Poco importa se Olga Ricci sia uno pseudonimo o un nome vero, quello che a me, come lettrice e donna, interessa è avere l’assoluta certezza che la sua storia è reale. Certezza che ho, perché ho visto e vissuto esperienze simili, perché ne conosco, ne ho sentito parlare. Per questo sono assolutamente convinta che fino a quando non inizieremo ad indignarci seriamente, ad alzarci ed andarcene, ad urlare tutta la nostra rabbia, noi donne e uomini, non cambierà nulla.
Toglimi le mani di dosso, di Olga Ricci, è un urlo straziante, continuo, di dolore. Il lamento di una donna, che ha cercato di autoconvincersi che andava bene così, che quella era l’unica strada possibile per avere un contratto, che è normale, che “poverino” fa solo il simpatico. Ma, alla fine, ha ceduto all’evidenza e ha ceduto nel peggiori dei modi, ha subito un disincanto totale. In realtà sapeva benissimo cosa stava accadendo, anche se in Italia mancano le parole giuste, ogni donna è perfettamente consapevole che subire carezze, frasi volgari, poco velate avance, cene e contro cene, esplicite richieste, nel luogo di lavoro, luogo che ti vede come forza lavoro inferiore rispetto al grande capo, ogni donna sa che è sbagliato. Eppure spesso tace. Accetta. Oppure scappa.
Se chiedi aiuto ti rispondono che insomma, non è poi così grave, che tutto sommato non ti è successo nulla, che potevi dire no prima e tutto si risolveva.
La donna tace, e anche la donna anziana collega tace, e anche l’uomo, altro collega, tace. A volte si arrabbiano convinti che la dai via per ottenere di più
Ma nessuno si indigna, nessuno prende le difese, nessuno urla.
E così, alla fine stai zitta, e quando anche lo psicologo ti risponde che tutto sommato non ti stai comportando come una donna che ha subito violenza, decidi di dimenticare. O almeno ci provi.
Ma Olga no, Olga ha scritto un blog, oggi un libro, e ha scoperto che sono tante, tantissime, le donne che hanno qualcosa da raccontare. Che vogliono semplicemente lavorare, vivere la loro vita, senza ricatti e sensi di colpa.
Io vorrei che iniziassimo a indignarci tutti, uomini e donne, uomini perché sono convinta che i bravi uomini siano molti, e soprattutto si rendono conto di ogni violenza e sopruso, ma preferiscono voltarsi dall’altra parte; donne, perché anche loro preferiscono non vedere, non commentare, farsi gli affari loro, così nessuno può interferire con la loro normale quotidianità.
A tutti voi, che non potete scegliere il silenzio perché siete persone oneste, consiglio la lettura di questo libro. Leggete, e iniziate ad indignarvi, ad urlare assieme ad Olga, assieme a me.
Olga oggi ha lasciato il lavoro, il Porco, ed è una freelance
Potete seguire il suo blog Ilporcoallavoro.com
Toglimi le mani di dosso, Olga Ricci, 2015, Chiarelettere, Euro 13,00