Magazine Diario personale
Beh, per molti anni, ogni giorno, con un gessetto bianco disegnavamo la nostra pista di ciclismo, mio fratello ed io. Ogni volta un circuito nuovo, e sul grigio del cemento il bianco stagliava da dio. E partiva la gara (come con le biglie su sabbia).I ciclisti venivano realizzati colando cera calda nei tappi (penso di birra moretti o gassosa) e sopra veniva messo, ritagliato, un cerchio di carta con su i colori a strisce della maglia del ciclista e i nomi: Saronni, Gimondi, Moser, Merckx (spero di non sovrapporre ai ricordi glorie ciclistiche successive).
Solo bici comunque, mai auto o moto. Ci piacevano le biciclette e non i motori, e ci piaceva concentrarci in silenzio per il tiro, con la lingua ecologicamente fuori e la fronte balisticamente aggrottata.Infatti appena cresciuti cominciammo a scollinare e anche smontagnare (che di pianurare ci stufavamo subito) in sella a due Guerciotti.
Ah, ecco! Sono riuscito a trovarli dentro il macinacaffè a manovella, antiquariato superstite della casa di campagna.È doppiamente emozionante riaverli davanti, qua mentre scrivo, perché avrei giurato che fossero andati tutti perduti quella volta che litigammo (avevo ragione io ovviamente) e ognuno lanciò i ciclisti dell’altro in mezzo al prato con l’erba alta. Ero convinto che fossero ancora là a pedalare tra i fiori di campo, con due ali di formiche plaudenti sul ciglio del percorso.
Invece evidentemente andarono perduti soltanto alcuni tappi, prontamente rimpiazzati.Quindi vediamo... ora posso confermare i nomi degli atleti sulla linea di partenza: Carreta, Argentin, Hinault, Battaglin, Fignon, Visentin, Vandi, Gimondi, Saronni, Moser, Gavazzi.E gli sponsor tecnici sono: SanPellegrino (gassosa), Succo e polpa di frutta (penso Zuegg), Recoaro (gassosa), nessuna marca di birra… mah!
L’avevo iniziato come commento al post di Menocchio, ma poi ho preferito renderlo post, che grazie alla lettura del suo, di post, ho riscoperto questo gioco realizzato artigianalmente tanti anni fa.Quelli che per alcuni sono Bicchie, per noi erano Tollini.
Altrimenti avrei continuato a pensare che i tollini fossero andati perduti per sempre.Invece no: macinino del caffè batte macina dei ricordi tanto distacco a zero.
mmm… sto guardando il corridoio di casa con occhi nuovi… mai stato così invitante.Devo solo trovare un gessetto.
K.
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