Magazine Rugby
Ed eccoci finalmente a dar conto dell'epilogo di ogni stagione del rugby Boreale, la finalissima del Top14. L'immagine della gara è la gioia del protagonista assoluto Luke McAlister, non solo piede ma il più concreto puntatore alla meta di tutta la gara, almeno lato Tolosa. Dà anche conto col look B/N, di una gara che rispetta la tradizione: come d'uopo nel campionato di rugby più stressante, complesso e "teso" del Mondo, vince la squadra che mette in campo più esperienza e controllo - senza il quale la potenza è nulla, come insegna la pubblicità Pirelli. Sotto questo profilo un'altra icona tolosana della gara è senz'altro William Servat, che passerà allo staff tecnico dopo aver sollevato per la seconda volta in fila il Bouclier de Brennus. Al posto di un altro uomo preziono, il vice allenatore Yannick Bru in trasferimento alla nazionale. Per non dire del capo staff, coach Guy Novés, il borbottone regolarmente accucciato a bordo campo a scarabocchiar appunti su mini foglietti, riconosciuto da tutti come vero valore aggiunto e incarnazione dello spirito del Tolosa, dove nulla si improvvisa e nonostante le disponibilità finanziarie immani non si gioca alle figurine, smentendo l'adagio di "Real Madrid del rugby" che li affligge.
Quanto al Tolone, arrivato in finale dopo quarant'anni, stavolta pareva affrontare la finale con spirito diverso, più consapevole rispetto alla finale di Euro Challenge, dove il Biarritz la schiacciò con la carica accumulata in un anno di frustrazioni "in nome della Patria".
Invece ha ceduto anche stavolta, pur combattendo beninteso, tenendo a lungo il risultato in bilico ma senza dar mai la impressione di potercela fare. E' tornato ad aleggiare una sorta di freno psicologico auto-inflitto, come ai tempi pre - Bernard Laporte, quando eran solo una accozzaglia di (ex?) campionissimi, prima dell'assurgere a livelli ultra europei di Steffon Armitage, vero nuovo uomo immagine della squadra della Rada, la cui grinta devastante ha caratterizzato l'ascesa dei provenzali quest'anno più del pungiglione di Jonny Wilkinson.
Orbene, tutta la grinta ha tenuto il risultato a lungo in bilico ma quando è servito il salto finale oltre l'ostacolo, s'è parzialmente afflosciata. Anche per il contributo di recriminazioni anticipate, che han bacato le teste con scuse che sono il peggior tarlo per uno sportivo alle prese con l'ultima salita tosta. Autogol in primis del presidente Mourad Boudjellal, un trascinatore caduto nel tranello di voler mettere le mani avanti: ha virato il messaggio vincente "noi siamo diversi, soli contro tutti" e pure poareti per giunta ("tutto dalle mie tasche e da quelle dei tifosi che pagano biglietti più salati di tutta la Francia, non ho gruppi industriali sponsor alle spalle", ha sottolineato il presidente), in un "è tutta colpa del sistema". Il presidente a fine partita è arrivato a dichiarare che nel caso di vittoria avrebbe mollato, per totale disprezzo e incompatibilità nei confronti "dell'ambiente"! Adolescenziale, oppure molto francese, vedete voi.
Va comunque riconosciuto un fatto: Tolosa nella finale ha avuto gioco facile a far leva su un elemento del gioco (indovinate quale?), la mischia ordinata del tutto dominante. Dalla quale "il sistema" aveva escluso lato tolonese un certo Carl Hayman, reo di un cartellino giallo in Euro Challenge e squalificato quindi anche per il campionato. Al ricorso presentato dai provenzali per averlo almeno in finale, gli organismi preposti han risposto non decidendo, chiedendo ulteriore documentazione alla ERC. Ponzio Pilato reloaded e/o schiaffo in faccia a un rompino destabilizzatore, in stile degno della Fir.
"Sono vecchi, davanti a certuni si sciolgono", la caustica chiosa di Boudjellal che pure ha sportivamente riconosciuto prima e dopo la finale i meriti sul campo degli avversari. Aggiungendo, sempre rivolto ai dirigenti federali e di Lega: "Ils vont rester et nous emmerder jusqu'à quand?". Non serve tradurre, né traslare ad altri ambiti transalpe, just?
Bon, dopo tutto 'sto premessone a freddo, veniamo ai fatti: sabato 9 giugno finale tutta rossonera del Top14, come da tradizione celebrata allo Stade de France gremito da quasi 80.000 spettatori, arbitra Romain Poite, risultato Stade Toulousain 18 - 12 RC Toulon. Nessuna meta, sei punizioni di Luke McAlister vs. quattro centrate da Jonny Wilkinson.
I punti tolosani arrivano in gran parte come detto dalla mischia ordinata, dominante da subito: Gurtrho Steenkamp al posto dell'infortunato Poux, William Servat e Census Johnston, sostenuti da Yoann Maestri e Patricio Albacete rimpiazzo dell'indisponibile Millo-Chuski, stanno in campo tutti per almeno 77 minuti e dominano gli opposti Lewis-Roberts, Bruno e Kubriashvili sostenuti dal duo Shaw-Botha. I provenzali semplicemente non trovano contromisure per reggere, nemmeno "l'erosione" vista la panchina corta degli avversari davanti (c'è il 36enne Daan Human); oltretutto il numero di errori da ambo le parti alza notevolmente il ricorso alle mischie in partita e non aiuta gli sfidanti. I quali si procurano i piazzati per Jonny Wilkinson nel gioco aperto, grazie all'abrasione della terza linea Joe Van Niekerk, Steffon Armitage e JM Fernandez Lobbe tornato al gioco dopo un lunghissimo infortunio, cui si oppongono con alterne fortune gli esperti Boilhou, Dusatoir e Picamoles.
Lo schema "bloccato" potrebbe anche essere funzionale al game plan tolonese, che difatti tiene il 9 pari all'intervallo, anche se nel conto c'è un drop mancato di McAlister. Nel conto va messo anche il coraggio di Wilko, che placca senza paura le percussioni che lo targettano regolarmente, financo dei piloni. Dietro Poitrenaud e Lapeyre dal fondo provano ogni tanto iniziative personali tra le difese dense e c'è poco lavoro che non sia difensivo-abrasivo per le ali Matanavu e Clerc vs. Smith e Palisson, idem al centro per Fritz- David vs. Giteau -Bastareaud. Partita che più chiusa non si può.
La ripresa ricomincia di dove s'eran lasciati: punizione guadagnata dalla mischia ordinata tolosana al 42', risposta tolonese al 46' da fuorigioco su incursione di Van Niekerk e Armitage: è 12 pari, punteggio thriller degno di finale che rimarrà inalterato di lì fin oltre l'ora di gioco. La tensione esplode al 50': Bruno e Servat si scazzottano, i due tallonatori vengono mandati da Poite a pensarci sopra in panca puniti.
Nella fase in 14 per parte s'incrina l'architrave su cui si regge la strategia tolonese: Wilko sbaglia prima un drop e poi una punizione da metà campo. I due reprobi non fanno a tempo a rientrare nei ranghi che Poite ne ha abbastanza della palese difficoltà a reggere della prima linea tolonese e caccia il pilone destro Kubriashvili. E' questa la reale svolta della gara: a parte il piazzato di McAlister che porta al 15-12, i tolosani che nel frattempo avevan rimpiazzato il giovane JM Doussain in mediana con l'esperto Luke Burgess e il centro Yann David col droppatore Lionel Beauxis, si riversano avanti, se non altro a cercar punizioni da raggio piazzabile e per tener lontani i tolonesi.
E' McAlister in tale fase ad azzeccare l'azione più vicina alla meta di tutta la gara: da primo centro apre il Mar Rosso con un ottimo taglio ma poi opta per un offload invece di fissare il gioco o insistere, perdendo palla. La fatica si fa sentire, prima del 70' arriva la punizione del 18-12 per un offside difensivo tolonese. Laporte cambia le linee per l'ultimo assalto all'arma bianca, Novés risponde coi "muratori" in campo, a partire dall'esperto e solido Yannick Jauzion al centro al posto dell'eroe della gara McAlister.
Quelli tolonesi finali non sono assalti alla disperata, c'è anche un qualche sprazzo di manovra ma la palla scotta. Arrivano ripetutamente vicini alla linea di meta grazie alla forza di Armitage, Bastareaud, alla velocità del mediano regista Tillous-Borde e Giteau, ma vengono tenuti dai tolosani, che possono permettersi falli grazie al mini-break e Wilko è costretto a calciare in touch; cruciale risulta la incapacità dei provenzali di allestire maul avanzanti nonostante Botha (Shaw ha lasciato il posto a Samson e anche Van Niekerk è fuori). Alla fine David Smith commette un in-avanti su apertura larga così così ma non impossibile, quando si trovava in una situazione di due contro uno sul lato sinistro. E' l'epilogo, il Bouclier rimane a Tolosa.
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