Tom Heathcote in azione contro i NG Dragons, la prima delle tre vittorie consecutive (Credit: Jason O’Callaghan)
BT Murrayfield (Edimburgo) – “Per fortuna la caviglia è a posto. Ho preso un colpo alla spalla in un placcaggio e mi faceva un po’ male quando dovevo calciare, per la posizione che devo prendere, ma ho stretto i denti e sono contento del risultato e della prestazione“.
Tom Heathcote, apertura scozzese alla prima stagione ad Edinburgh, ha giocato contro Lyon la sua miglior partita da quando è arrivato nella capitale scozzese. Lasciando Bath, e l’Aviva Premiership, Tom ha puntato molto su se stesso e sulle possibilità di poter tornare a vestire la maglia della nazionale scozzese da protagonista. La prova di ieri sera contro Lyon, con 20 punti messi a segno sui 25 totali della squadra, è sicuramente un ottimo biglietto da visita. Quello che non si vede, però, dai numeri, è la quantità di placcaggi e la bellissima prestazione anche in fase difensiva di Heathcote, il punto debole su cui Solomons, ad inizio stagione, aveva spesso puntato il dito. Heathcote si è preso la squadra sulle spalle e, con calma e precisione, nonostante una serata in cui i Gunners sono stati falcidiati dagli infortuni, l’ha guidata alla seconda vittoria consecutiva in Challenge Cup, torneo che potrebbe essere uno degli obiettivi stagionali di Edinburgh.
“L’ultimo calcio era importante. La posizione non era facile, un po’ decentrato, e soprattutto doveva essere l’ultima palla della gara, quindi ho aspettato prima di mettere l’ovale a terra di vedere che il cronometro segnasse 80 minuti, in modo che non ci fosse spazio per un’altra azione. A quel punto, avevo però la responsabilità di spedire la palla tra i pali, perché un errore che non avesse interrotto il gioco avrebbe dato comunque a Lyon un’altra possibilità. Quando ho visto che la palla era tra i pali, ho tirato un sospiro di sollievo, perché oltretutto quei tre punti hanno tolto agli avversari anche il bonus difensivo e sappiamo quanto, in Europa, ogni punto in classifica possa fare la differenza“.
“La gara è iniziata benissimo per noi, siamo andati in vantaggio 10-0 quasi praticamente senza giocare e sembrava una serata positiva, poi i tanti infortuni hanno un po’ guastato il bell’inizio. Abbiamo perso, tra gli altri, Phil Burleigh che per noi è un punto di riferimento, per il suo ruolo di play maker e per le caratteristiche, poi Grant Gilchrist… Abbiamo dovuto fare un sacco di cambi, anche di posizione, dovendo fare a meno di key-players ma alla fine il risultato ci ha dato ragione“.
“Il buon inizio ci ha dato fiducia, perché potevamo portare pressione sui loro attacchi e loro erano costretti a spingere per recuperare, lasciandoci spazio maggiore per i nostri contrattacchi. Il mio compito era di sfruttare al meglio tutte le occasioni che, come squadra, siamo riusciti a creare per mettere punti a referto e allungare il nostro vantaggio, dandoci più tranquillità. Nel secondo tempo siamo scesi in campo con lo stesso obiettivo, quello di gestire i possessi, evitando di calciare perché c’era anche un vento forte che poteva darci davvero fastidio. Abbiamo giocato secondo il nostro game-plan e siamo stati bravi ad eseguirlo nonostante Lyon nel secondo tempo ci abbia messo più volte in difficoltà. Abbiamo difeso benissimo, placcando tanto, cercando di stare compatti e di non dare loro spazi da sfruttare“.
Edinburgh sta uscendo da un periodo difficile, fatto di qualche sconfitta di troppo e di prestazioni non sempre positive. Heathcote, però, è convinto che la squadra sia sulla strada giusta.
“È stato un inizio di stagione un po’ difficile, dopo la bella vittoria di Limerick contro Munster all’esordio. Nelle prime gare in cui sono entrato in campo non è stato facilissimo trovare l’equilibrio, perché la squadra stava cercando di conoscersi e di capire come giocare insieme. Credo che la gara contro gli Scarlets, quando abbiamo pareggiato in casa, sia stata in qualche modo la svolta della stagione, perché abbiamo rimontato da uno svantaggio importante – rischiando anche di vincere. Il match contro i NG Dragons e le ultime due vittorie europee sono ancora un altro passo avanti verso la nostra forma migliore e verso la nostra definitiva consacrazione“.
In settimana la Scozia sarà impegnata in un pre-raduno in vista dei prossimi incontri internazionali contro Argentina, All Blacks e Tonga. Tom è stato inserito nel gruppo di Vern Cotter e si giocherà la maglia numero 10 con Duncan Weir e Finn Russell.
“Sono contento della mia prestazione, soprattutto nel primo tempo sento di aver giocato bene e di aver contribuito al successo della squadra. Certo, il mio obiettivo quando ho lasciato Bath e sono venuto ad Edimburgo era quello di fare bene con la squadra per poter avere ancora l’occasione di mettermi in mostra con la nazionale. Stasera abbiamo fatto una bella gara, abbiamo ancora un’ultima partita settimana prossima poi sarà tempo di pensare alla Scozia. Sono pronto per allenarmi, avremo un primo raduno in settimana e cominceremo a concentrarci sugli impegni di novembre“.