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Tom Youngs can take a punch

Creato il 05 marzo 2013 da Rightrugby
Tom Youngs can take a punch Fedeli al detto di Pierre Berbizier, per cui "if you can't take a punch you should play table tennis", suggerimento per chi passa su RR, ci soffermiamo su Tom Youngs, il tallonatore che coach Stuart Lancaster ha lanciato nella mischia dell'Inghilterra che domenica ci ospita a Twickenham per il penultimo appuntamento del Six Nations. L'attenzione tra i lidi italiani è concentrata sul XV che Lancaster manderà in campo e nel quale non dovrebbe trovare spazio Owen Farrell, mentre dovrebbe sostituirlo Toby Flood. Si vedrà, c'è dell'altro che interessa. 
Tom, fratello di Ben Youngs, nato il 28 gennaio 1987 a Norwich, era un centro nella seconda squadra dei Leicester Tigers. Il cronista Steve James sul Telegraph ha raccontato che l'allora allenatore delle tigri, il Bokke Heyneke Meyer, lo vide muoversi bene in una rissa contro la seconda squadra dei Saracens e ha pensato di muoverlo da trequarti alla front row. Gli skills si valutano evidentemente anche così. Il guaio per Tom era che il reparto dei tallonatori era al completo, eppure doveva allenarsi a dovere nel nuovo ruolo e così fu ceduto in prestito al Nottingham, formazione del Championship. Lì ha avuto modo di proseguire nel nuovo corso, mentre quando è in ritiro con la nazionale è seguito attentamente da Simon Hardy, che nello staff di Lancaster si occupa del pack ed in particolare delle rimesse. Tom can take a punch. 
Non è l'unico nel gruppo inglese che ha sperimentato la gavetta in prestito, traendone beneficio: Freddie Burns, l'apertura del Gloucester, che fu spedito a Cinderford, piccola cittadina nei pressi della base dei Cherry & Whites per farsi le ossa. 

"Per me è stato molto importante essere ceduto in prestito. Avevo bisogno di giocare e di migliorare come tallonatore", dichiara oggi Youngs. Che dà un suggerimento prezioso: "Il consiglio che posso dare a chi va in prestito è di pensare che quello sarà il suo club, quindi di non limitarsi a pensare 'sono qui solo per giocare'. Occorre sentirsi parte della squadra". 

Nel frattempo torna sulla scena Tom Croft: la terza linea può essere schierata sia contro gli Azzurri che contro il Galles dopo che ieri sera è giunta la notizia che è stato considerato fit to play dopo la paura per un infortunio al collo che si pensava potesse comprometterne la carriera. Croft ha trascorso nove mesi fuori dal campo e non ha ancora avuto modo di mettere nelle gambe cinque ore di rugby d'alto livello, ma Lancaster ha commentato così: "E' un vero bonus per la squadra".

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