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Tomorrowland – il mondo di domani

Creato il 06 giugno 2015 da Arpio

9c8eaae864416f51e3950407928548458a2e7d40cb6ced72c9ad15c13cb2bb29_largeContinuiamo le visioni estive e domestiche – con questo caldo il cinema è qualcosa che preferisco evitare, a meno che non ci siano film degni di nota – con quest’ultima pellicola targata Disney, con protagonisti Britt Robertson (attrice che riesce contemporaneamente a interpretare il ruolo di ragazzina e di donna adulta in due diversi film dello stesso anno) e George Clooney (vi ricordavate quando andava di moda di George Clooney?). Mi si dice che la pellicola, scritta e diretta da Brad Bird, si basa sull’immagine ottimistica e futuribile che è alla base del brand Disney e sul concetto della Epcot – la città pianificata del futuro – pensata dallo stesso Walt Disney negli anni ’60. Interessante questo preambolo? Mh, non credo.

La storia parte con un giovane Frank Walker che si presenta all’Expo del 1964 con un jet pack di sua invenzione. Grazie a questa sua invenzione viene poi “reclutato” da una ragazzina che lo porto a Tomorrowland: una strana città fra le nuvole dal carattere avveniristico. Anni dopo troviamo Casey (la Robertson), una ragazzina che sa ogni cosa sulla roba elettronica, ma fa la ribelle. Casey viene arrestata e una volta rilasciata, trova fra i suoi oggetti una strana spilla con una grossa T sopra. Toccandola, Casey raggiunge Tomorrowland, ma solo “virtualmente”. Più tardi viene agganciata dalla stessa ragazzina dell’inizio, che scopriamo essere un robot, che le dice che lei può “sistemare il mondo”. La manda così da un cresciuto Frank Walker, che nel frattempo è stato espulso dal Tomorrowland, dove dovranno far ritorno insieme.

Disney's TOMORROWLAND..Casey (Britt Robertson) ..Ph: Film Frame..©Disney 2015
Disney’s TOMORROWLAND..Casey (Britt Robertson) ..Ph: Film Frame..©Disney 2015

Partiamo subito col dire che nonostante il film duri oltre 2 ore, il tempo scorre molto velocemente sullo schermo e alla fine sembra di aver visto un film di un’oretta e mezzo scarsa, finendo con l’esclamare: “Certo che con mezz’ora in  più la storia potevano svilupparla moooolto meglio”. Il problema, però, non è nel tempo che scorre, ma nello spreco di pellicola che fa il regista, spesso allungando scene che sarebbero potute durare la metà. Alla base concettuale del film, comunque, c’è il fatto che Casey viva circondata da persone rassegnate a vivere in un mondo lugubre e verso il declino, mentre lei non perde mai la fede nel futuro dell’umanità. Questo la renderà tanto speciale e in grado di “sistemare il mondo”. La tendenza al dire “cosa posso farci, ormai siamo condannati”, infatti, sta gettando il mondo nel caos, mente la prospettiva di un futuro più roseo riesce a rimettere insieme le cose.
La regia di Bird, nel contempo, risulta piuttosto anonima e stanca, ma il mio pensiero è che Brad Bird azzecchi un film ogni tanto, rilegandolo nella mia personale classifica dei registi un tanto al chilo. Come dicevo prima, poi, la storia – seppure parte da un’idea piuttosto buona – risulta mal sviluppata in più punti, o comunque un po’ troppo blanda. Un impegno maggiore alla stesura della storia, avrebbe reso questo Tomorrowland, un film sicuramente migliore. Se credete, inoltre, che a Tomorrowland possano entrare solo i geni, vi sbagliate, perché il criterio di selezione è veramente senza alcun senso logico: gente a cazzo che ha un sogno.
Tirando le somme, la pellicola sembra avere grosse ambizioni, che però non riesce a soddisfare appieno, rimanendo spesso e volentieri un po’ piatta e troppo poco delineata.



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