Recensione
- Neo Edizioni
- Anno: 2015
Pompei di Toni Alfano è un vero e proprio viaggio nei meandri della mente. Un viaggio alla ricerca e, parallelamente, alla scoperta di un mondo fitto e intricato, dietro cui si celano le nostre sensazioni e percezioni. Un viaggio introspettivo e complesso nei meandri di un’anima spaccata, perennemente in contrasto, che fa di questo contrasto motivo di azione intellettiva.
La miriade di sfaccettature che compongono questa graphic novel, la rendono simile a un microcosmo vorticante e psichedelico, un caos calmo che ha trovato una forma, un linguaggio con cui esprimersi. La pluralità di messaggi e rappresentazioni vengono espresse tramite forme, concetti e icone singolari e simboliche. Ogni elemento di quest’opera è teso a inviare un messaggio, plasma una sostanza particolare per comunicare un’idea, una percezione, una sensazione tra le mille diverse e contrastanti che vivono in questo piccolo libro.
Disegni multi sfaccettati, che seguono un’idea ben precisa, una linea ben studiata seppur all’apparenza casuale ed eclettica. Si passa dal tratto realistico e fedele all’idea comune del mondo, a disegni psichedelici, spaccati e messi in risalto da due differenti colori, che si intrecciano generando un caos che è casuale solo all’apparenza, solo a uno sguardo poco attento. L’autore chiarisce la sua posizione nel mondo: “rivendico il mio diritto di animale a esistere secondo le leggi della natura e non secondo quelle dell’uomo”, uscendo ripetutamente fuori dagli schemi, dalla banalità.
Toni Alfano dà voce a pensieri e stati d’animo che rispecchiano il sentire e l’essenza irrequieta di chi, di fronte alle esperienze della vita e a un certo stato di cose (“Il mio odio è la naturale conseguenza a questo vuoto di senso che ci costringiamo a vivere”). E reagisce formulando rappresentazioni contorte, ragionamenti altrettanto caotici, pur non superando mai la linea sottile tra realtà e pura illusione lontana da una qualsivoglia logica
Il lettore è libero di interpretare a suo modo i mille stimoli che l’autore lancia, non essendoci in nessun modo vena impositiva o obbligo di percorrere la stessa strada. Ma al contrario è proprio il lettore a essere il primo attore di questa opera: è il lettore che crea, immagina, interpreta, in una sfida surrealistica e impegnata.
“L’universo è meraviglioso. Mi ci perdo dentro, tra infinite galassie, alla ricerca del mio riflesso”. Un invito alla riflessione, alla capacità di prendere per mano le proprie idee e le proprie paure, per riuscire a comprenderle e viverle in pieno. “Ora soltanto le macerie di un essere che, nell’incapacità di unire, ha diviso.”
Aprire la mente, disporsi in modo ricettivo e privo di pregiudizi è ciò che il lettore di Pompei è tenuto a fare, prima di aprire questo splendido libro edito da NEO edizioni.