Magazine Cultura

Toni e Peppe Servillo: Due Voci per Eduardo

Creato il 17 dicembre 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Federica Zingarino

Il grande Eduardo incontra uno degli attori italiani del momento: Toni Servillo. Succede al Teatro della Pergola di Firenze dove arriva finalmente Le voci di dentro, commedia scritta da De Filippo nel 1948 che vede il protagonista de La grande bellezza di Sorrentino cimentarsi sia con la regia che con il ruolo principale. Uno spettacolo che deve assolutamente essere visto. Un affresco, sempre attuale, della nostra società, in cui odio ed invidia sono gli ingredienti di una quotidianità che si articola tra ipocrisia e corruzione sia morale che materiale. Per l’occasione l’attore partenopeo ha voluto al suo fianco il fratello Peppe Servillo. «La scelta di interpretare insieme a Peppe i due fratelli protagonisti – racconta Toni Servillo – ha un effetto sorprendente, molto forte anche per noi. Dà una luce particolare alle relazioni presenti in questo testo, e anche a tutte le implicazioni di tipo familiare, e a quelle riguardanti la stima, l’onestà, il parlar chiaro, gli imbrogli che ci sono nelle lingue, rispetto ai sogni e a quello che è vero, e che rivelano, proprio attraverso il fatto che di un sogno si tratta, che è tutto marcio». La trama ruota attorno ad un delitto mai avvenuto. L’omicidio di Aniello Amitrano viene infatti sognato dal protagonista della pièce Alberto Saporito (Toni Servillo) che crederà l’incubo notturno così reale da accusare del crimine i Cimmaruta, suoi vicini di casa. Il gioco si trascina finché Alberto si renderà conto di aver tragicamente preso un abbaglio. Dunque, nessuno è stato assassinato ma l’equivoco ha messo in moto un meccanismo perverso che farà scoprire quanta meschinità possa albergare in chi è costretto ad affrontare una situazione di pericolo. Sospetti, accuse reciproche, denuncie segrete diventano il pane quotidiano di personaggi sulla scena che più che la verità cercano la salvezza personale. E dopo mille vicissitudini (Alberto verrà anche arrestato), il protagonista urlerà il suo sdegno a tutti gli attori della vicenda riuniti insieme definendoli assassini: assassini della stima e della fiducia reciproca, uomini che hanno considerato un omicidio come una cosa normale ed hanno sospettato l’uno dell’altro. Ma poi Alberto ammetterà di essere come loro visto che con quel sogno li ha creduti capaci di compiere il terribile delitto.

Toni e Peppe Servillo: Due Voci per Eduardo

«Le voci di dentro è la commedia dove Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa tra realtà e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza dei suoi personaggi e quindi dello stesso pubblico. Eduardo scrive questa commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, ritraendo con acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per i decenni a venire. E ancora oggi sembra che Alberto Saporito, personaggio-uomo, scenda dal palcoscenico per avvicinarsi allo spettatore dicendogli che la vicenda che si sta narrando lo riguarda, perché siamo tutti vittime, travolte dall’indifferenza, di un altro dopoguerra morale». Probabilmente la cosa più amara di cui ci vuole fare partecipi Eduardo è quell’incomunicabilità simboleggiata nell’opera da Zio Nicola (Daghi Rondanini), personaggio che, per disillusione della vita e delle cose umane, ha smesso di parlare preferendo esprimersi con un codice morse dove i punti e i trattini sono realizzati grazie a scoppiettanti petardi. Nicola è la metafora di chi si vuole mantenere estraneo alle meschine vicissitudini di un mondo che non lo ascolta più e trova rifugio nel silenzio che diventa l’unica possibile valvola di sfogo, l’unico modo per continuare ad esistere. Dunque, una messa in scena efficace che si avvale di un testo forte e collaudato che viene supportato da una compagnia decisamente in stato di grazia. Gli attori infatti passano con estrema disinvoltura dal drammatico all’ironico strappando ai presenti più di una risata ma non lasciando mai dimenticare allo spettatore la scomoda realtà narrata dalla trama di questa commedia. La vera rivelazione dello spettacolo è però Peppe Servillo che caratterizza il suo Carlo Saporito con una mimica facciale straordinaria oltre che con una magistrale performance da attore. Non a caso durante le battute iniziali dell’opera, quando lo vediamo seduto al tavolo insieme al fratello, la sua recitazione colpisce perché in perfetta simbiosi con quella di Toni: è un po’ come se lo completasse amplificandone quella bravura che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare soprattutto al cinema.

Fotografie di Fabio Esposito

Toni e Peppe Servillo: Due Voci per Eduardo

     

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :