Signor Toninelli, la sua foto è davvero "cinese". Potrebbe sintetizzarsi con queste parole la clamorosa gaffe compiuta da Danino Toninelli, Portavoce M5S alla Camera dei Deputati, che nella giornata di domenica 7 febbraio 2016 ha postato polemicamente sui vari social una foto che ritraeva una moltitudine di cinesi in fila, secondo lui, per votare alle Primarie PD di Milano per eleggere il candidato sindaco del capoluogo meneghino.
Il commento dell'eletto 5 stelle è lapidario: " Cinesi in fila a Milano per votare Sala. Ecco il Pd di Renzi. Disposto a tutto pur di una poltrona!". Peccato che la foto in questione, utilizzata anche dal Fatto Quotidiano, non avesse nulla a che vedere con la situazione descritta.
Come fatto notare dal quotidiano , edizione di Prato, gli individui ritratti " Sono cinesi e altri stranieri in fila alle Poste di via Arcivescovo Martini per ritirare o consegnare i moduli della sanatoria." Il giornale riferisce inoltre che la fotografia è stata scattata addirittura nel 2002. Un vero e proprio paradosso e una grande figuraccia.
Danilo Toninelli non è nuovo a gaffes del genere. Pochi giorni prima il deputato M5S aveva interpretato un emendamento del Milleproroghe presentato da Ernesto Carbone e Sergio Boccadutri come un "subdolo" tentativo da parte del Partito Democratico di "multare" il Movimento 5 Stelle con 200.000 euro perchè non percettore di rimborsi elettorali.
Anche in quel caso la verità era un'altra. Al comma 4 dell'articolo 9 della legge 6 luglio 2012, n. 96, si legge che: " Ai partiti e ai movimenti politici che non ottemperano all'obbligo di trasmissione degli atti di cui al secondo e al terzo periodo del presente comma, nei termini ivi previsti, o in quelli eventualmente prorogati da norme di legge, la Commissione applica la sanzione amministrativa di euro 200.000 ".
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