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e mè comm a farò quant ch'al zurnèdi
al ciapa una luce nova
a guardè sla tèsta se cusoin
ch'l'aroiva la primavera.
Così termina una breve poesia che Tonino Guerra ha trasposto nel dialetto santarcangiolese traducendo una poesia del poeta cinese Po Chu-i, vissuto nel periodo della dinastia Tang nel lontanissimo 840. Tonino Guerra ci da anche la sua traduzione in italiano che suona così:
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e io come farò quando le giornate
prendono un luce nuova
a guardare con la testa sul cuscino
che arriva la primavera.
L'avvicinamento di Tonino guerra con la poesia cinese viene dalla sua curiosità che l'ha portato ad apprezzare Ezra Pound, il Pound "conservatore" dello stile cinese. Questa ed altre poesie, trasposte nel dialetto romagnolo di Santarcangelo di Romagna, sono contenute in un agile volumetto della collana "Il Sigillo" dell'editore Scheiwiller stampato nel marzo del 2000 e mirabilmente introdotto da Luca Cesari. Il volume ha come titolo "Lamento di una guardia di frontiera" con otto disegni dell'autore.