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Tonnara di Scopello: Non siamo soli !

Creato il 14 maggio 2015 da Diarioelettorale

Certo che dovere ricorrere ad Asimov, un autore di fantascienza, ed alle sue citazioni, per ritrovare il filo dell’intelligenza così lontano da questi luoghi, è dura.
In “Civiltà extraterrestri“, del 1979 la versione italiana, Asimov scriveva: “La domanda è: siamo soli? […] E la risposta, quasi certamente, è: non siamo soli! Ci sono altre menti che cercano e s’interrogano, e forse lo fanno più efficacemente di noi. Molti astronomi ne sono convinti, e anch’io lo sono. Non sappiamo dove sono queste altre menti, ma ci sono. Non sappiamo cosa fanno, ma fanno molto. Non sappiamo come sono, ma sono intelligenti“… loro.

“Gli ecologisti e il ticket alla tonnara «Meglio così che i bagnanti incivili»
Scopello, Legambiente contro il sindaco che vuole l’accesso libero per tutti
di Riccardo Bruno

Nella tonnara di Scopello gli echi della mattanza sono ormai memoria. Ma si continua a combattere lo stesso una lotta, aspra, non tra uomini e bestie, ma tra privati e Comune. Per una striscia di terra, una stradina che porta al mare, duecento metri per raggiungere un paradiso al prezzo di tre euro. La Tonnara è infatti proprietà privata, una comunione di trenta persone che custodisce un capolavoro della natura e dell’uomo e che chiede un biglietto per ammirarlo. «Mi va anche bene che si paghi, ma questi soggetti devono avere l’obbligo di rendere il bene fruibile. Sempre, non quando vogliono loro» tuona Nicolò Coppola, il sindaco di Castellammare del Golfo che vanta questo meraviglioso tratto di costa tra Palermo e Trapani. «Una convenzione – puntualizza -. Non chiediamo tanto, un semplice accordo per regolamentare gli accessi. Ed evitare che un bel giorno i proprietari si sveglino e decidano di tenere chiuso il cancello. Altrimenti dovremo procedere con l’esproprio…».

Una scelta di equità, di una giunta civica sostenuta dalla sinistra, a prima vista. Ma le cose non sono mai semplici come appaiono, soprattutto qui in Sicilia. I più decisi a mettere in discussione le scelte del Comune (e a difendere i privati) sono addirittura quelli di Legambiente. «Ma quale battaglia di libertà! È solo demagogia – si accalora Gianfranco Zanna, direttore regionale dell’associazione ambientalista -. Stiamo parlando di un luogo unico, non di un tratto di mare come tutti gli altri, qui non c’è demanio e non c’è battigia. E grazie ai privati non è più un bivacco come una volta, quando piantavano le tende nelle ancore, la sera accendevano i fuochi e defecavano ovunque».

I trenta proprietari della tonnara, «eredi» di vicerè e baroni, dei Gesuiti e dei Florio, in questi anni hanno conservato e restaurato questo gioiello diventato residence di charme e fondale per spot e film come Ocean’s Twelve o Il commissario Montalbano . «Il nostro è un complesso monumentale formato da un insieme di edifici diversi tra loro per morfologia e funzione – spiega Leonardo Foderà, architetto e amministratore della Comunione di Scopello -. È un “unicum” inscindibile, racchiuso da una cinta muraria. L’esproprio? Violerebbe, anche con eventuali responsabilità penali, il Codice dei beni culturali: esistono ben tre vincoli, è un luogo dal rilievo storico, architettonico ed etnoantropologico enorme». Continua la moglie, Maria Rosa Ruggieri, anche lei comproprietaria: «Il sindaco Coppola aveva già tentato l’esproprio negli anni 70 quando la tonnara era in piena attività». E aggiunge, più esplicita: «Noi crediamo che la diffusione della nostra contabilità abbia acceso molti interessi. Dietro questa falsa demagogia credo ci sia l’interesse di qualcuno a sostituirsi nella gestione».

Lo scontro è livoroso, condito di sospetti e retropensieri. E come una rete che si stringe attorno alle prede, sembra che sia arrivato il momento decisivo. Il sindaco due giorni fa ha scritto ai proprietari invitandoli a cedere, «in caso contrario sarò obbligato a proseguire nell’azione amministrativa già intrapresa». Loro non indietreggiano: «Questo non è uno stabilimento balneare ma un monumento aperto 365 giorni all’anno, nel quale abbiamo investito senza ricevere alcun finanziamento pubblico. E il Comune, invece di ringraziarci anche per l’indotto sul territorio, si accanisce contro di noi».

14 maggio 2015 | 09:20

da Corriere.it

Nella Gallery questa sorta di “Libro nero della civiltà” che è rappresentato fisicamente dalla costruzione nel tempo, e con la complicità ed il sostegno dagli amministratori castellammaresi, del tratto di costa tra la Tonnara di Scopello e la Riserva dello Zingaro.

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