Tonno e piselli (al sapore di divorzio)

Creato il 30 aprile 2014 da Aperturaastrappo
Matilde è grande ormai. Ha dodici anni già, compiuti da più di un mese. Matilde è grande, sì.
Glielo ripete sempre la madre: “Matilde, sei grande ormai, sei quasi una donna e una donna deve sapere badare a se stessa e cavarsela da sola, non scordartelo mai!”.
Ammonizione a cui di solito segue un rimprovero perché Matilde è grande sì, ma certe volte se lo dimentica e si comporta ancora come una bambina.
Siccome Matilde è grande, come i grandi può provvedere alla sua cena.

Dopo aver provato tutte le pizzerie, paninerie, kebabberie, i ristoranti cinesi, indiani, messicani e tutto ciò nel circondario portasse cibo più o meno commestibile a domicilio, Matilde deve pure imparare a prepararsi la cena da sola.
La prima lezione era stata usare il Microonde. Il freezer offre una vasta gamma di pietanze. Minestroni, burger, crocchette, paste, cibi pronti in pochi minuti.
 “Pigia questo tasto, Matilde, e quando il piatto smette di girare pigialo di nuovo finché non vedi che il cibo fuma troppo”. Facile, perché Matilde è grande e impara in fretta.
Non si possono mangiare sempre surgelati però.
“Non fare quella faccia, Matilde, devi solo aprire una lattina, sei grande ormai, stai solo attenta a non tagliarti”.
Nella dispensa ce ne sono tante di lattine: tonno, carne, insalata mista, piselli, fagioli, germogli di soia, mais.
Matilde deve solo prendere un paio di lattine a sua scelta, perché è grande ormai e da sola può scegliere la sua cena, aprirle facendo attenzione a non tagliarsi e rovesciarle su un piatto.
Se poi hai ancora fame, le ha suggerito la madre, puoi aprire la lattina delle pesche sciroppate o quella dell’ananas affettata che contengono tante vitamine che fanno bene pure ai grandi.
“Ho un colloquio di lavoro, Matilde, non aspettarmi sveglia”.
La madre di Matilde non è mai a casa perché lavora sempre.
“Col mantenimento che mi manda tuo padre, non ci pago nemmeno la benzina per accompagnarti a scuola”.
Matilde, infatti, va a scuola in bus. I genitori di Matilde sono divorziati da circa un anno. Ma Matilde è grande e lo capisce che l’amore non è eterno e i genitori possono anche divorziare.
“Tuo padre in fondo è un brav’uomo, Matilde, non odiarlo” le ripete sempre la madre con la voce strozzata.
Matilde è grande, ma cosa fa di un uomo un brav’uomo ancora non lo capisce.
Papà i compleanni li ricorda sempre, la domenica la porta a fare lunghe passeggiate al parco, e quando i genitori stavano ancora insieme nei weekend liberi organizzava spesso delle gite divertenti.
Forse per questo è un brav’uomo.
Papà ama un’altra ora. Almeno così dice. E non può più stare con la mamma di Matilde, anche se a Matilde vuole ancora bene. Ma Matilde è grande e lo capisce.
Da quando sta con la nuova compagna, il padre è un altro. Ha ripreso a fumare, ha la barba incolta, l’aspetto trasandato ed è dimagrito tanto, forse anche lui mangia lattine ora?
Ma finalmente è felice. Almeno così dice. E non vuole più tornare indietro però, quando parla del passato, ha pure lui la voce strozzata. Matilde è grande, ma ancora certe cose non le capisce.
Matilde ha fame.  Sceglie il tonno e i piselli. Solleva la linguetta, tira forte e viene alla luce il tonno. L’acciaio malefico non l’ha ferita. Strizza il tonno con una forchetta, vuota il contenuto nel piatto e ripete l’operazione per i piselli.
Ce l’ha fatta. E’ stato facile. Matilde è grande ormai.
Chiara Maria Vitale

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