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Tony Bennett a Istambul

Da Witzbalinka

In cosa consiste essere cantante solista? Oggigiorno sembra che la musica non sappia più come si pratichi l’arte di far innamorare con stile e seduzione. Tutti i cantanti maschili di oggi poco sanno di vere conquiste amorose. Sanno molto invece, questo sì, di macchine potenti, “bling bling” e poca eleganza nel vestire. Ma vivere nella nostalgia del passato, di ciò che era meglio e se n’è andato, non risulta conveniente quando si tratta di arte, musica o cultura. E tuttavia non si può fare a meno di guardarsi indietro quando si pensa a casi come Justin Bieber, l’attuale delirio di milioni di adolescenti di tutto il mondo. Justin Bieber è semplicemente la caricatura di un cantante pop e R&B, una specie di personaggio androgino che vuole essere uno dei Backstreet Boys senza appartenere a nessuna band. Dalla cattiva qualità delle sue canzoni, al tema ripetitivo dell’amore melenso per adolescenti, senza profondità, Justin Bieber è uno dei peggiori prodotti musicali del mercato pop attuale.

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La gioventù non deve essere motivo di disperazione di fronte alla migliore musica contemporanea. Essere giovani non è una scusa per avere cattivo gusto, anzi tutto il contrario. Se si pensa a Tony Bennett e ai suoi inizi, è facile rendersi coonto che questo maestro del pop, soul e jazz è stato coinvolto nell’arte sin da tenera età, e nel modo più serio. Nato e cresciuto a New York, Tony Bennett non è stato solo un grande cantante jazz e pop, ma anche pittore di grande talento. La sua vita è stata piena di sogni e avventura: oltre a cantare fin da giovanissimo, ha fatto parte dell’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo la breve parentesi militare, tornò negli USA per diventare cantante. Il suo primo successo fu “Because of You” nel 1951.

I punti più alti della sua carriera li toccò grazie al suo stile jazzeggiato, presente in dischi come “The Beat of My Heart” e “Basie Swings, Bennett Sings”. Il suo più grande succcesso, “I left my heart in San Francisco”, fu prodotto all’inizio degli anni Sessanta. E così, di fronte a una nazione che entrava nel suo periodo hippie e di contese sociali, con molto rock e molte droghe, la musica di Tony si trovò spiazzata, non in grado di fermare o evitare le trasformazioni generate da tutti quei Baby Boomers. Fu solo negli anni Ottanta che il favoloso Bennett sarebbe tornato prepotentemente in primo piano. Fu soprattutto l’incisione del suo MTV Unplugged, in particolare con la hit “Stepping out with my baby”, che Tony Bennett conquistò tutta la cosiddetta Generazione X.

Se non hai mai ascoltato Tony Bennett, non puoi tralasciare di andare a vederlo a Istambul il 17 luglio. Per maggiori informazioni su Tony e sulle sue produzioni musicali più recenti, visita la seguente web: https://tonybennett.com/

 


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