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Tony, Mimmo e la Woodstock dei Quitadamo

Da Francesco74
Ve li immaginate 50mila olandesi che cantano "Lu maritiello" di Tony Santagata?
Io no, ma è successo. "Vai su youtube – mi dice lui – e scrivi Imca Marina”. Lo faccio e scopro l’impossibile. Al 48esimo secondo c’è una capacchiona che ride e accompagna il ritornello sollevando una bottiglia di vino. E’ il delirio: bambini, vichinghi, adolescenti e dentiere cantano e ondeggiano come tulipani al vento. Ora uno si domanda: chi è Tony Santagata? E’ il numero 1 signore e signori, senza discussioni. Chi lo dice? Lo dicono i fatti e i fatti se lo fanno raccontare dai numeri: 18milioni di dischi venduti, più di 6mila concerti, una cosa come 400 canzoni scritte da lui stesso medesimo, venti minuti di applausi al Madison Square Garden.
Di recente partecipa alla trasmissione mattutina “Occhio alla spesa” e sfida se stesso: ogni sera dovrà scrivere una canzone da cantare il mattino dopo in tivvù. La cosa non è normale, obiettivamente. Bisogna avere la capa fresca, effettivamente. Ne scrive 200 e i suoi 2minuti e quaranta di programma sono quelli col picco di ascolti. “L’ho verificato – mi spiega – Del resto non mi avrebbero fatto fare tutte quelle puntate se non fosse andata in quel modo. Per questo non comprendo quei cantanti che dichiarano di averci lavorato tre anni su un disco”. Come dargli torto?
Si, ma la domanda resta ancora inevasa. Chi è veramente Tony Santagata? E’ il precursore. Il primo a portare in televisione, piazze e teatri il cabaret “made in Puglia”. Scrive ‘Tarantella pugliese’ un secolo prima che i salentini cominciassero a zompettare con sta cosa della taranta (si, amm capit, però mo avast!).
Mio padre cià campato per anni sul repertorio di Tony Santagata, a farla sporca proprio. Hai voglia io a chiedergli Ivan Graziani o almeno un Nicola Di Bari…Niente, lui prendeva la chitarra (oggi appesa al chiodo con molletta sul divano psichedelico modello Lsd) e attaccava “Lu maritiello” tale e quale alla capacchiona olandese, ma senza bottiglia di vino. E poi via di “Quant’è bbell lu primm ammore, lu second è chiù bell ancor”. Un po’ di Lucio Dalla, un Guccini triste ed eccola servita, la Woodstock dei Quitadamo, dai Monti Dauni alla via Emilia andata e ritorno. Straordinerio.
“Agli inizi, al Nord, non era facile cantare e far ridere in pugliese. Una volta si alzò uno e disse: se continui a cantare così, ti sparo. Gli risposi che non potevo fare altro che continuare. Alla fine mi portò a cena e facemmo le tre”.
Era ostinato, sto terrone benedetto. Gli piaceva studiare e stupire. Gli piaceva la storia e gli piace ancora. Vuole scrivere e cantare dei briganti e del Risorgimento dal punto di vista del Sud. E poi ci sono le nuove canzoni da mettere su disco.
“Ma tuo padre per caso ha fatto la scuola con me?”.
None, Tony, se avesse fatto la scuola con te la cosa non sarebbe stata gestibile, fidati, e tu come nome d’arte adesso avresti Monte Sant’Angelo. Te l’immagini? Tony Monte Sant’Angelo and Mimmo Rock? Il mondo del serramento non sarebbe quello che è oggi e i Beatles avrebbero campato coi sussidi della disoccupazione.

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