Magazine Cinema
La Dreamworks si fa sotto con una produzione sulla carta difficile ma che, in realtà, ne diviene il simbolo di qualità. In "Dragon Trainer", al di là del soggetto e della potenzialità visiva, accresciuta da un uso del 3D meno disprezzabile che altrove, si pongono in evidenza, però, vari difetti, primo fra tutti una certa impersonalità dello stile, che evita la citazione ma non il già visto. Rimane un film carino, ben costruito attorno ad un'amicizia (ragazzo-drago) dal sapore fortemente liberal, e con un personaggio protagonista che, nei panni reali, sarebbe andato bene ad un attore come Jay Baruchel. Ma non chiamatelo capolavoro.
Voto: 6,5/10
Uscita in Italia: 26 marzo 2010
59 - Copia Conforme
Kiarostami alla 59 posizione? Non che "Copia Conforme" sia un brutto film, ma quantomeno si può definirlo privo di rischi, completamente veicolato al messaggio (il rapporto copia/originale) e allusione meta-artistica logorroica. Ma i limiti sono anche i maggiori pregi di un film che, alla fine, è un tassello minore, ma importante per il regista che dirige un cantante d'opera, facendone un attore intenso (Wiiliam Shimell) e dona a Juliette Binoche un altro personaggio sfuggente. Il retrogusto è buono, e il film non si cancella dalla mente.
Voto: 6,5/10
Uscita in Italia: 21 maggio 2010
58 - Youth in revolt
Tenete d'occhio Miguel Arteta, lo sentirete nominare spesso nei prossimi mesi. "Youth in revolt" non è il suo primo film, ma, insieme a "The good girl" del 2002 con la coppia Aniston/Gyllenhall, quello più noto al grande pubblico. Sarà al Sundance con la sua nuova pellicola, "Cedar Rapids", e un cast corale di grande spessore. Arteta dirige un film strano, che comincia come una classica commedia adolescenziale, per finire arrivando a decostrutturare ogni forma di narratività banale e ogni clichè e a citare grandi classici della cinematografia passata, non solo non americana. E così assistiamo allo sdoppiamento di personalità del protagonista Michael Cera, realmente irresistibile, attorniato da un mondo altrettanto folle e caratterizzato. Merita una visione, anche per la colonna sonora, molto vicina ai modelli indie-giovanili, e anche il cast è forte e ben diretto, tanto che Zach Galifianakis sembra quasi un attore.
Voto: 7/10
Inedito in Italia
57 - Il profeta ("Un Prophète")
Audiard gira "Il profeta" e mira a colpire i cuori. Ci riesce, tanto che l'acclamazione è unanime. Io, riguardo questo film, sono parzialmente scettico. Al di là della bravura indiscussa del protagonista, Tahar Rahim e oltre all'asciuttezza della sceneggiatura, vedo ben poco, sul livello emozionale. E il film, ad un certo punto, nonostante sequenze di tutto rispetto, diventa noioso. Il genere "gangster" viene rivitalizzato in ambito europeo, ma diventa una storia troppo labile e poco incisiva, che fa uso, fin dal titolo, della metafora più che della raffigurazione realistica. E se l'idea è vincente, e la mescolanza dei generi potenzialmente un modo per evitare il conformismo dei prison-movies, il risulato non è sempre felice e qualche sbadiglio lo si lascia per strada, anche perchè la lunghezza non aiuta. Opera coraggiosa, ma anche imperfetta.
Voto: 7/10
Uscita in italia: 19 marzo 2010
56 - Adele e l'enigma del faraone ("Les aventures extraordinaires d'Adèle Blanc-Sec")
Indiana Jones in gonnella, Adele di Luc Besson è la risposta francese ai blockbuster americani. Per quel che ci riguarda, l'atmosfera è dinamica, il personaggio ben costruito, l'assetto scenografico accattivante, l'humor sotteso godibile. E, perciò, nonostante l'insuccesso, speriamo che ci sia un secondo capitolo, giacchè Besson è al meglio delle sue potenzialità odierne in questo giocattolone carico di avventura, piuttosto che nei tentativi stantii sulla figura, altrettanto forte a livello letterario, di Arthur. Splendida la protagonista, Louise Bourgoin.
Voto: 7/10
Uscita in italia: 15 ottobre 2010
55 - Il maledetto United ("The damned United")
Tom Hooper dirige, prima di "The king's speech", oggi agli albori della cronaca cinematografica per le potenzialità da Oscar, il ritratto tradizionale, ma anche emotivamente accattivante, di Brian Clough, celebre allenatore inglese, che si caratterizzò per le dichiarazioni stampa molto forti e per l'atteggiamento discutibile nella vita, soprattutto sportiva. Hooper sceglie un attore perspicace, Michael Sheen e lo trasforma in modo impeccabile. L'operazione non è calligrafica, e il profilo emerge netto. Il film è riuscito.
Voto: 7/10
Uscita in Italia: 28 aprile 2010 (Homevideo)
54a - Colpo di fulmine: il mago della truffa ("I love you Phillip Morris")
Pensare ad un Jim Carrey gay non era molto realistico. Invece "The Mask" ci mette anima e corpo e, sotto la supervisione del duo Ficarra/Requa, e in tandem con un ottimo Ewan McGregor, riesce a vincere la scommessa di un soggetto difficile, ambiguo, capace, per un verso o per l'altro, di essere antipatico un pò a tutti. La distribuzione è stata difficile, e in Italia, oltre ai tagli, il senso del film è stato modificato/occultato in sede pubblicitaria. Ma quel che conta è il valore della commedia, scorretta, pazza, istrionica, senza dimenticare il lato romantico. Non siamo di fronte a sterili macchiette, ma a personaggi sfumati che nascono per far divertire e stupire, ma anche per pensare.
Voto: 7.5/10
Uscita in italia: 2 aprile 2010
54b - City Island
Altra commedia sgangherata-surreale di questa stagione. Dirige Raymond De Felitta e il film fa il verso ad Hollywood, al Sistema, alla recitazione e alla fama. Ne vien fuori un ritratto famigliare e sociale brillante, pazzo, folle, in cui la tensione tra realtà e recitazione è sottesa e in molti punti, vedere il finale alla "padrino parte 3", perde di delimitazione. Un ottimo Andy Garcia, poliziotto, in cerca di un lavoro attoriale, è affiancato da una famiglia problematica, e ritrova in più un figlio che aveva perso, in gattabuia sia chiaro. il film è un'analisi della struttura cinematografica e sembra scritto da chi è appena uscito da una scuola di recitazione, o dopo aver vissuto per anni sui set dei film più disparati.
Voto: 7.5/10
Uscita in Italia: 25 giugno 2010
53 - Il regno di Ga'Hoole - La leggenda dei guardiani
Snyder crea un universo visivo bello in modo assurdo, senza perdere la sostanza del celebre testo da cui il film è tratto. Le immagini acquisiscono una forza inscindibile dal film e soppiantano la parola. La potenza visiva, dalla ricostruzione agli effetti speciali, è sintomatica della duttilità di un regista-cult, che si inserisce in modo nuovo nei generi cinematografici e ha ampie potenzialità di lasciare il segno, rispetto ai suoi diretti antagonisti. Non è un film per bambini, ma semplicemente un film per esteti.
Voto: 7.5/10
Uscita in Italia: 29 ottobre 2010
52 - Mammuth
Per la serie "il senso di un film è soggettivo", i registi di "Louise/Michel" tornano con un piccolo alieno cinematografico in cui tutto ha un senso, e niente lo ha pienamente e si affidano all'on-the-road e al culto della "stranezza" come elemento di rielaborazione del passato. Affidano il film a Depardieu, che lo rende il suo film e lasciano intravedere la loro mano nella scelta di una fotografia anni'70, con tonalità e raccordi che sembrano far rivivere quel mondo. Liberatorio, ma anche indigesto.
Voto: 7.5/10
Uscita in italia: 29 ottobre 2010
51a - Benevenuti a Zombieland
L'anno di Emma Stone, ma anche di Jesse Eisenberg. E una conferma è in "Zombieland" primo capitolo surreale alla "Shaun of the Dead" di una saga (speriamo) che unisce parodia, intrattenimento e follia d'autore. Non a caso, la vera perla del film rimane l'interpretazione di Bill Murray, che in pochi minuti, crea una sorta di personaggio alla Ed Wood, sè stesso, appunto, e fa il panegirico della sua carriera. Grande Bill, in un ruolo cult, che lo consacra come caratterista (nel senso migliore) imprescindibile. Ma la famiglia che nasce dal film, con un Woody Harrelson iperviolento, che sembra uscito da un ranch, dopo aver partecipato alla guerra in Vietnam, una Emma Stone riottosa e una dolce-perspicace Abigail Breslin, a cui aggiungere il nerd Eisenberg, non è da meno. E al regista Ruben Fleischer, consigliamo di continuare così.
Voto: 7.5/10
Uscita in Italia: 6 ottobre 2010 (Homevideo)
51b -Easy A
Altro giro, altra festa, per Emma Stone, ma anche per i cultori delle comedy americane. Niente a che vedere con banalità varie. "Easy A" è un concentrato di intrigante divertimento, marchiato con con una "lettera scarlatta" che diventa il simbolo interpretativo del film (che cita la Lilian Gish del 1926) a cui aggiungere un esplicito omaggio a John Hughes. E' quanto di meglio potesse attendersi da una pellicola di tal genere. Il carattere intelligente, spietato viene accompagnato da un ottimo cast (ed Emma spicca su tutti), mentre la regia, altrettanto meritevole ad evitrae banalità elementari, è di Will Gluck.
Voto: 7.5/10
Inedito in Italia
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