Il primo è che presentiamo entra per la prima volta in una libreria. È stato “prodotto” dalla sezione della Lega Navale Italiana, sezione di San Benedetto del Tronto nel 2010 in occasione della loro Assemblea Generale. Il coordinatore è Luigi Anelli, un cultore di cose di mare, l’autrice invece è Maria Perla De Fazi insegnante di lettere, entrambi sambenedettesi. Il titolo, Manoscritto 22, paesaggi mediterranei si riferisce a una prezioso manoscritto denominato “codice 22” e al reperto iconografico databile alla metà del XVII secolo, conservato alla sezione codici manoscritti della Biblioteca civica R. Spezioli di Fermo, nel quale, casualmente si è imbattuta l’autrice. Si tratta di una raccolta di carte dove sono riportate immagini di insediamenti costieri, con rappresentazioni spesso suggestive degli abitati, fanno da contorno anche riproduzioni di barche di quell’epoca. Si tratta di 43 carte che tracciano un percorso preciso; il viaggio inizia in Albania con una veduta della città di Valona e della omonima fortezza ottomana in quanto conquistata dal Sultano Mehmed I nel 1417 e rimasta sotto il regno turco fini al 1912. Termina con la piccola città di Cherchel e con Capo Matifou, l’ultima punta della costa algerina prima della città fortificata di Algeri.
Inizio del viaggio
Le carte riportano solo alcune città e porti mete di approdo per una navigazione di cabotaggio per un rapido ricovero in caso di bisogno. È un tragitto ben noto ai naviganti dell’epoca: avventurieri, mercanti, crociati, corsari, migranti con culture e religioni diverse. Le carte riportano numerosi porti con simboli di ancoraggio, alcune piccole croci probabilmente per indicare secche o piccoli scogli, ma nessun reticolo di rombi, che in assenza di coordinate dava le direzioni dei venti e quindi delle rotte. L’autore delle carte è anonimo e qualunque fossero le sue finalità, ha lasciato un’opera di grande valore artistico e culturale.Non è anonimo invece l’autore di questa Storia della Navigazione in due volumi in 1054 pagine. È Silvestro Sannino Dirigente Superiore del Ministero della Pubblica Istruzione per i Servizi Ispettivi, si è occupato sempre di problemi di navigazione, sotto l'aspetto scientifico e didattico ed in situazioni operative e di ricerca.
La sua Storia offre, per la prima volta, un quadro generale degli aspetti scientifici, temici e operativi, dalle origini al tempo presente con rigore ma in forma e linguaggio accessibili, essenziale nei concetti.
Il Primo Volume tratta della navigazione antica e medievale dei popoli del Mediterraneo, fino a comprendere la navigazione degli Arabi, dei Cinesi, dei Micronesiani, dei Polinesiani e quella delle Grandi Scoperte Geografiche. Notevole la teoria della navigazione antica, finora inedita specialmente nella misura delle distanze in mare; mette in risalto anche come le norme di diritto marittimo siano sempre coerenti con la realtà operativa. La navigazione medievale, per merito prevalente degli Italiani, vede l’introduzione del metodo matematico per la soluzione dei problemi mentre la navigazione delle Scoperte Geografiche, con lo
sviluppo della nautica astronomica, viene presentata in quanto tale e non legata a suggestive visioni adattate ad alcuni suoi illustri protagonisti.
Il Secondo si occupa delle condizioni e del ruolo del navigare dal XVI al XX secolo, della formulazione di una Dottrina Matematica della Navigazione, della soluzione teorica e pratica dei principali problemi nautici nonché della origine e della condotta della Navigazione Scientifica e Tecnologica fino alle soglie del terzo
millennio della nostra era. Due saggi, lo completano, uno sul Comandante di navi ed un altro sull’Armatore, ed alcuni allegati.
Molto particolare è Vele Italiane della costa occidentale dal medioevo a novecento. Gli autori sono Sergio Bellabarba tra le altre cose socio fondatore dell’Istituto Italiano per l’Archeologia e l’Etnologia Navale e Edoardo Guerriei, designer segretario di Navimodel e membro della Society for Nautical Research.
Il libro colma un vuoto nella storia della marineria italiana raccogliendo le notizie e le immagini più significative delle imbarcazioni a vela delle coste occidentali italiane, dall'inizio della loro storia fino al principio del XX secolo.
Ben cinquanta tra grosse navi e minuscole barche a vela dei mari Ligure, Tirreno e Ionio vengono descritte attraverso puntuali notizie storiche, illustrate, quando possibile, da dettagliati piani costruttivi e in molti casi magistralmente riprodotte in tavole a colori che ne mettono in risalto la ricchezza cromatica e l'eleganza delle linee. Attraverso questo appassionato lavoro di ricerca e ricostruzione riaffiorano così le testimonianze sulle imbarcazioni più antiche, spesso provenienti da fonti varie e disparate, e si conserva la memoria dei tipi più recenti, destinati altrimenti all’oblio con la scomparsa degli ultimi esemplari.
Sardara siciliana
La prima parte parla della storia e le correnti di traffico nel Mediterraneo, delle fasi principali nello sviluppo della nave a vela, di quelle latine e auriche per finiste con la descrizione della flotta mercantile italiana dal Medioevo all’unità d’Italia.Nella seconda la descrizione della 50 navi, dalla Sardana siciliana, alla Spagnoletta di Alghero, dalla Bombarda allo Schifetto di Carloforte.
La terza parte infine chiude le 288 pagine parlando di architettura, di teoria e della vela latina.
Il quarto, Wind and Water, è in lingua inglese, opera del fotografo olandese Van der Wal Onne, che vive a Jamestowm, Rhode Island,,il suo ricco portfolio è visibile sul sito vanderwal.com
Una carrellata di grandi fotografie dedicate alle tradìzioni marittime. Dai Gran Premi del racing alle piccole imbarcazioni, dall’andare a vela nei tropici alle grandi navi da crociera.
Queen Elisabeth II
Pescatore cubano
Scuola di restauro