Eccoci al consueto appuntamento del lunedì con gli articoli più belli della scorsa settimana dai “Blog Italiani nel Mondo”. Diversamente dal solito troverete solo i post pubblicati fino a venerdì in quanto sabato sono partita per le vacanze ed ho quindi scritto la selezione prima della partenza con gli articoli già usciti. Nel prossimo appuntamento con il “Top Post” troverete quindi anche eventuali post rimasti fuori. Ecco intanto questi in ordine di uscita:
♣ “Expat a chi?” del blog “Mamme nel deserto” dal Kuwait
Come ci racconta Mimma, negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di expat o immigrati discutendo su quale sia la giusta definizione per gli italiani all’estero. L’autrice però si chiede se sia così importante definirli con il termine corretto. E, soprattutto si chiede se sia giusto dividerli in gruppi diversi a seconda se sono mogli al seguito o dipendenti di società italiana o ancora cervelli in fuga. Qualsiasi sia la ragione dell’espatrio infatti, non cambiano le difficoltà. Certo possono essere diverse a seconda del luogo o dello status, ma ci sono caratteristiche come la nostalgia, l’adrenalina o l’incertezza spesso comuni a tutti quelli che stanno lontani. Scrive ad esempio:
“Noi viviamo senza paracadute, senza certezze alcune. Siamo stati così pazzi e coraggiosi da voler salire su questo treno, mettendo in gioco tanto, anzi tantissimo. Ma domani possono dirci “ciao torna a casa tua, questo posto non ti vuole più”. E noi dovremmo farlo e pure in fretta senza alcuna possibilità di controbattere.”
♣ “Inshallah” del blog “Amiche di fuso” dal mondo
Ancora un articolo scritto da Mimma per il blog a più mani “Amiche di fuso”. Nel post ci racconta di come si è reinventata in Kuwait dopo aver lasciato un ottimo lavoro a Milano per seguire il marito in Kuwait scegliendo di occuparsi della famiglia e della sua bimba. Sarebbe stato facile per lei fare solo questo, ma pur continuando a farlo, ha cercato di dedicarsi anche a sé stessa ed alle sue passioni. Ha cercato di integrarsi e vivere appieno l’esperienza in questa terra così ostile all’apparenza. Di lavorare in un certo senso pur senza guadagni di cui vivere. Scrive:
“Io sono una di quelle fortunate persone che si riempie la giornata di una passione. Una di quelle che non guadagna nulla o quasi. Che gira come una trottola, e che si sente viva. Contenta e centrata. Quella sempre presente a ogni evento, a scuola, in giro.”
♣ “Londra in concerto” del blog “Riru Mont in Glasgow” dalla Scozia
L’autrice ci racconta ancora dell’incertezza che ha caratterizzato i suoi mesi passati. In cui si è trovata a guardare al futuro senza saper immaginare come la troverà. In cui un concerto a Londra alcuni mesi dopo le appare come una delle poche certezze che si sente di rendere reale. E così anche l’attesa acquista motivazione. Scrive:
“Quel giorno di fine estate nell’incertezza generale ho pensato che comunque rimaneva la musica e se Morrissey suonava a Londra a fine Novembre io lo potevo andare a vedere, e che il tempo tra il presente incerto e il concerto poteva diventare un’attesa, che aspettare e’ l’arte del dare significato.
♣ “Caro Babbo Natale…” del blog “I Cerruti in India si trasferiscono negli States!!” dagli Stati Uniti:
L’autrice scrive la sua lettera a Babbo Natale senza averla scritta nella realtà perché i suoi desideri più sentiti non sono cose materiali che si possono comprare. Sono invece un insieme di sentimenti, valori, affetto, amore che possono contare solo sull’impegno e sulla volontà personale di volerlo, non solo suoi ma di tutti. O che solo il destino può predisporre per noi. Scrive:
“Vorrei proteggere le mie figlie dalla sofferenza pur sapendo che non è possibile. Vorrei vedere solo sorrisi, abbracci e mani che si stringono con calore. Vorrei continuare ad avere i bei momenti privilegiati con i miei amici, quella complicità che vince il tempo e lo spazio. Vorrei continuare ad avere i vent’anni che non ho più, ma che ho sempre nel mio cuore, e nella mia testa, e che mi fanno avere le energie per costruire e costruire ancora.”