Da qualche giorno è iniziata la scuola qui e con essa sono tornati i ritmi abituali anche se ancora combattiamo con il cambio di fuso orario. Anche nel resto del mondo expat si registrano rientri dall’Italia o comunque dalle vacanze. Insomma si torna ai soliti ritmi.
Questi gli articoli che più mi sono piaciuti dai “Blog italiani nel mondo”, in rigoroso ordine di uscita:
♣ “Lisboh” del blog “Riru Mont in Glasgow” dalla Scozia
Un post brevissimo a dimostrazione del fatto che non servano fiumi di parole per rendere speciale un articolo. Poche frasi e tante immagini abbozzano la comprensione che ha illuminato chi scrive durante il suo soggiorno a Lisbona. Una città dalla bellezza sia splendente alla luce del sole che nascosta. Piena di energia e saudade insieme. Una città che sa parlare all’anima e l’ha aiutata a comprendere quello che sentiva dentro e che le aveva fatto prendere una decisione difficile. Scrive Riru:
“Lisboh, che non ritorno con una rivelazione, ma quello che prima sapevo ora capisco. E’ uno scatto di coscienza che per accadere ha bisogno di una certa dimensione spazio-temporale, quella del lontano per un po’. Imparo a credere nel tempo e accetto che ce ne vorra’ ancora, e se prima queste erano parole adesso a me sanno di verità. ”
♣ “Una nuova conoscenza è un esperimento, un nuovo amico è un rischio” del blog “Vortoj Vortoj Vortoj” da Seattle
L’autrice ci parla dei tanti spostamenti delle sue vacanze europee, ma in particolare di un nuovo incontro con un’amica virtuale e la sua città d’adozione: Varsavia.
Il titolo, una citazione di Ezra Pound, ci dice quanto sia sempre un esperimento, una prova e di conseguenza un rischio, ogni nuovo incontro. Mi piace continuare il parallelismo dell’autrice fra un individuo e la sua città. Quando scegliamo di incontrare nella realtà una persona conosciuta solo nel mondo reale è in fondo un po’ come andare a visitare personalmente una città di cui si è solo sentito parlare. Anche se, ovviamente, la persona si rivela a noi prima attraverso le sue parole scritte ed i suoi pensieri. In questo caso nessuna delle due ha tradito le aspettative. L’amica si è dimostrata ancora più semplice, bella ed intelligente di come si aspettava l’autrice e Varsavia, conosciuta attraverso i percorsi di chi la ama così tanto, una splendida città in cui vivere. Al pari di Berlino, città in cui l’autrice ha vissuto ed in cui ha acquistato casa, nonostante ora viva a Seattle. Scrive:“E’ l’aria mitteleuropea che tu sei già abituata a respirare e che per tanti motivi già ami. E’ il rispetto per il passato, è l’attenzione a non dimenticare percepibile ovunque. E’ la consapevolezza che tu, di là, in mezzo agli americani non ti sentirai mai a casa. Perché tutto quello che di buono c’è di là, esiste anche di qua ma in modo migliore, ma se non hai la fortuna di conoscerlo e viverlo, è difficile crederlo.”
♣ “Di barbieri e poliziotti, di bianchi e neri” del blog “Non si sa mai” dal Texas
E’ questo un post in cui l’autrice cerca di farci respirare, attraverso due episodi di vita quotidiana, l’aria che si respira in certi luoghi dove la discriminazione fra razze è come insita nel DNA delle persone. Sia che esse siano bianche sia che siano nere. Ci racconta come, anche una mamma bianca con il proprio bimbo, possa essere fatta sentire a disagio in un negozio dove impiegati e clienti sono di un colore diverso. Scrive:
“Forse sotto sotto speravo che, se lo avessimo lasciato lavorare in pace, alla fine avrebbe alzato lo sguardo e ci avrebbe trattato come gli altri. Mi sarebbe piaciuto andare via senza quella sensazione di ostilità, senza quel qualcosa che conosco molto poco, ma che ferisce.”
Poi ci racconta anche di come ci si possa sentire spaventate quando si viene fermate da un poliziotto americano pur essendo assolutamente in regola con tutto.
♣ “Vorrei essere lì con te” del blog “Sogno Australiano” dall’Australia
In questo post l’autrice, in Australia da pochi mesi per iniziare una nuova vita con suo marito, ci racconta di come senta forte, improvvisamente, la mancanza di suo fratello. Sapeva quanto sarebbe stato difficile stare lontano da lui e dal nipote, ma in questo momento gli sembra ancor più pesante da sopportare. La verità è che, finché non si è materialmente dall’altra parte del mondo, è impossibile rendersi conto di quanto possano mancare alcune persone nella propria vita da expat. Ed accettare che la vita vada avanti senza di te. Scrive:
“Vivi pensando a come era e a come vorresti che fosse.
Come se tra un anno o due troverò di nuovo mio nipote ad aspettarmi, morbido e dolce come quando l’ho lasciato.
Non sarà così, a poco a poco uscirò dalla loro vita.”
♣ “Il dono” sempre dal blog “Sogno australiano” dall’Australia
Stessa autrice del precedente, questo post ci racconta di come, quando si è lontani, ci si aspetti dei gesti speciali da parte della propria famiglia. Gesti di cui di solito eri tu la fautrice nei confronti degli altri e che ora ti piacerebbe fossero ricambiati. Non tanto per il gesto in sé, ma per sentirsi speciali e presenti nei pensieri di chi si è lasciato a casa. Il gesto non arriva e tu provi anche a gettare un piccolo amo: la voglia di caffè della moka. Scrive:
“La verita’ e’ che sono io quella che faceva queste cose in casa mia.
Il pensiero in piu’ non ce l’hanno tutti, anzi crescendo mi sono resa conto che la, piccola, differenza per gli altri la fanno in pochi.
L’attenzione non e’ per tutti.
Non per questo mi amano meno, anzi mi guardano le spalle e mi pensano, da sempre.
Quando pero’ sei il tipo di persona che fa un passo in piu’, vivi un po’ sperando di poter avere qualcosa di simile indietro.
Di stupirti tu, una volta tanto.”
Ancora una volta l’autrice dovrà, da una parte rammaricarsi che quel gesto non sia arrivato dalla propria famiglia, dall’altra sorprendersi e gioire del fatto che sia arrivato da parte di cari amici che già tanto l’avevano aiutata. Amici capaci di quella “attenzione” in più.
♣ “L’estate sta finendo” del blog “Mamme nel deserto” dal Kuwait
Mimma è arrivata al termine delle sue lunghe vacanze estive in Italia ed è il momento di ritornare e di un piccolo bilancio sulla sua estate speciale. E’ un post pieno di sentimento per la sua terra e la sua famiglia. Pur partendo da un problema sentito da molti di noi che viviamo all’estero. Ovvero che le vacanze non sono quasi mai vere vacanze. Hanno quasi sempre come unica meta i luoghi d’Italia dove vivono le nostre famiglie ed il nostro tempo è quasi interamente dedicato a loro che ci vedono per pochi giorni all’anno. A volte è difficile resistere alle loro attenzioni, alla presenza continua, al loro reclamare il diritto di averci tutti per loro. Poi però, appena ci riflettiamo con lucidità, non possiamo fare a meno di capire quanto è stato difficile per loro lasciarci andare. Scrive Mimma:
“Penso a questo silenzio che sento ora. E che nulla riesce a riempire , nè a consolare.
Sento pungere la nostalgia che già alberga nel mio cuore.Allora grazie a voi per non farcelo pesare mai.Almeno i miei non l’hanno mai fatto.Grazie per l’amore che c’è sempre.“Per oggi ho finito. Buona lettura!