Buon inizio di settimana!
Ecco gli articoli che più mi sono piaciuti della scorsa settimana dai “Blog italiani nel mondo”. Come sempre in ordine d’uscita.
♣ “Ne vale sempre la pena” del blog “Non si sa mai” dal Texas
L’autrice ci parla di come sia facile, troppo spesso, per noi italiani giudicare il popolo americano come ignorante e ci invita ad una riflessione. Non possono forse essere etichettati come ignoranti anche episodi italiani di razzismo negli stadi o le parole ancora più gravi sulla bocca di una certa classe politica? Senza voler giustificare l’uso eccessivo delle armi in Texas ci invita a riflettere sul fatto che il buono ed il cattivo è ovunque. E tocca a noi accoglierlo o prenderne le distanze. Scrive:
“E’ semplice fare i superiori di fronte a certe persone, ma è la strada piu’ facile, quella che non porta mai molto lontano. Perché non cercare di capire e prendersi il bello invece? Ribadisco. Per me il bene e il male sono distribuiti ugualmente. Decodificare quello che ci sta intorno, riconoscere quello che e’ da salvare e quello che e’ da buttare, fa parte della nostra responsabilita’ individuale, ovunque.”
♣ “Tocca a me” del blog “Mamme nel deserto” dal Kuwait
Mimma ci racconta come affronta, insieme alla sua piccola, il primo giorno di scuola. E’ un inizio molto diverso quest’anno perché accanto a lei, anche se solo fisicamente, non c’è più la sua amica Drusilla, compagna di avventura in Kuwait e co-autrice del blog. Mimma sente molto la sua mancanza, ma con l’ottimismo che la contraddistingue sempre, cerca comunque di vivere questa nuova vita senza l’amica, nel modo migliore possibile. Scrive:
“Nessuno prenderà il loro posto. Anzi Dru mi starà sempre accanto in un altro modo, i suoi occhi, il suo modo di guardare ormai mi appartiene un po’.
Mi guardo un’ultima volta e lo specchio, sono pronta.
“Si ora tocca a me”.
Lo devo a Giada a mio marito. E poi io sono la campionessa del bicchiere “mezzo pieno”. Dru però stammi vicina!”
♣ “Annusare i ricordi” del blog “Un’alessandrina in America” dagli Stati Uniti
Questo post è il proseguo naturale di un post che vi avevo già segnalato qui, in cui si parlava di come, anche attraverso l’olfatto, si possa navigare fra i ricordi di un luogo. La parola “annusare” continua a ritornare in momenti diversi nel quotidiano di Claudia, nei commenti e nelle letture. E sempre a lei, arriva anche un bellissimo scritto di un’amica che ruota sempre attorno all’olfatto e nasce dal ricordo dell’odore del latte che bolle nel pentolino nella sua infanzia. Ricordi di momenti sereni e spensierati passati con i nonni, quasi struggenti nella loro semplicità. Scrive l’amica:
“Così il profumo del latte si confonde con quello dei ricordi, dei pensieri buoni, delle sensazioni semplici, di quelle che non fanno male anzi aiutano a rallentare il passo per vedere oltre che guardare, ascoltare oltre che sentire e poi trattenere con i profumi, i colori, le voci, gli occhi, le mani.”
♣ “The cure for anything is salt water: sweat, tears or the sea” del blog “Calija Malaguena” dalla Spagna
Un post brevissimo e semplice che mi ha trasmesso serenità. Il titolo è uno scritto di Karen Blixen la cui traduzione è: “La cura per ogni cosa è l’acqua salata: il sudore, le lacrime o il mare.” L’autrice ci racconta di aver preso l’abitudine di andare in spiaggia al tramonto a leggere, aspettando l’alta marea per poi fare il bagno di notte. Scrive:
“Sono momenti molto intimi e preziosi, che richiedono solitudine.
Se mi chiedessero i motivi per cui sono contenta di essere viva, il bagno di notte sarebbe tra i primi tre.”
Per oggi ho finito, buona lettura!