TOP Post dal mondo expat #20.10.14

Creato il 27 ottobre 2014 da Mamma In Oriente

Ecco la selezione dei post a mio avviso più interessanti della scorsa settimana dai “Blog Italiani nel Mondo”, come sempre in ordine di uscita:

 “La volta che ho respirato l’alba” del blog “Ma che davvero” da Londra

Un post poetico accompagnato da splendide fotografie, di quelli in cui l’autrice, a mio avviso, si esprime al meglio. Un risveglio all’alba e l’improvvisa voglia di andare a vederla dalla collina quest’alba su Londra. Una bellissima descrizione in cui parole e foto si armonizzano perfettamente per trasmetterci ciò che vedono gli occhi di Chiara. Il loro stupore e la meraviglia. Posto solo due righe con il suggerimento di andare a leggervelo tutto il post:

“Io e me, sospese in un angolo di giorno che non era ancora giorno ma non era più notte. Ed era tutto mio.”

 “I love the way you city girls dress even though your head’s in a mess” del blog “Such an amount of worse for you” dalla Svezia

Un post che ha il sapore del passato. Quel passato che magari da giovani non abbiamo apprezzato e, a volte, ci è stato anche di impiccio, ma che ora riusciamo a vedere con altri occhi. Perché siamo noi ad essere cambiati o forse siamo semplicemente cresciuti. E forse per chi sta lontano è ancora più facile rivalutare ciò che prima si considerava un peso. Scrive:

“Però c’erano giorni belli davvero, a dicembre, quelli in cui fa freddo ma c’è il sole, e poi che freddo vuoi mai che faccia in Toscana, e allora passavi la domenica tra gli olivi e pensavi che sono piante meravigliose, veramente, con quei tronchi storti dove si legge ancora il marchio della nevicata dell’ottantacinque, e guardavi giù dalla collina e vedevi fino al mare, lontano, e sentivi la terra intorno riecheggiare di voci e risate e pensavi che in fondo capivi.”

 “Il buongiorno si vede dal mattino. L’inizio giornata di una mamma qualunque” del blog “Maternage mum” dalla Svizzera

Un post che ci racconta una mattinata qualunque di una mamma che, in questo caso, è una mattinata nata storta per i capricci del figlio. Chi è mamma sa che questi momenti capitano a tutte, chi più chi meno ovviamente, a seconda del carattere dei piccoli. L’autrice però si interroga perché da alcune mamme non arrivano mai certi racconti del terrore e sente una sana invidia perché lei, invece, sente in questi momenti anche il lato negativo dell’essere madre. Dopo il racconto, arriva lo sfogo. Scrive:

“Avrei voglia di girare la bici e correre in discesa, con il vento tra i capelli, senza meta. Avrei voglia di non fare tutta questa fatica.
Avrei voglia di essere una madre migliore, una persona migliore, una che sa sempre cosa fare o cosa dire. Avrei voglia di non farmi assalire da tutta questa malinconia.”

 “It’s your last day” del blog “Dalle stelle alle stalle” dall’Australia

L’autrice ha finito il suo lavoro in una fattoria in Australia ed è giunto il momento della partenza e dei saluti alle sue colleghe. In particolare le pesa salutarne una perché ha sentito di avere una sintonia speciale con lei e, proprio nel giorno del saluto, capisce che ne era ricambiata in pieno. Si coglie forse anche un po’ di rammarico per non essersi lasciata andare maggiormente a questo sentimento di amicizia nella paura di avere atteggiamenti esagerati per chi appartiene ad una cultura più “fredda”. Chi affronta questo tipo di esperienza sa che è quasi tutto a termine, ma è difficile lo stesso affrontare i distacchi. Scrive:

Come farò io me lo sono chiesta tante volte salvo poi pensare che l’Australia è anche questo, è conoscere persone fantastiche con la consapevolezza di non rivederle forse mai più, è la convinzione che frasi quali ”se non ci rivediamo in Australia, ci rivediamo certamente in Italia” possono significare tutto e non voler dire niente.”

 “Quando soffia il vento del nord” del blog “Malaikatravel” dall’Olanda

Un post di riflessione per l’autrice che si interroga sul perché senta sempre il bisogno di cambiare vita e di spostarsi da un luogo all’altro. Ora è ferma in Olanda da un po’ e, se da una parte si sente mancare come al solito l’aria, dall’altra sta arrivando ad una nuova consapevolezza. Capisce che ormai per lei la sua “confort zone” non è l’essere ferma in un luogo come per gli altri, ma cambiare vita di continuo. E capisce che è il momento di viversi bene il presente perché troppo facile è diventato desiderare ciò che non si ha. Quel presente che non tornerà più se non nei ricordi malinconici. Scrive:

“Finché ultimamente ho imparato ad ascoltare anche un’altra voce, quella che dice di accettare la situazione, di essere semplicemente presenti nel momento e come per lo yoga, trovare il piacere anche da un asana complicata e faticosa.”

Per oggi ho finito…buona lettura!


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