TOP post dal mondo expat #2.02.15

Creato il 09 febbraio 2015 da Mamma In Oriente

Eccoci all’appuntamento del lunedì con la mia selezione dei post che più ho amato dai “Blog Italiani nel Mondo”, come sempre in ordine di uscita:

“Comunità italiana” del blog “Mamma Far and Way” dall’Inghilterra

L’autrice ci racconta della gioia di aver trovato una bella comunità di origine italiana nella cittadina alle porte di Londra in cui si sono trasferite da qualche mese. Pur essendo expat convinti che vivono vivendo da tanti anni fuori dall’Italia, ci tengono infatti a mantenere certe belle consuetudini come per esempio la Messa della domenica. Mentre nelle precedenti nazioni era stata difficile coltivare la loro italianità, in Inghilterra hanno trovato il giusto mix fra l’integrarsi ed il mantenere la propria italianità. Scrive:

“Noi siamo diversi, e’ un dato di fatto, lo accettiamo, lo vediamo come un punto di forza e di debolezza allo stesso tempo, basta solo imparare a dosarla questa diversita’, assurmerne consapevolezza ed esserne fieri, sempre, ma sicuramente tutta quell’energia della domenica, quelle strette di mano, quei saluti e quel vociare casinoso – tipicamente italiano – ci fa sentire meno diversi tra i diversi.”

“Tu expat non hai il diritto di lamentarti” del blog Worldwide Mom” da Dubai

L’autrice si è trasferita da poco da San Francisco, dove si trovava benissimo ed era ben inserita, a Dubai dove c’è una vita intera da ricostruire per lei e la sua famiglia. In questo post ci racconta, in risposta alle tante persone che dicono che non ci si può lamentare della vita della moglie expat al seguito del marito, che le difficoltà invece ci sono sempre. Passeranno, ma all’inizio sono inevitabili. Scrive:

“Perché i muri della casa nuova non hanno ancora l’odore di CASA, perché le strade non sono quelle famigliari, perché ancora non guidi in giro per la città mentre pensi ad altro e fai la strada in automatico, perché ancora ci metti ore al supermercato per capire cosa comprare e quanto costa cosa…. E poi quell’odore. Quell’odore che non è ancora il tuo.
Quei visi a scuola, nel palazzo, per la città che ancora non sono amici. Lo diventeranno però.”

“Boucherville, la luna di gelato” del blog “Mammacongelo” dal Canada

L’autrice ci accompagna in una splendida passeggiata in un parco innevato. Attraverso le sue parole e le bellissime fotografie sembra quasi di essere lì immersi nella natura. Essendo sola, riesce a viversi ogni piccolo particolare. Scrive:

“Il silenzio è tale che puoi accorgerti di quanta sia la vita che ti circonda. Pensi di essere solo perché non ci sono altre persone intorno a te, invece sei circondato dalla vita. Siamo così concentrati sulla nostra stessa specie che fatichiamo ad accorgerci della presenza delle altre. Camminare in solitaria aiuta a sviluppare i sensi.

“Dio li fa e poi li accoppia – sesso, amore e AD(H)D” del blog “Mammasterdam” dall’Olanda

Un lungo e un po’ tortuoso articolo di riflessioni a ruota libera dell’autrice a cui è stata recentemente diagnosticata l’ADHD ( Disturbo da deficit di attenzione/Iper attività) senza mai averne avuto il sospetto durante il corso della sua vita. Diagnosi che la sta aiutando a comprendere tante cose inspiegabili di sé stessa. In questo post, che vi invito a leggere anche se capiterà che perdiate un po’ il filo, ci racconta di aver capito come persone molto diverse possano essere insieme una buona coppia proprio perché si compensano l’uno con l’altra. Chi è come lei, leggera ed energetica, è attratta da persone strutturate e super organizzate e viceversa. E, quasi sempre, queste persone così diverse si aiutano vicendevolmente a crescere. Non sempre è solo il compagno/a, a volte sono genitori o altre figure importanti. Così è stato anche per suo padre. Scrive:

“E l’ altra sua grande fortuna è stata di essersi innamorato di mia madre, una ragazza concreta, pratica, fattiva, che lo amava per il bambino spaventato che lei percepiva dentro di lui e che lui forse solo a lei permetteva di vedere.”

“4 Febbraio 1978: 37 anni insieme” del blog “Un’Alessandrina in America” dagli Stati Uniti

L’autrice ci racconta la sua bella storia d’amore che dura da 37 anni, un traguardo a cui ogni coppia sarebbe felicissima di raggiungere. Una storia semplice ed eccezionale insieme. Scrive:

“E avviene il miracolo: dopo due mesi il test di gravidanza risulta positivo.
La vita cambia, ancora. Siamo genitori dall’altra parte dell’oceano, di una piccola italiana che per caso e` nata negli Stati uniti. Per caso o per un destino che a riguardarlo mi sembra una favola.”

“Lasciar andare” del blog “Mammachecasa” dalla Svizzera

In questo bel post l’autrice continua a parlarci di “Decluttering”, tutte le azioni volte a liberare il nostro spazio fisico dagli oggetti inutili e, in senso più intimo, quello mentale, allontanando tutto ciò che ci ha fatto soffrire. Oggi ci ricorda quanto sia importante lasciare andare anche i progetti lavorativi o di vita che, indipendentemente dalla volontà ed energia che ci abbiamo messo, non hanno funzionato perché non dipendevano solo da noi. E’ faticoso lasciarli andare, ma inevitabile per cominciare a sentirsi meglio ed aprire le porte ad altro. Scrive:

“Dopo questa eliminazione, ti troverai perso, lungo la strada.
Ma forse avrai lasciato andare veramente, e sarai pronto ad accettare qualunque cosa la vita decida di portarti, non solo quello che vuoi/avresti voluto tu che fosse.
La libertà fa paura.
Il troppo spazio intorno, le infinite possibilità aperte, potrebbero darti un lieve capogiro.
Ma dicono che bisogna perdersi, per ritrovarsi.”

credits: http://emberandmarch.com/

“Parole” del blog “Sogno Australiano” dall’Australia

Un bel post su come spesso le persone rimaste a casa, anche quelle più care, anzi soprattutto loro, non capiscano in fondo il perché non si ritorni indietro. Nonostante ci sentano molto più felici, si attaccano a cose concrete che diventano, dal loro punto di vista, più importanti del nostro stare bene. E’ inevitabile starci male, anche se capiamo che questo nasce dal loro volerci bene. Scrive l’autrice:

“Mia nonna ha detto “sarebbe proprio stupido rinunciare al lavoro pubblico di Alessio”.
Quello “stupido” mi avrebbe ferita in altri tempi, una frase castrante, di quelle che ricevi solo in famiglia e che ti spezzano i sogni sul nascere.
Pero’ io il volo gia’ l’ho preso e quello “stupido” non mi tocca come dovrebbe.
Perche’ so che dietro c’e’ tanto dolore.”

 “Un altro modo di vedere la pizza” del blog “Slicing potatoes” dagli Stati Uniti

Oggi vi segnalo, insolitamente, anche un post di una ricetta, per l’esattezza della pizza. Questo perché l’autrice ci racconta anche un bel ricordo legato proprio a questa classica ricetta italiana. Ci parla di su nonna, della sua Sicilia e dell’amore che metteva nel preparare la pizza per i nipoti. Amore al quale forse solo oggi, l’autrice dà il giusto valore, come accade, d’altronde molto spesso solo quando si diventa adulti e ci si sente mentalmente più vicini ai nonni che, spesso, non ci sono purtroppo più. Scrive:

“Adesso che cucino, so ancora di più. Adesso so anche la pienezza nel cuore che si prova nel vedere persone nutrirsi di quel che si è cucinato e in fondo so che lei è sempre stata semplicemente contenta di farlo per noi.
Eppure mi resta il rammarico di non averle mai detto grazie abbastanza per quelle ore passate di fronte al forno.”

“Non saremo più amiche” del blog “AlittaM” dalla Svizzera

I vicini di casa cambiano quartiere e la loro bimba dice alla figlia dell’autrice che non saranno più amiche d’ora in avanti. La madre soffre per questo modo brusco di informarla, ma poi riflette che i bimbi, nella loro praticità, hanno in fondo ragione perché è veramente difficile che i rapporti di amicizia resistano alla lontananza. Non impossibile certo, ma difficile. Quando non si condivide più una quotidianità o abitudini comuni, è normale anche se triste, perdere per strada alcune amicizie. Scrive:

“E poi la rivelazione. La piccola E. ha avuto perfettamente ragione.
Perché la balla del “restare in contatto” impariamo a dircela quando diventiamo grandi. Quando fa troppo male ammettere reciprocamente che non ci vedremo, sentiremo, parleremo più. Perché a volte la vita, le circostanze, allontanano le persone e per quanto noi siamo dispiaciuti e convinti di non volerle perdere, in cuor nostro sappiamo che accadrà.”

Per oggi ho finito. Buona lettura!


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