La scorsa settimana è stata ricca di articoli per i “Blog Italiani nel Mondo”. Parto quindi subito con le mie segnalazioni sugli articoli a mio avviso più belli:
♣ “Tausend gute Grunde” del blog “Una alnaider a Berlino” dalla Germania
Un piccolo post pieno di delicatezza. L’autrice dice ai suoi lettori perché, ultimamente, sta scrivendo poco. La immagino di ritorno dalle vacanze estive alle prese, come tutti, con i buoni propositi di settembre. I suoi sono piccoli, poetici e bellissimi nella loro semplicità. Questo un esempio:
“devo sorprendermi della luce che illumina la stanza, che poi si oscura e torna viva di nuovo come se un bambino si divertisse giocando con l´interruttore del cielo.”
♣ “Le mille vite possibili” del blog “Come se non bastasse” da Londra
L’autrice si sta godendo gli ultimi giorni di tepore al mare prima di rientrare a Londra e, in un momento di relax possibile solo lì, si chiede come potrebbe essere la sua vita se avesse il coraggio di cambiarla ancora. Questo coraggio in questo momento non c’è però si dice che sia bello l’avere tante possibilità anche se poi non si sceglie di coglierle. Scrive:
“La vita, con queste migliaia di porte chiuse di cui ci mette in mano le chiavi. E poco importa se poi decidiamo di ignorarle, quelle chiavi, o di dimenticarcele in un cassetto.
Saranno sempre li’ ad aspettarci, e dirci che in fondo tutto e’ possibile. O forse sarà proprio lei un giorno, la vita, a spalancarci sul muso una di quelle porte, trasportandoci in direzioni che non avremmo mai avuto il coraggio di seguire, se non fosse stato per quella spinta, per quella porta che ci ha quasi sbattuto sul naso.”
♣ “Due vite separate” del blog “Vortoj Vortoj Vortoj” dagli Stati Uniti
L’autrice è tornata dalle vacanze passate fra l’Italia, patria di nascita, e Berlino, città eletta a luogo dell’anima. E’ appena arrivata a Seattle, la città dove vive da qualche tempo e che non riesce ad entrarle nel cuore, nonostante dal punto di vista delle esperienze lavorative le stia dando veramente tanto e le abbia fatto intuire quale sia la sua strada. Ma ci sono luoghi che senti tuoi e luoghi che non lo saranno mai. Scrive infatti:
“Quel mito americano non entrerà mai nel mio cuore, e questa è una certezza. Non sono io a decidere ma è la mia pancia: è una questione di pancia che ha deciso che non è il posto per me.”
♣ “Un altro giro di giostra” del blog “Migola” dagli Stati Uniti
Un post bellissimo in cui l’autrice ci parla della sua paura del tempo che scorre. Riflessioni, emozioni e paure che, credo, le vengano dall’essersi separata nuovamente da suo figlio che non vive con lei in quest’ultimo espatrio. Un tempo particolare quello che vive da tanti anni: un tempo mai uguale a se stesso, un tempo di cambiamenti ed adattamenti, ma proprio per questo un tempo che regala momenti preziosissimi e speciali che forse non sarebbero tali se fosse un tempo solo di abitudini. Scrive:
“È mio nemico questo tempo che corre come un coyote spaventato e affamato.
Ma è al contempo il creatore di momenti magici, il regista di attimi spettacolari, l’ideatore di effetti speciali che ti fanno battere il cuore e piangere di gioia.”
♣ “Norwegian wood (this bird has flown)” del blog “Alice Blossom” da Londra
In un post breve, ma intenso, l’autrice ci racconta di una separazione da un’amica giapponese che ritorna in patria. Quando la conobbe, per caso, sapeva che sarebbe rimasta solo due anni e le era sembrato un periodo sufficiente. Così invece non è nel momento del saluto perché quella è diventata un’amicizia importante. Scrive:
“Allora non mi sembravano né tanti, né pochi.Pensavo fosse un tempo sufficiente a condividere una fetta di vita.
Due anni sono un tempo strano.E` il tempo di fermarsi a raccogliere qualcosa caduta per terra e alzarsi in piedi. Un attimo insignificante dopo il quale tornare a camminare come se nulla fosse accaduto.”♣ “Drusilla mi mancherai” del blog “Mamme nel Deserto” dal Kuwait
Anche questo post parla della separazione di due amiche che in questi quasi due anni hanno condiviso veramente tanto. E’ Mimma che scrive e saluta la sua compagna di avventura Drusilla che ha lasciato il Kuwait. La loro amicizia e collaborazione continuerà, ma è inevitabile sentire una nostalgia fortissima per una persona con la quale si è letteralmente condiviso sia la quotidianità fatta di una piacevole normalità sia momenti eccezionali ed emozionanti. Scrive Mimma:
“Ho sognato tutta la notte, e i protagonisti erano sempre loro Drusilla, Riccardo e Tommaso. Cerco di scuotermi. Evidentemente il mio giochino di non pensarci non funziona con il mio subconscio, con i sogni. Lì i sentimenti non vengono tenuti a bada e chiedono attenzione.”
♣ “Sometimes it’s hard…” del blog “The world inside my head” dal Canada
L’autrice si è trasferita in Canada da un anno insieme a quello che lì è diventato suo marito. Il suo è un post un po’ di sconforto perché le cose sono forse più difficili di quello che aveva immaginato. Vede poco il marito perché spesso lavorano di sera e si sente sola. Però non vuole essere un post di lamenti perché lei è in realtà una persona solare e cerca quindi di ripetersi e ricordarsi che quello che stanno vivendo, anche se faticoso, è il loro sogno e devono continuare a crederci. Scrive quindi un messaggio a sé stessa ed agli altri che hanno un sogno da perseguire:
“Ed è questo che voglio dire a tutti voi: non arrendetevi mai, anche quando tutto sembra difficile e la vita sembra schiacciarvi a terra, anche quando il vostro sogno sembra lontano anni luce, non disperatevi, non datevi per vinti. Perché basta un secondo di fortuna per cambiare il vostro percorso e se anche la fortuna non dovesse arrivare.. usate la determinazione che magari non sapete di avere, ma che fidatevi, avete! Ponetevi un obiettivo e fate di tutto per realizzarlo perché la vita è una e non vale la pena viverla come se non fosse vostra!”
♣ “Expat per scelta” del blog “No pasa nada, mama” dalla Spagna
In questo post, l’autrice, prende un po’ le distanze dall’idea, molto in voga negli ultimi tempi, che chi espatria lo faccia per fuggire o perché ha una situazione dorata ad aspettarlo all’estero. Ci tiene invece a dire che, spesso, chi espatria lo fa semplicemente perché ha un sogno o cerca un posto in cui sentirsi meglio pur continuando a fare cose normali. Scrive:
“La percentuale che conta, e che pochi vi raccontano, almeno negli articoli, é formata da quegli Expat che vivono all’estero perché l’hanno sempre sognato e spesso vivono come se fossero in patria. Con i soliti problemi quotidiani, con lavori precari, con disoccupazione, con il pensiero d’arrivare a fine mese.”
Con questo ho finito. Buona lettura!