Ecco la selezione degli articoli dai “Blog Italiani nel mondo” che più mi sono piaciuti nella scorsa settimana. Come sempre in ordine di uscita:
♣ “Aiutati che Dio ti aiuta” del blog “Still Words” dagli Stati Uniti
Un bellissimo post in cui l’autrice ci descrive sua nonna ed il suo modo di vivere aggrappandosi alla vita. Una nonna alla quale era molto legata e che ha intrecciato, anche se da lontano, la sua morte con il figlio dell’autrice che, proprio in quelle ore, nasceva. Scrive:
“Dopo alcune ore da quella notte mio figlio è nato, il miracolo della vita è avvenuto mentre si consumava altrove la morte, le mie lacrime di felicità mischiate a quelle di chi stava perdendo una persona cara. Eppure i piani dell’esistenza si sono intersecati, perdita e arricchimento sulla stessa bilancia, e i segni giusti che te li lasciano riconoscere dall’alto, come un dono ugualmente valido. Mia nonna è ufficialmente ai miei occhi un altro Angelo custode per mio figlio.”
♣ “Il primo giorno di scuola” del blog “Au vent mauvais”
Nella “sua” Parigi iniziano le lezioni del secondo semestre e lei, che ci sarebbe dovuta essere, non c’è. Sente una nostalgia profonda per quello che era il suo passato lì e per quello che è finito per sempre. Cerca di andare avanti, ma le appare tutto difficile. Quando meno se l’aspetta le tornano in mente momenti della sua vita a Parigi precedenti alla “parentesi” a due che aveva fortemente voluto e che si è rivelata fallimentare. Si dice allora che deve cercare di pensare a quelli, ai momenti appartenenti alla sua parte di vita in solitudine a Parigi anziché struggersi per quel che è successo dopo. Scrive:
““Non sappiamo perché, ma ci aggrappiamo alle persone”. Anche quando è la cosa più inutile da fare. Io avevo intravisto la battaglia persa in partenza, la strada verso l’infelicità come condizione perenne dell’animo, la solitudine come stato di famiglia. Eppure mi ci sono aggrappata con tutte le mie forze, ma l’intreccio di illusioni e bugie non ha retto il colpo. Almeno per una volta, forse la prima, adesso mi piacerebbe aggrapparmi a quello che ho fatto, visto, scoperto, io, completamente da sola, a tutte le esperienze, anche le peggiori…”
♣ “Un nuovo inizio… Laura #Grenoble” del blog “Se anche il ragionier Ugo espatria” dalla Germania
Un post-intervista a Laura, una ragazza espatriata che racconta la sua storia. Lei ha lasciato l’Italia per la vicina Francia solo per amore. Prima, trasferendosi poco prima del confine francese per non fare il salto completo poi, quando la distanza era diventa troppo pesante, iniziando definitivamente una nuova vita in Francia. Scrive:
“Un nuovo inizio. Una pagina bianca. Dei silenzi sconosciuti perché erano i miei, quella della mia voce che doveva imparare a parlare di nuovo, le radici nuove nascoste sotto la coltre di neve divelte.
Mi ero ricongiunta a mio marito, ma azzerata come persona. Ero partita, sì, e non era quella la parte difficile, pur avendo lasciato un lavoro che amavo e un’indipendenza economica.
Dovevo ripartire da me.”
♣ “Mimetizzarsi meglio di Rambo” del blog “Amiche di fuso” dal mondo
L’autrice sente sempre di più, nonostante i tanti problemi con la lingua che la limitano in tante cose, che il suo posto nel mondo è Melbourne in Australia. E vuole far di tutto per integrarsi apportando anche, nel suo piccolo, il proprio contributo alla comunità. Contributo che può passare anche attraverso l’atto di donare sangue. Scrive:
“È qui che voglio vivere, crescere, investire ed invecchiare. Sono più felice come straniera qui che come cittadina in Italia. Non si torna indietro, non lo prendo neanche lontanamente in considerazione. È qui che sogno di potermi integrare. La mia gente, lo sento, è qui. Mi scende una lacrima quando vedo le vecchine/volontarie che spiegano la strada ai turisti, o quelle nelle biblioteche e nei musei. Sempre disponibili, sempre in prima linea. Mi piace il senso della comunità che si respira a Melbourne…”
♣ “Giustificazioni” del blog “Una stanza tutta per sé” da Londra
L’autrice ci racconta di aver ricominciato a studiare. Nonostante fosse riuscita a raggiungere un punto di tranquillità nella sua nuova vita a Londra con un lavoro. Si è accorta però che non era felice e passava le giornate a fare una cosa che non le piaceva. Ha avuto coraggio e ha deciso di stravolgere ancora una volta la sua vita scegliendo una cosa che sempre l’ha fatta stare bene. Perché, scrive,
“Ecco, questo è esattamente il punto.
Nulla nella mia vita mi provocava quella meravigliosa sensazione.
Non ero ispirata da nulla di ciò che facevo e mi trascinavo giorno dopo giorno da casa all’ufficio e dall’ufficio a casa senza avere la minima idea del perché lo stessi facendo, forse per abitudine o per comodità, per la praticità di avere un lavoro a tempo indeterminato che mi permetteva di pagare l’affitto e concedermi qualche minimo vizio una volta ogni tanto. Ma non mi rendeva felice.”
♣ “Una risata vi seppellirà” del blog “Smila Blomma in UK” dall’Inghilterra
L’autrice sta passando giorni grigi come grigio è il suo cielo inglese. Giorni in cui si crogiola nel suo mal di vivere senza aver voglia di lasciarlo andare. Però accetta di uscire per andare a provare un corso di “Laughter yoga” e, nonostante non voglia, ride. Scrive:
“Ho riso un sacco. Di me che pulisco il bagno. Di me che corrugo la fronte e mi faccio venire le rughe. Di me che siedo in silenzio sul divano senza alzare gli occhi sulla persona che amo pur di non avere niente di buono da guardare.”
♣ “Acquila nera” del blog “Giro del mondo 2″ ora dall’Australia
L’autrice ci racconta come la sua mente abbia sempre avuto bisogno, fin da piccola, di non sentirsi chiusa, ma libera di volare. E, da adulta, si immedesima proprio in un’aquila che può solcare il cielo. Scrive:
“Adesso che sono adulta, ho imparato ad avere pensieri costruttivi, organizzare, programmare, riflettere. Improvvisamente la mia fantasia parte, la mente inizia a volare alta, a librarsi seguendo le onde del mare. Oggi sono un’aquila nera dall’enorme apertura alare che si lascia librare in cielo sospesa dalle correnti ascensionali dei venti, guardando con i suoi occhi acuti senza perdere il minimo dettaglio.”
Un post di poche righe che racchiude tanta bellezza. Quella bellezza, sentita, che fa sentire l’autrice a casa anche in terra straniera. Scrive:
“Poi mi chiedi perchè resto qui, perché non ritorno in quella che tu pensi casa. Come spiegarti che casa non sempre si nasce, a volte si diventa, la trovi alla curva che dà sulla montagna, le nuvole sono il soffitto, il lago una vasca, io guido e non sono straniera.”
Per oggi ho finito, buona lettura!