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Top Post dal mondo Expat #28.10.15

Creato il 04 novembre 2015 da Mamma In Oriente
Top Post dal mondo Expat  #28.10.15

Ecco i post che più mi sono piaciuti dai Blog Italiani nel Mondo della scorsa settimana. Come sempre in ordine di uscita:

L'autrice ci racconta la sua difficoltà nell'essere diventata, con il suo espatrio in Giappone a seguito del marito, una moglie al seguito. Lei che aveva sempre lavorato anche all'estero, si é scontrata con lo scoglio linguistico e con una certa cultura che vuole la moglie expat casalinga e nullafacente. Lei si è rimboccata le mani partendo dalla lingua, ma ci tiene a sottolineare che la vita di una moglie expat non è così facile come la dipinge chi non l'ha provata sulla propria pelle. Scrive:

"Noi Mogli al Seguito, a volte viste come un accessorio nullafacente, siamo in realtà forti, flessibili, creative. Sappiamo traslocare, imparare nuove lingue, specializzarci in burocrazie estere a volte incomprensibili, rimodellare le nostre vite, trovare soluzioni ai piccoli problemi quotidiani, sempre nuovi. Ogni tanto ci commuoviamo in qualche aeroporto, poi però saliamo la scaletta con fare deciso: ce la faremo, comunque vada, anche questa volta."

L'autrice ci racconta come sta crescendo il suo bimbo in Irlanda dove si sono trasferiti quando aveva due anni e mezzo. In modo molto sincero, raccontando le opportunità che sente di aver dato a suo figlio, ma anche le difficoltà incontrate. Con una convinzione, di volere sì che sia ben integrato nella sua nuova cultura, ma anche di mantenergli salde le radici italiane. Scrive:

"Vogliamo poter dare ai nostri figli un'educazione particolare, cerchiamo di impartirgli resilienza, flessibilità mentale e capacita' di accettare e farsi accettare; per fare in modo che possano adattarsi ovunque, ma allo stesso modo cercando di dargli profonde radici per poter tornare nella loro terra, se un giorno vorranno..."

Un post bellissimo in cui l'autrice ci racconta l'importanza che ha avuto per lei, figlia unica, il rapporto con la sfera femminile, attraverso l'amicizia prima delle amiche bambine, poi delle adolescenti ed infine delle altre donne e mamme nell'età adulta. Un percorso di vita espresso con la bellezza delle parole. Scrive:

"Sono figlia unica non consenziente, il che vuol dire che ho sofferto molto ad essere sola di fronte al mondo degli adulti.
L'amicizia, per me, era il solo modo per cercare un altro io bambino con cui parlare la stessa lingua."

Non fatevi ingannare dal titolo perché in questo post c'è molto di più che una ricetta di biscotti. C'è una nuova vita in un paese arabo difficile che l'autrice ha affrontato con determinazione nonostante le tante difficoltà. Fino a ricostruirsi una vita lì, fino ad amarlo davvero, con tutte le sue contraddizioni ed ingiustizie. Scrive:

"Non farò mai amicizia con la polizia morale che ogni tanto mi insegue e mi sgrida perchè ho i colpi di sole al vento, o con gli uomini locali che si permettono comportamenti ridicoli solo perchè sono una straniera, o con le tante ingiustizie di cui sono spesso impotente testimone. [...] Ho fatto amicizia con i sorrisi delle ragazze per la strada. Con i profumi ed i colori."

L'autrice è rientrata in Italia per un motivo importante e si trova a riprendere quel bus che ha preso tantissime volte nella sua vita precedente. Tanti sono i ricordi legati a quel bus e, attraverso questi, forse con un pizzico di nostalgia, ci racconta piccoli pezzi della sua vita. Fino all'ultimo, per lei molto significativo. Scrive:

"Mi ha visto in lacrime il giorno in cui l'ho rivisto per la prima volta dopo la rottura.
Mi ha visto ieri, il bus delle otto, a trent'anni e qualcosa, con uno spolverino di panno giallo sulle spalle, i piedi doloranti per i tacchi alti, e uno stato civile lucidato a nuovo, per cui abbiamo aspettato 3 anni."

L'autrice ci racconta di come, ogni volta che visita un luogo nuovo e lontano, sa che lo sta guardando per una sola volta lasciandoci un pezzo di cuore consapevole che probabilmente non lo rivedrà più. Ora si trova a dover salutare un amico caro che ha condiviso con lei un anno in una Londra estranea per entrambi e si rende conto che, ancora una volta, è come lasciar andare un pezzo del suo cuore. Scrive:

"Ho detto un altro arrivederci, questa volta sapendo che non lo stavo dicendo a un luogo meraviglioso di cui conoscevo ben poco, ma a una persona con la quale ho condiviso un anno pieno di avventure belle e brutte. Di momenti, di stati d'animo. Stavo dicendo addio a una parte di Londra, a una parte di me."

Per oggi ho finito, buona lettura!

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