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Top Post dal mondo expat #30.11.15 e #7.12.15

Creato il 21 dicembre 2015 da Mamma In Oriente
Top Post dal mondo expat  #30.11.15 e #7.12.15

È stato un periodo piuttosto impegnativo e non mi è proprio riuscito di rispettare il mio impegno del lunedì con la selezione del meglio dai Blog Italiani nel Mondo. Però sono riuscita almeno a leggere la sera prima di dormire e quindi posso oggi fare la mia selezione, un po' più ricca, perché racchiude ben due settimane! Ecco quindi i post che più mi sono piaciuti, come sempre in ordine di uscita:

L'autrice sente di aver ripreso il controllo della propria vita negli ultimi mesi perché si è resa conto di aver inseguito obiettivi e forse persone sbagliate. Dimenticandosi di vivere il piacere del quotidiano e non apprezzando persone che lo meritavano. Sente di aver fatto chiarezza in sé stessa e che ora può vivere una nuova stagione. Scrive:

"Certe volte ci si ostina a perseguire un obiettivo sbagliato perché lo si vede come il solo che possa dare alla quotidianità ragione di esistere. Per perseguirlo si cessa di guardarsi intorno, ci si fa conquistare dalla rabbia e dalla frustrazione davanti al suo continuo, fallito conseguimento. Si è talmente concentrati su di esso da dimenticarsi di vivere. Non si capisce che, in certi casi, basterebbe mandare tutto al diavolo per cominciare finalmente ad assaporare il proprio presente e gettare delle basi concrete per il proprio futuro."

"Il mondo notturno" del blog "Migola" dagli USA

Come ci racconta da tempo, l'autrice sogna molto e trova giovamento in questo vivere in un mondo parallelo rivedendo persone che non ci sono più o incontrando bambini che arriveranno. Episodi che la lasciano senza parole al risveglio. Scrive:

"Il mio mondo notturno può sembrare buffo ed incomprensibile ma mi regala momenti preziosi con le persone che, nel qui e adesso, non potrei abbracciare, persone lontane o persone partite per sempre che mi sorridono.
In un vortice di realtà e di impossibile raccolgo momenti straordinari che mi stupiscono e mi emozionano tanto da farmi svegliare con lacrime vere o ridere forte nel silenzio della notte."

L'autrice festeggerà per la prima volta il Natale a Londra da sola e sente di essere pronta ad affrontarlo. Lo paragona ad un traguardo, come quello che ha raggiunto scalando una grande montagna durante le ultime vacanze estive. Dopo si sentiva benissimo e, pensa, forse si sentirà così anche dopo aver affrontato il Natale lontano dagli affetti. Scrive:

"Ho anche scoperto cosa succede dopo, ci si sente meglio. Si arriva al piano, si vede il parcheggio dove si era lasciata l'auto tre ore prima, il cuore torna a battere con il ritmo normale, il fiato recupera lo stato di quiete, e il fisico si sente benissimo e ti chiede di rifarlo, magari non subito, ma di trovare il tempo di affrontare percorsi del genere."

Una lettera molto toccante dell'autrice al suo papà, malato da anni di Alzheimer, lontano fisicamente perché lei vive da anni all'estero e sempre più lontano anche con la mente, perso nel limbo della malattia. Una lettera in cui traspare tutto il dolore di chi si trova ad affrontare la malattia di un proprio caro non potendo esserci fisicamente e nella quotidianità. Scrive:

"Uno dei bassi di un expat è proprio l'essere lontano in certi momenti importanti. Sia quelli di gioia come la nascita di Anna, la nostra nipotina, e momenti di difficoltà come il tuo passaggio in una casa di cura.
Non essere stata lì ad abbracciare i miei fratelli e a farci forza a vicenda è stato devastante."

"Insomma, c'è una parte di me, qui, che osserva in religioso silenzio, rispettoso, si morde il labbro, cerca di capire, scoprire, non fantasticare troppo.
E' intenso, molto intenso quello che provo.
Perché l'ho visto da piccola nel televisore in bianco e nero quel muro che crollava, ricordo la faccia di mia madre, ricordo la macchia rossa, che sembrava grigio scuro in quel televisore, della testa di Gorbaciov."

"a'ottato" del blog "Alice e la bestia" da Parigi

L'autrice si rende conto, da un commento del suo bimbo ad un libro sull'adozione, che è consapevole di essere stato adottato e non può che chiedersi se lui riuscirà a viverlo con serenità anche crescendo, quando si troverà solo di fronte alla stupidità di tante persone nei confronti di questo tema delicato. Scrive:

"Orgoglio perché allora tutte quelle parole, quei ricordi e quelle foto che guardano e riguardano assieme hanno davvero lasciato da qualche parte un semino che cresce e crescerà.
Tristezza perché fino ad adesso è lei, quella che "protegge" e difende i genitori biologici dello Gnomo, che devia i commenti stupidi, che risponde alle domande inopportune"

L'autrice, expat in Canada, pur pensandoci spesso, compilando un modulo per la scuola, si trova a riflettere sul fatto che, in caso di necessità, i suoi figli non avrebbero consanguinei a parte loro su cui contare. Ed ancora di più si fa così sentire la responsabilità nei confronti dei suoi figli ed i sensi di colpa per privare loro di una rete d'affetti così importante come quella familiare e che può, solo in parte, essere sostituita da quella degli amici. Scrive:

"Questi bimbi, dall'altro capo del mondo rispetto ai loro relatives hanno solo noi e lo sanno. Eppure avrebbero bisogno di tanti cuori, menti e mani diverse a sostenerli. Che grande responsabilità l'averli portati qui, che fortuna, in ogni caso, aver trovato una comunità così accogliente ed inclusiva, avere accanto questi amici che somigliano sempre di più ad una vera, bella e grande famiglia."

"Identità e parole" del blog "Donne che emigrano all'estero" dal mondo

L'autrice si è trasferita con la famiglia in Francia e si interroga su come si sente nei confronti dell'Italia e su come vede il suo futuro. Non si sente un'emigrante che critica e rinnega l'Italia, ma si sente piuttosto una persona che si è spostata altrove per stare meglio, ma che vive sulla stessa terra su cui tutti viviamo. Scrive:

"Quindi chi sono? Cos'è la mia famiglia? Sono Annalisa, sono nata in Italia, la mia famiglia si è formata ed è cresciuta a Roma, abitiamo in Francia e mio marito lavora in Svizzera, ma mi piace pensare per categorie più grandi: sono Annalisa sono nata nel Sistema Solare, vivo sulla Terra. E' davvero importante sapere se sono in Europa o in Asia? In Italia o in Francia? Dobbiamo imparare a pensarci parte di un contesto più grande, ad abbattere le barriere che ci separano dal prossimo a prescindere dalla lingua che parla e dal cibo che mangia. Siamo tutti figli dello stesso sole e della stessa terra."

L'autrice, expat in Marocco, ha dovuto constatare sulla sua pelle che gran parte di quelle che riteneva amicizie vere in Italia, sono scomparse davanti alla lontananza fisica. Per fortuna non tutte ed è forse anche bello purché amaro capire, con il passare dei mesi, quali sono quelle vere su cui contare. Scrive:

"È stato fantastico averle attorno anche solo per poco perché le persone importanti vuoi che ti capiscano quando parli della tua vita e spesso le parole non bastano per raccontare le emozioni e le atmosfere di un luogo. Anche per loro è stato importante perché vedersi a Parma davanti ad una bottiglia di lambrusco e dire che stai bene a volte non è abbastanza, forse non ti credono fino in fondo ma poi vengono qui e capiscono che stai bene davvero e sono felici per te. Le amiche ci sono sempre, indipendentemente dal fatto che si fiondino su un aereo per farti una sorpresa, ci sono in un angolo, a volte in silenzio, a volte aspettano solo di vedere nei tuoi occhi per sapere come stai."

Per oggi ho finito, buona lettura!

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