Ho ricevuto belle parole nei confronti di questa mia iniziativa e ne sono sinceramente contenta perché è un piccolo progetto a cui tengo molto. Creare questo filo sottile fra tutti i blog italiani nel mondo e celebrare la bellezza delle parole mi rende felice!
♣ “…Di lana…” del blog “Shams -Assabah” dal Marocco
Laura ha una storia di espatrio un po’ diversa dalla maggior parte di noi. Non si è infatti trasferita per o alla ricerca di un lavoro, ma per andare a vivere nella patria di suo marito conosciuto e sposato in Italia. Avevano un grande sogno che si è realizzato: avere una fattoria tutta loro dove tornare a condurre una vita semplice e serena con i loro due figli. Mi piace sempre leggere gli articoli di Laura perché parlano di un mondo un po’ controcorrente fatto di cose semplici, di tanto lavoro fisico e manuale, dove è più difficile che in altri luoghi realizzare ciò che serve. Mi fa pensare ad un ritorno alle origini, dove si dà di nuovo il giusto valore alle cose perché ognuna viene raggiunta con sacrificio e costanza. Cose che nel nostro mondo diamo per scontate come per esempio l’acqua potabile che esce dai rubinetti.
Per questa famiglia invece, ogni cosa è stata una conquista. Credo sia un grande insegnamento per i loro figli. Laura poi non si accontenta di fare solo cose “normali”, ma si lancia con entusiasmo in tanti campi diversi. Questo articolo è relativo alla sua prima filatura. Fino a poco tempo fa avevano infatti delle pecore che con grande dispiacere hanno dovuto vendere a causa dell’impossibilità di trovare un campo con un po’ d’erbetta fresca a causa della siccità. Mi ha affascinato la sua voglia di imparare a tosarle, a lavorare la lana ottenuta e, finalmente, a filarla. In questo vecchio post sulla lavatura della sua lana, Laura scriveva:
“Rendersi conto di fare gli stessi gesti, gli stessi movimenti che da secoli hanno fatto moltissime altre donne in moltissimi diversi luoghi del mondo… Avere una strana consapevolezza che ogni cosa necessaria per vivere ci è data a disposizione ogni giorno, basta saperla vedere e cogliere questo dono con rispetto e gratitudine… Confermare che non serve molto per avere serenità nelle nostre giornate…basta non avere pretese e in ogni giorno possiamo trovare qualcosa, anche piccola per cui essere grati… Ho pensato che gli animali, così come le piante donano in libertà…senza aspettarsi nulla in cambio se non cure e attenzione…e ci deve essere stato senz’altro un tempo in cui anche gli uomini la pensavano così…un tempo in cui la maggior parte degli uomini cercava il lato positivo dell’aggregazione, dell’aiuto reciproco, della comunità…”
E, alla fine di tutto il processo, la scorsa settimana ha scritto:
“Ho lasciato questa enorme matassa sul tavolo per mezza giornata ed, ogni volta che passavo lì accanto, lanciavo un’occhiata di gioia e soddisfazione.
Movimenti antichi che ho cercato di ripetere più e più volte…sentendomi parte di qualcosa di grande…qualcosa che unisce donne in diverse parti del mondo in diversi momenti di vita…anche questo è difficile da spiegare…”
Nelle sue parole posso cogliere l’emozione di ripercorrere un processo nato nei tempi antichi e la soddisfazione di riuscire a trasformare il pelo dei propri animali in lana con cui creare magari un indumento per i figli. Un indumento prezioso nato dal lavoro delle proprie mani e che porta con se una piccola storia.
♣ “Io e loro” del blog “Ocean two” da Lisbona
Un post bellissimo, come sono sempre quelli scritti da Elle. Un post in cui prende per mano tre donne, tre amiche che non si conoscono fra loro, e le unisce attraverso il suo racconto. Un racconto di nuove creature. Creature che sono ancora al sicuro nel tepore del ventre materno, creature che non hanno visto la luce e giocano insieme in un’altra dimensione e creature costrette a lottare da subito per la vita. Tutte creature che comunque è andata ed andrà, saranno sempre loro figli. Elle scrive:
“E io so che il suo cuore sa contenerli tutti, i suoi figli. ”
Ed, insieme, è anche un racconto di amicizia, virtuale e reale. Perché le anime belle sanno riconoscersi anche senza vedersi negli occhi e, quando poi accade, sono solo conferme.
♣ “La grande bellezza” del blog “Unpescefuordacqua” dalla Cina
Un post che, prendendo solo spunto dal titolo del film vincitore del premio Oscar, ci parla di quella che secondo l’autrice del post è la vera bellezza del film: la bellezza dell’Italia. Nasce quindi una riflessione su quanto spesso gli italiani, presi da mille problematiche e lamentele, si dimentichino di quanto è bella la nostra patria. E di come, noi espatriati, quella bellezza siamo in grado di apprezzarla ancora di più da lontano. Di come ce la portiamo dentro all’anima influenzando notevolmente il nostro gusto estetico. Scrive:
“Di conseguenza, la grande bellezza rimane dentro di noi e ce la portiamo ovunque andiamo. Anzi, a distanza di migliaia di chilometri dall’Italia, la grande bellezza si fa sentire dentro di noi con prepotenza, obbligandoci a confrontare le bellezze di altri paesi con la nostra bellezza.”
♣ “Educazione sentimentale” del blog “Ero Lucy Van Pelt” da Miami.
Questo post parla di un tipo di educazione spesso trascurata: l’educazione dei sentimenti o, meglio, ai sentimenti. Di quanto sia importante aiutare i bambini a dare un nome alle emozioni positive e negative che stanno vivendo. Di quanto possa essere fondamentale aiutarli a capire la rabbia, il dolore, la morte. In passato capitava spesso di tenerli lontano da tutto, di escluderli, non capendo che i bambini sentono se c’è qualcosa che non va, ma non sono quasi mai in grado di elaborare informazioni e sensazioni da soli. E che questo crea nodi dentro di loro difficili da sciogliere anche in età adulta. Mi piace il modo di Lucy di elaborare anche il suo di passato nella sua lucida analisi e nel suo mettersi a nudo senza protezione alcuna. Lucy scrive:
“Oggi sappiamo che tenere i bambini lontani dall’espressione delle emozioni li lascia immaturi. Io lo sono stata, e c’è una persona con cui ho un debito che non potrò mai estinguere. Si vede che questi son giorni particolari, e manco a dire che ho settant’anni e si iniziano a fare i bilanci di una vita.”
Per oggi abbiamo finito…Buona lettura!