♣ "Lo gnomo tra i monti del Nord" del blog "Alice e la bestia" da Parigi
Una poesia in rima che l'autrice scrive per suo figlio dopo un viaggio che ha visto riunirsi le sue due famiglie. Un incontro di solo amore dove non esistono necessità di protagonismo individuale o di misurare chi ami di più. C'è solo lui, figlio di più di due persone, che riceve amore moltiplicato per quattro. Scrive:
"C'era lei, che ti ha fatto, che ti ama e ti adora,
C'era lui, che ti ha fatto, che ti pensa ad ogni ora,
C'erano loro, assieme, le tue radici,
con le braccia piene di pensieri felici.
Eran tutti per te. Te che cresci pian piano,
che diventi piu' grande e che vivi lontano."
♣ " Sette giorni, molte vite" del blog "Riru Mont in Glasgow" dalla Scozia
Un bellissimo post di poche parole e molte immagini ma, come spesso avviene con questa autrice, in poche frasi è racchiusa tanta bellezza. Ci racconta quello che è stato il suo breve viaggio in Italia, un condensato delle persone importanti, amiche e familiari, che ci sono sempre per lei. E decide di racchiudere il racconto dentro alla sola parola "amore" perché, ci dice, il riassumere con ordine non fa parte di lei, troppi i particolari in cui perdersi. Scrive:
"Per riassumere ci vuole lungimiranza, la capacita' di vedere dall'alto l'inizio e la fine senza perdersi nelle profondita' di ogni cosa nel mezzo. Io la trovo un'abilita' bellissima visto che non ce l'ho, per me ricordare diventa sempre un viaggio in verticale dentro un momento che tiene dentro un mondo, mi viene difficile sfiorare memorie senza sprofondarci, invece dello snorkelling io faccio le immersioni temporali."
♣ "I luoghi che ti hanno cresciuta" del blog "Ma che Davvero?" da Londra
L'autrice ha fatto una piccola vacanza a Roma, la città in cui è cresciuta, e si trova a riflettere sul fatto che, quando ritorna, ogni volta sia inevitabile il ritrovarsi faccia a faccia con quelli che erano i quesiti della parte di vita trascorsa lì. Come se tornasse indietro nel tempo. E ce lo racconta, come sempre, con un sapiente uso delle parole che riescono a trasmetterci le sue sensazioni. Scrive:
"Vai via. Poi torni. Alla fine si torna sempre. E scopri che in quei luoghi di te sono rimaste in modo forte e chiaro le domande, e a quelle domande devi rispondere ogni volta. Una pausa sul tabellone del gioco della vita dove infili le cuffie e sei chiamato a rendere conto a te stesso di ciò che speravi e di ciò di cui avevi paura. Sono le domande che ogni volta sento qui, tra le mura sgranocchiate dal sole di questa Roma bella e rovinata."
Per oggi ho concluso, buona lettura!