Grazie al blog, durante quest’anno mi è capitato di conoscere molte persone interessanti, una tra queste è Lorenzo Mazzoni, autore della top ten arabista di oggi. Scrittore, appassionato di mondo arabo e di Turchia (un profilo più esteso si trova a fine post), dei suoi libri ho avuto la fortuna e l’onore di leggere Le bestie/Kinshasa Serenade (Momentum Edizioni, 2011): un libro sulla guerra in-civile del Congo, forte e duro come l’inumanità che l’autore racconta. È scaricabile gratis su Amazon, dove è arrivato al secondo posto nella classifica best-seller/narrativa internazionale.
Lorenzo è un cultore di Yasmina Khadra, il che si evince non solo dalla sua topten, ma anche da quanto ha scritto dopo la classifica. Per chi non conosce questo incredibile scrittore algerino (che amo molto anche io), il profilo che Lorenzo ha tracciato è una testimonianza più che preziosa.
Io vi ricordo che Yasmina Khadra sarà tra poco in Italia, ospite del Festival della narrativa francese, dove presenterà il suo ultimo romanzo: L’equazione africana (Marsilio, 2012; trad. di R. Fontana). Queste le date: a Roma il 27 e a Verona il 1 marzo.
1 Yasmina Khadra – Cosa sognano i lupi? (Mondadori, 2008; trad. di Y. Mélaouah)
2 Nagib Mahfuz – Principio e fine (Pironti, 1994; trad. di O. Vozzo)
3 Ala al-Aswani – Palazzo Yacoubian (Feltrinelli, 2006; trad. di B. Longhi)
4 Yasmina Khadra – Le sirene di Baghdad (Mondadori, 2009; trad. di M. Bellini)
5 Tawfiq al-Hakim – Diario di un procuratore di campagna (Nottetempo, 2005; trad. di S. Pagani)
6 Amin Maalouf – Le crociate viste dagli arabi (è un saggio ma è scritto in modo altamente narrativo e letterario) (SEI, 2001)
7 Tahar Ben Jelloun – Lo scrivano (Einaudi, 1996; trad. di E. Volterrani)
8 Nagib Mahfuz – Vicolo del mortaio (Feltrinelli, 2002; trad. di P. Branca)
9 Yasmina Khadra – Le rondini di Kabul (Mondadori, 2007; trad. di M. Bellini)
10 Hage Rawi – Come la rabbia al vento (Garzanti, 2008; trad. di S. Lauzi)
***
Se dovessi consigliare un autore che provi a spiegare le tragiche vicende del mondo arabo sceglierei lo scrittore algerino Yasmina Khadra. I suoi romanzi sono poetici, duri, intelligenti, sono descrizioni su quanta sofferenza possa dare il possesso di “un’identità”. I romanzi di Khadra sono un viaggio che obbliga il lettore a immedesimarsi nello squallore, nell’umiliazione quotidiana, nei rari agi e nei privilegi per pochi di popolazioni martoriate da decenni di conflitti.
Yasmina Khadra, pseudonimo femminile di Mohammed Moulessehoul, ex alto ufficiale dell’esercito algerino, ha sempre attinto ispirazione da una zona d’ombra della realtà contemporanea, facendo del suo cammino narrativo un percorso con tappe insolite (Algeria, Afghanistan, Iraq, Libano), un percorso tortuoso, fuori dalle strade battute dalla letteratura best-seller, muovendosi con audacia sull’instabile filo sospeso dell’attualità. Lo stile personalissimo dell’autore fatto di giochi di parole, metafore, fraseggio fra i linguaggi culturali francese e algerino, descrizioni poetiche, dialoghi serrati, è tenuto insieme dall’ironia, elemento fondante di Khadra che ormai, almeno in Francia e nel Maghreb, è diventato uno dei nomi di riferimento del nuovo noir e della narrativa popolare.
Nei suoi romanzi troviamo un costante invito a riflettere sulla complessità del mondo mediorientale. Su come fare delle scelte, su come le scelte, nella vita, possano essere ostacolate, a volte cancellate dal fato. Nonostante l’autore affronti sempre dei temi molto rischiosi, non cade mai nella facile scorciatoia della polemica o della pressapochezza mediatica. La sue storie sono sobrie, commoventi senza mai diventare patetiche, appassionanti dal punto di vista narrativo. Senza dare giudizi, Khadra lascia che sia il lettore a darne. Non intende spiegare tutta la storia del mondo arabo, ma un percorso quotidiano sul perché violenza, spesso, genera violenza. Una modalità che può catturare le persone che vogliono avvicinarsi a un tema così ostico e non intendono incominciare con volumi storiografici, spesso di parte, che lasciano il tempo che trovano.
Lo stesso Khadra tempo fa ha detto: “Per leggere i miei libri, è necessaria un po’ di intelligenza”.
________________________________________
Lorenzo Mazzoni è nato a Ferrara nel 1974 e ha abitato in Inghilterra, Francia, Egitto, Yemen. Ha pubblicato numerosi saggi, reportage e romanzi, fra cui Il requiem di Valle Secca (Tracce, 2006), Ost, il banchetto degli scarafaggi (Edizioni Melquìades, 2007), Le bestie/Kinshasa Serenade (Momentum Edizioni, 2011), Porno Bloc. Rotocalco morboso dalla Romania post post-comunista (fotografie di Marco Belli; edizione bilingue italiano/romeno; Lite Editions, 2012). È il creatore dell’ispettore Pietro Malatesta, protagonista dei noir (illustrati da Andrea Amaducci ed editi da Momentum Edizioni) Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico (2011; Premio Liberi di Scrivere Award) e Malatesta. La Tremarella (2012). Diversi suoi reportage e racconti sono apparsi su “il manifesto”, “Il Reportage”, “East Journal”, “Il reporter” e “Torno Giovedì”. Collabora con “il Fatto Quotidiano”. Vive tra Milano e Istanbul.
_______________________