- Nell'anticipo di venerdì il Racing Métro privo di italiani batte Castres per 27-16, quattro mete a una e bonus offensivo secondo le (intelligenti) regole francesi . Apre le marcature Frans Steyn schierato estremo, che ha annunciato il suo rientro in Sudafrica a fine stagione; il primo tempo si chiude 8-6. Nel secondo, Romain Teulet tiene sotto gli ospiti e alle mete di Sireli Bobo - "giallato" subito dopo - e del 22enne parigino Henry Chavanchy, centro in coppia con Fabrice Estebanez, alla quinta meta in stagione (più due in Coppa), risponde all'ora di gioco la potente ala Romain Martial, chiudendo sotto fino al 20-16. Il quarto finale è però dei padroni di casa, che chiudono la partita mandando in meta il giovane argentino Juan Imhoff. Tre cartellini gialli ai parigini e uno agli ospiti (a Chris Masoe). La vittoria consente ai parigini di superare i cugini dello Stade e riagguantare per un punto il sesto posto: sarà corsa a due fino all'ultima giornata, con tanto di derby in casa Racing alla penultima. Castres scivola al quinto posto, un punto sopra il Racing e quindi coinvolgibile nella lotta.
- Sabato il Biarritz Yachvili-dipendente mantiene fede al piano salvezza di vincere tutte le rimanenti partite in casa (e per non sbagliare, ne ha vinte anche un paio in trasferta) e riesce a battere anche la corazzata Clermont per 15-14 nonostante due mete subite, di due uomini del pack Kayser e Lapandry, contro il solo piede risolvi-problemi del mediano. Clermont ha tenuto fuori in previsione Coppa uomini come Skrela, Cudmore, Paulo; la brutta notizia è che con questa partita forse s'è giocata Morgan Parra. Poco male per Clermont, che si vede staccare nuovamente di quattro punti dalla prima Tolosa, ma ne mantiene undici di vantaggio sulla terza; ottimi punti per i baschi che salgono a 42 raggiungendo Brive e a soli due da Agen ottava. Ora possono affrontare il prossimo derby a Bayonne sempre guardinghi ma senza approcci da ultima spiaggia, come invece gli avversari. Vale soprattutto per i nervi di papà Harinordoquy (ricorderete la sua invasione di campo solitaria per proteggere il gracile figlioletto). Prima ancora potranno distrarsi sollevati a Londra, nella trasferta dei quarti di Challenge Cup.
- Montpellier torna in gran spolvero dopo una battuta d'arresto, si libera con facilità (44-18) di Agen dai tre soli francesi tra i titolari, che pare aver tirato i remi in barca dopo tre quarti di stagione entusiasmanti - o avrà finito il fiato? Sono cinque mete, tutte trasformate da Bustos Moyano (ricorderete il rimprovero in favor di telecamera che si prese da coach Galthiè la settimana precedente, per aver fallito una trasformazione all'ultimo secondo che significava bonus difensivo). Se il primo tempo chiuso 16-10 lasciava qualche speranza a Conrad Barnard (partito dalla panchina, la dice lunga) e compagni, nel secondo prendono un parziale di 28-8.
- La sfida del sabato è tra due grandi deluse, Perpignan e Bayonne. Finisce con un clamoroso 47-9 che sa di resa. C'è la meta iniziale del mediano di casa Cazenave ma il primo tempo termina 16-9, tanto che negli spogliatoi baschi il messaggio è chiaro, non si torna a casa senza niente. E invece nel secondo tempo gli arriva sulle costole un parziale da 31-0 con altre quattro mete, tra le quali quella di James Hook. E dall'altra parte i Mike Phillips, Joe Rokocoko, Neemia Tialata, Jaques Potgeiter, Cedric Heymans, Yoann Huget .... muuuti, come dice quel comico. Tutti titolari i pezz'e nuanta sopra detti, tanto che la colére del presidente, l'occhialaio Afflelou, si indirizza non solo su allenatore e dirigenti ("mi san solo dire che non capiscono cosa ci stia succedendo") ma anche sui giocatori. Ironia della sorte, tutto accade dopo la defenestrazione della dirigenza precedente che aveva portato Bayonne alla retrocessione, risparmiata per la caduta finanziaria di Montauban. E dopo una campagna di rafforzamento sontuosa: della serie, come buttare nel cesso una ventina di milioni di euro. Ora l'USAP respira a quota 40 e stacca Bayonne penultima a 34 punti; a quest'ultima non rimane che il derby del prossimo turno per provare l'impossibile.
- Prova d'orgoglio del Lione che in casa supera Bordeaux, ancora tra i fumi per la vittoria su Tolosa, per 24-13, due mete contro una. Pregevole in particolare la prima, dell'ala Remy Grosso, che conclude all'angolo una azione offensiva alla mano molto corale. Ovviamente la vittoria non basta ai Rhodaniens, staccati di dieci punti dalla terz'ultima. Ed è un peccato: per la piazza, la seconda o terza città di Francia, e per la squadra: Januarie, JM Leguizamon, Connie Basson, lo stesso Grosso, i giovani figiani. Ora Bordeaux con 41 punti al quart'ultimo posto deve svegliarsi, per non venir travolta nella bagarre dopo un campionato splendido.
- Brive incassa punti preziosi battendo in casa Tolone per 14-9. E' sufficiente la meta del nr.8 sudafricano Antonie Delport Claasens, nella lista dei 15 giocatori top europei secondo la ERC, per battere le tre punizioni di Wilkinson. Evidentemente il fattore casalingo paga, in un frangente in cui ambedue i team si proiettavano verso le loro reciproche sfide europee senza domani. Tolone mantiene comunque il terzo posto con sei punti di vantaggio sulla quarta, Brive sale a 42 punti, fondamentale in chiave tranquillità, almeno per ora, vista la vittoria di USAP e Biarritz.
- Infine nel posticipo serale, Tolosa non rompe il suo record ultra centenario di partite senza sconfitte consecutive: pur in trasferta va a vincere a Parigi contro lo Stade Francais per 18-22, conducendo dopo i primi venti minuti per tutta la gara, grazei alla meta del centro Florian Fritz al 26' e poi il piede di Lionel Beauxis a rispodere a quelli di Felipe Contepomi e Julien Dupuy. Tante, forse troppe energie fisiche e nervose spese da ambedue prima dei loro impegni europei. Se l'esito dell'incontro lascia alla fine tranquilli al primo posto i campioni in carica, per gli Stadiste s'aggiunge il nervosismo della perdita del sesto posto a favore degli odiati rivali del Racing. Ma si tratta di un solo punto, lo sanno che sarà lotta fino alla fine, o perlomeno fino al derby della penultima giornata.