Top14 Finale: Toulon - Castres 14 - 19

Creato il 02 giugno 2013 da 22metri @22metri

Sorpresa nella finale del Top14, il Castres si aggiudica lo scudo di Brenno con una prova magistrale di Kockott. Tales ruba la scena a Wilkinson e mette virtualmente fine alla gara con due drop goal.

Tutti si aspettavano la doppietta del Toulon coppa d'Europa - campionato, dopo che l'armata di Laporte aveva sconfitto il Clermont nella finale europea di Dublino e si era sbarazzata con facilità dello Stade Toulousain in semifinale. La finale del Castres sembrava una ricompensa fin esagerata per una buona stagione e la vittoria dei biancoblù in semifinale pareva più frutto di un calo di nervi del Clermont che merito degli uomini di Labit e Travers.
Ma come il detto vuole, ogni finale fa storia a se. E di storia se ne è fatta allo Stade de France.
Il Castres, così come il Toulon non vinceva lo scudetto da vent'anni, ma mentre i rossoneri erano arrivati alla finale l'anno scorso, il Castres non era certo partito favorito quest'anno. La disparità di budget tra le due società è enorme, la formazione del Toulon è un'impressionante raccolta di stelle internazionali con centinai di cap all'attivo, ma è appunto più una squadra da fantarugby che una squadra di rugby.
Il Castres ha dalla sua la coesione di squadra ed il cuore.
Ed è stato proprio il cuore dei giocatori del Castres che ha prevalso quando sembrava inevitabile che il Toulon rimontasse, a metà del secondo tempo il Castres era aggrappato ad un solo misero punto di vantaggio, il Toulon continuava ad inserire giocatori di calibro internazionale freschi e le gambe dei giocatori biancoblù erano molli, ma il cuore gli ha salvati. Assieme a qualche decisione a loro favorevole del signor Garces, che, ad onor del vero, ha ben arbitrato.
Se si va a ripercorrere la gara si vedono diversi segni che la giornata non era quella  buona per Wilkinson e compagni, ma con il senno del poi, è facile trovarne di piccole sbavature qua e là.
Cosa sicuramente certa è che l'imprecisione di Wilko è inusuale, fatto salvo l'errore nella trasformazione della meta inutile di Armitage a tempo scaduto, tre piazzati e un drop mancati alla fine della gara fanno certo la differenza.
Differenza che l'ha fatta invece il sudafricano del Castres Rory Kockott, grintoso e sempre velocissimo a sfruttare ogni possibile varco nella difesa del Toulon, solitamente impenetrabile. La meta di Kockott alla fine del primo tempo non solo a dato ai suoi un'insperato vantaggio, ma ha servito al Toulon il piatto che solitamente i rossoneri sono soliti servire ai propri avversari, la frustrazione per il non riuscire a dominare sul tabellone una gara dominata sul campo.
Il primo tempo si è infatti concluso sul 3 - 10 con Wilkinson e Kockott unici marcatori.
Nella ripresa, come detto, il Toulon ha continuato a fare gioco e la stanchezza dei giocatori del Castres ha concesso a Wilkinson di andare dalla piazzola in altre due occasioni e di centrare i pali. Sul 9 - 10 molti avranno pensato che il sorpasso era solo una questione di minuti.
Ma invece non è stato così, Il Castres si è rifatto sotto e giocando il vantaggio Tales ha messo a segno un drop perfetto al 31' che ha gelato il Toulon.
Quando Tales si è ripetuto tre minuti dopo calciando contro un'accorrente Wilkinson, i tifosi biancoblù hanno già iniziato a far festa.
Festa che è culminata a due minuti dal termine quando Kockott ha realizzato il piazzato che ha portato il divario a nove punti con pochi secondi da giocare.
La vittoria nel Top14 segna così un'affermazione del rugby programmato su quello a tavolino, della buona gestione contro la gestione multimiliardaria, non che il Castres sia una squadra povera, intendiamoci, un budget di 15 milioni di Euro non sono noccioline, ma è pur sempre il nono del Top14.
Il Toulon tornerà ancora l'anno prossimo con ancora più campioni, Castrogiovanni, Habana e Drew Mitchell hanno già firmato, mentre il Castres, con gli allenatori dimissionari subirà un ridimensionamento, ma nessuno può togliere il merito di una stagione giocata con concretezza, soprattutto nei momenti che contavano.

I giocatori del Castres con il "Brennus" - foto rugbyrama.fr



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