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Top14, stimoli in campo e fuori

Creato il 21 febbraio 2012 da Rightrugby
Top14, stimoli in campo e fuori La giornata 18' del Top14, otto dalla fine della stagione regolare, è caratterizzata dai pareggi (due) e dal primo scontro diretto importante tra ex grandi decadute in bassa classifica. Quello che però tiene banco in Francia sono le discussioni fuori dal campo, in particolare sulla espansione del campionato e sugli arbitraggi.
L'idea del "Top16" ronza da qualche tempo nell'aere francofono: dopotutto le squadre fully Pro federate nella Lega LNR sono già 30 - le 14 maggiori più le 16 nel ProD2, si tratterebbe "solo" di rimodulare gli schieramenti nei due tornei maggiori.
Uno dei fautori è Paul Goze presidente del Perpignan, che usa a supporto un argomento geopolitico: sarebbe un peccato turbare la copertura delle aree metropolitane raggiunta dal rugby in questa stagione, con l'arrivo nella massima serie delle squadre di Lyon e Bordeaux, rispettivamente la seconda e la sesta città del Paese; considerando Marsiglia limitrofa a Tolone, mancherebbe solo più la quinta città più popolata, Lille, che però sta nel nord poco rugbizzato. Qualcuno guarda con sospetto tale idea - che implica evitare retrocessioni per un anno - proprio quando grandi club, tra i quali Perpignan, sono a rischio retrocessione.
Un altro fautore è Laurent Marti, il presidente del Bordeaux, che alla ragione geopolitica aggiunge quella del merito - le squadre neopromosse si stanno ben comportando nel Top14 non da questa stagione e lo stesso avverrà l'anno prossimo, data la solidità di certi club nel ProD2 - e quella della opportunità: con due team in più ci sarebbe possibilità di mettere a contratto nell'alto livello un maggior numero di "Espoirs" (giovani), senza limitare la possibilità che si confrontino con fuoriclasse stranieri.
[Possibilità che, aggiungiamo noi, reduci da una discussione sul tema nel ... basket nazionale (ebbene si: problemi comuni, forse lì sono un giro avanti in termini di esperienze fatte), significa attirare il pubblico, che viene nei palazzetti - e nei campi di gioco - se ci sono i personaggi, altrimenti sta a casa. Ricordate il caos positivo suscitato dal solo annuncio che forse Kobe Bryant avrebbe giocato qualche partita a Bologna?]
Tornando al rugby, ci sono ovviamente anche opinioni ferocemente contrarie all'espansione del campionato - basti pensare alla Federazione, che si troverebbe qualche problema di usura dei nazionali e di finestre ristrette per i Test Match, e a quei paio di superclub, Tolosa in resta, dalla priorità strategica "Heineken-europea", e che "controcantano" proponendo un ... Top12.
A noi che poveri guardiamo da di là d'Alpi, non rimane che il senso di vertigine: là si confrontano, anche aspramente, su temi come quello della copertura geopolitica nazionale, ma senza sparar cavolate naif tipo franchigie regionali; là possono pensare di dar spazio ai giovani espandendo il numero di squadre e non riducendo il numero di campioni. Un altro mondo; peccato sia quello culturalmente ed geo-economicamente più simile al nostro.

Altra dimensione culturalmente similare alla nostra dei francesi è sul tema arbitrale. Dove peraltro alcuni di qua delle Alpi ancora scontano qualche complessuccio, confondendo il fatto che, a differenza del calcio, l'arbitro non si discuta affatto durante la partita, quindi nemmeno il risultato finale, col fatto che l'arbitraggio non lo si possa valutare nemmeno dopo il fischio finale.
Transalpe non è certamente così (ma non lo è nemmeno nei nostri spogliatoi): qualche settimana fa ha smosso le acque già agitate sul tema, l'uscita del mercuriale Boudjellal presidente del Tolone: "Arbitrare? Un mestiere di merda e sottopagato", sollevando sia pure in modo poco urbano il tema del professionismo dei fischietti (sono solo quattro gli arbitri francesi Pro).
Ogni settimana che passa ci son allenatori e presidenti che si lagnano apertamente di questo o quell'arbitraggio. Le polemiche più ardenti in questo turno sono a Biarritz e a Bordeaux, dove il coach dopo aver perso in casa col Montpellier per 4 punti, riguardo all'internazionale Berdos ha dichiarato: "Un arbitro da Fedérale" cioè da serie B, copiando dichiarazione di analogo tenore di Berbizier coach del Racing sull'altro internazionale (e professionista) Poite dopo il playoff perso di fine stagione scorsa. Non hanno peli sulla lingua e i reply non è che diano gran torti, a questi indignados.
La misura è colma: scende in campo a questo punto il presidente della commissione centrale arbitrale Didier Mené e sputa i suoi peli in una intervista a SudOuest. "Stiano zitti", esordisce brutalmente. Gli errori umani ci sono e ci saranno sempre, ammette, in uno sport molto complicato da regolare come il rugby, ma quello che è in corso va derubricato a suo avviso come tentativo di scaricar pressione sui capri espiatori designati (stile calcio, aggiungiamo noi). E rigira la considerazione sulla serie B: "Quelli (allenatori e presidenti) che non sono capaci di gestire la pressione del Top14, se ne tornino pure in Federale". Una replica altrettanto costruttiva delle critiche ricevute ...
Altrettanto tranchant è riguardo la richiesta di maggior professionismo: "E' tempo che Boudjellal e i suoi seguaci si tolgano dalla testa l'idea che la gente la rendi migliore pagandola. Quel di cui gli arbitri necessitano è casomai più tempo".  Tosto: mi piacerebbe confrontarlo con un sindacalista, sul tema del rapporto tra paga ricevuta e qualità della prestazione erogata ... Più "costruttivamente", il capo arbitri ricorda i test psicofisici cui gli arbitri sono sottoposti, i dati e strumenti forniti ai club per le valutazioni a freddo dell'arbitraggio. "Clermont  ad esempio li utilizza a ogni match e ci dà feedback. Chi non lo fa, stia zitto".
Dopo questa lunga premessa sui temi hot in France, ecco il nostro vol d'oiseau sulla 18' giornata giocata.
- La gara clou è l'anticipo tra ex grandi e deluse: a Biarritz, penultima, scende Perpignan, terz'ultima. Come a inizio campionato, senza Yachvili e pur con tutti gli altri in campo - Traille, Harinordoquy, August, Marconnet, Lakafia (quest'ultimo dalla panca), i baschi non girano: finisce 25-6 con doppietta del mediano ex Albi Kevin Boulogne, schierato in coppia col veterano Gavin Hume autore di un drop (James Hook è assente per gli impegni nazionali: a proposito di "vincenti", ed è questa polemica very hot in Wales, per la probabile assenza di Priestland). Come detto sopra, si è trattato di partita indubbiamente mal diretta, ma i baschi alla fine ammettono, il maggior desire dei catalani è quello che ha fatto la differenza.
Biarritz rimane penultima con 25 punti, a 4 puntidi distacco dalla salvezza, mentre Perpignan rimbalza al 10' posto con 31 punti.
- Continuiamo dal basso: sabato Lyon Olympique Universitaire perde in casa col redivivo Racing Metro una viva partita finita 23-33, tre mete contro quattro - quindi niente bonus offensivo secondo la (intelligente) regola francese - con doppietta dell'ala parigina Sireli Bobo.  In reparto con lui, primi ottanta minuti filati stagionali per Mirco Bergamasco. I parigini spaccano tutto nella prima mezz'ora, quando marcano due mete e si portano sul 3-22 coi piazzati di JM Hernandez schierato all'apertura (Wisniewski assente). Con calma e determinazione i padroni di casa provano a risalire la china, un po' come Benetton con Munster, arrivando al 22-26 del 70'. Chiude tutto la seconda meta di Bobo allo scadere.
Lione ultima a 24 punti ma una partita in meno, Racing settima a 41, a un solo punto dai cugini dello Stade.
- Brive si ritrova terz'ultima con 29 punti dopo la sconfitta casalinga subita da Castres, 13-15 il risultato finale. Partita controllata dagli ospiti con la specialità della casa, i piazzati provocati dal pack abrasivo, che coprono la meta iniziale del flanker australiano Poutasi Luafutu. Anche qui, polemiche sull'arbitraggio: tre i cartellini gialli affibbiati agli ospiti, tanto per farsi una idea su che tipo di partite si giochino nella deep province francese. Finale al cardiopalma: allo scadere arriva per i padroni di casa la meta del sostituto di Luafutu, Olivier Caisso ex Colomiers, ma viene fallita la trasformazione che darebbe il pari.
Castres, una partita da recuperare come Brive, è quinta a 48 punti, pari a Montpellier quarta.
- A pari punti con Brive sale Bayonne, grazie al pareggio casalingo 22 pari che strappa a Clermont.Alla meta iniziale di David Skrela risponde nel finale quella di Sam Gerber, il drop alla mezz'ora di Jaques Potgeiter, nel finale è coperto da quello del subentrato Anthony Floch; le tre le penalità per Garcia e una per Heymans da una parte, trovano corrispondenza nelle tre per Skrela e una per Brock James dall'altra, tutto assolutamente pari; non lo è la distribuzione dei punti, in una gara che gli Alverni paiono controllare per intero salvo che nel finale. Non lo è, pari, nemmeno il peso delle due trasformazioni: "normale" quella di Morgan Parra per Clermont, molto angolata e "pesante" quella messa a segno da Benjamin Boyet per il pari al 78'.
Clermont sempre seconda con 61 punti, a otto dalla capolista; Bayonne quart'ultima a 29 punti.
- Procede la marcia inarrestata del Tolosa, la vittima stavolta sono i vicini dell'Agen, sconfitti 21-10 dopo aver fatto soffrire i campioni in carica nei primi 10 minuti, in cui segnano tutti i loro punti. Le due mete tolosane sono dell'ala veterana Yves Donguy. Due soli i francesi titolari dell'Agen, sette per gli ospiti. I tolosani annunciano il ritorno la prossima stagione dopo quattro anni di  Yoann Huget, ora al Bayonne, la problematica ala favorita da Lievremont ma esclusa dal Mondiale per problemi ... chimici.
Tolosa primo a 69 punti, Agen nono con 36 e una partita da recuperare.
- Altra sfida discussa, la sconfitta casalinga di Bordeaux da parte dell'altra squadra in forma del momento, Montpellier, per 26-30. Tre mete per i mediterranei contro le due dei padroni di casa, entrambe dell'ala australiana ex Reds Blair Connor. Guida il punteggio inizialmente Bordeaux, poi passa Montpellier che rimane avanti fino al 70', seconda meta di Connor; a 5' dalla fine arriva la meta del nr.8 Alex Toulu che da' la vittoria al club dell'Herault.
Montpellier è quarto in classifica a 48 punti, pari con Castres, Bordeaux ottavo con 37.
- La sfida a Parigi tra Stade Francais e Tolone finisce pari 19-19, una meta per parte nel secondo tempo, di Pascal Papé pareggiata nel finale da Steffon Armitage. Il pari è siglato da Matt Giteau con la trasformazione della meta, dopo aver preso la responsabilità di piazzare per l'infortunio a Jonny Wilkinson scontratosi con un compagno di squadra in un placcaggio. Sergio Parisse rimane in campo tutta la partita, mentre il nazionale inglese e compagno di squadra Tom Palmer l'anno prossimo ai Wasps, invece no. Un po' di incroci emozionali: coach Laporte, protagonista del quasi affondamento col "salvataggio dal Canada"  dello Stade, e  il sempre più massiccio Bastareaud (in foto), per la prima volta a Parigi contro i suoi ex compagni di squadra.
Tolone terzo a 52 punti, Stade sesto a 42.

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