Magazine Scienze
Come combattere i serpenti velenosi ed invasivi che popolano l'isola di Guam? Lanciare topi morti avvelenati per ucciderli e liberare quest'isola del Pacifico dai rettili.
Il governo americano ha finanziato un progetto che prevede l'introduzione di acetominofene concentrato in topi morti, che saranno utilizzati come esca per avvelenare i serpenti bruni arboricoli (Boiga irregularis). Se l'acetominofene viene normalmente utilizzato sugli esseri umani per placare mal di testa e febbre, pare che abbia effetti letali nei serpenti, distruggendo la loro emoglobina e portandoli alla morte. "Vanno in coma, e poi muoiono" afferma Peter Savarie, ricercatore che ha messo a punto la tecnica.
Il serpente bruno di Guam (Boiga irregularis) è un colubride noto anche come "serpente occhio di gatto", introdotto accidentalmente dagli Stati Uniti sull'isola di Guam intorno agli anni '50. L'isola non ha predatori naturali di questi serpenti, e questo a favorito la diffusione del serpente bruno, che ha iniziato a decimare la popolazione locale di uccelli, portando alcune specie all'estinzione totale.
Grazie alla tecnica di Savarie, sarà ora possibile diminuire la popolazione di serpenti di Guam. Solo 80 milligrammi di acetaminofene (l'equivalente di una dose per bambini) è in grado di uccidere un serpente adulto nello spazio di circa 60 ore. "Ci sono veramente pochi serpenti che consumano qualcosa che non hanno ucciso loro stessi" spiega dan Vice, assistente del direttore dello USDA Wildlife Services, riferendosi al fatto che il serpente bruno arboricolo è un opportunista, e si nutre di qualunque cosa trovi.
Il serpente bruno arboricolo è un predatore notturno che ha per anni sfidato gli scienziati. Ha annullato ogni tentativo di ridurre la popolazione di rettili: le trappole non funzionano, i cani anti-serpente nemmeno. Gli sforzi delle autorità inoltre si sono principalmente incentrati sull'evitare che il serpente possa lasciare l'isola, provocando un disastro simile su un'altra isola del Pacifico.
Ora però si è deciso per un approccio più diretto. Dopo che i topi morti avvelenati saranno lanciati dall'aereo, si tenterà di farli atterrare sui rami alti degli alberi, in modo da poter essere alla portata dei serpenti ed evitare che altri predatori possano cibarsi delle esche mortali.
La tecnica è stata sperimentata questo mese con circa 200 topi lanciati in un'area di 8 ettari attraverso elicotteri. Alcuni topi erano inoltre dotati di trasmettitori radio, per seguire i serpenti e verificare l'efficacia delle trappole. "Se usciamo domani ed il segnale radio delle esche si è mosso, è molto probabile che siano state mangiate da un serpente" spiega Savarie.
Drug-filled Mice Airdropped Over Guam to Kill Snakes
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Vino e frutti rossi per aiutarci a dimagrire
Sono numerose le ricerche scientifiche che condividono l’importanza di bere almeno un bicchiere di vino rosso al giorno o comunque di abituarsi ad integrare... Leggere il seguito
Da Laricercascientifica
RICERCA, SCIENZE -
Un po’ di digiuno
Dopo i post sui pericoli dell’acrilammide e delle aflatossine, eccone uno che potrebbe, forse, indicare la via per sfuggire alle insidie del cibo ricavandone... Leggere il seguito
Da Marga
RICERCA, SCIENZE -
In gravidanza meglio limitare l’uso di paracetamolo
Sembra che un utilizzo intenso di paracetamolo da parte della futura mamma possa rappresentare un elemento di rischio per la salute dei bambini maschi,... Leggere il seguito
Da Conservazionecordoneombelicale
MEDICINA, RICERCA, SCIENZE -
DarkSide-50 si dà ARIA
Indagare il lato oscuro del nostro universo: è questa la missione di DarkSide-50, il nuovo detective hi-tech che andrà a caccia di materia oscura. Leggere il seguito
Da Media Inaf
ASTRONOMIA, RICERCA, SCIENZE -
USA, 100% di rinnovabili entro il 2050?
Entro il 2050, gli Stati Uniti potrebbero essere completamente alimentati dalle rinnovabili. Ad affermarlo è un team di scienziati dell’Università di Stanford,... Leggere il seguito
Da Pdigirolamo
SCIENZE -
Niente alcol per i futuri papà
Una recente ricerca realizzata dal Ibcn-Cnr e dal Centro di riferimento alcologico della Regione Lazio ha mostrato come l’assunzione di alcol influenzi il Dna... Leggere il seguito
Da Conservazionecordoneombelicale
MEDICINA, RICERCA, SCIENZE