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Torino Film Festival: Chicche e Capolavori

Creato il 09 dicembre 2014 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Torino Film Festival: Chicche e Capolavori

Anche quest'anno il Torino Film Festival ha riservato al suo pubblico poltrone privilegiate di fronte a schermi generosi, da cui si sono sprigionate molteplici e variegate immagini: dai vecchi film intramontabili alle novità più stuzzicanti, un percorso che ha accontentato un po' tutti, esulando dalla competizione in senso stretto per temperarsi dell'atmosfera più conviviale della visione per puro piacere. E all'interno di un festival internazionale, con così tanta offerta per tutti i cinefili, è bello poter apprezzare anche quei film che danno immagini inusuali e caratteristiche della città che lo ospita. Una città come Torino, infatti, per decenni relegata al ruolo marginale, nell'immaginario collettivo, di grigio ammasso industriale, dopo essere rinata scrollandosi di dosso il vecchio, può diventare la protagonista di una storia che ricorda con nostalgia il passato. Mirafiori Lunapark, opera prima del torinese Stefano Di Polito, è una commedia che vede al centro tre pensionati, Carlo, Franco e Delfino (interpretati da Alessandro Haber, Antonio Catania e Giorgio Colangeli), ex operai di Mirafiori, che sognano romanticamente di trasformare lo stabilimento dismesso in un parco divertimenti per i bambini del quartiere.

Sono padri di quarantenni precari e nonni di bambini privi di reali spazi per giocare, che tentano di difendere l'area verde del loro orto abusivo sul quale vuol metter le mani una società che gestisce un campo da golf. Ex sessantottini che nutrono l'utopistico progetto di riconvertire la desolante fabbrica in cui per anni hanno lavorato, prima che venga abbattuta, per esaltare il valore simbolico dei luoghi che un tempo rappresentavano il benessere e il progresso e oggi sono semplici scatole vuote in un mondo di disoccupati. Il film è stato girato nell'estate 2013 nell'area dell'ex Fiat Engineering; una pellicola a basso budget, costata cinquecentomila euro. Quasi quattro settimane di riprese, soprattutto nell'area di Mirafiori, la zona in cui vivo.

"Tre lavoratori rimasti a difendere un vecchio mondo. Una storia che ha della poesia"

"Un luogo simbolo della cultura del lavoro", sottolinea il regista. "Tre lavoratori rimasti a difendere un vecchio mondo. Una storia che ha della poesia", raccontava Mimmo Calopresti (qui nelle vesti di produttore) sul set. "Tre uomini maturi che nella difesa del parco giochi difendono la loro memoria, affinché non vada perduta. Noi attori abbiamo aderito a questo progetto con molto entusiasmo e ci siamo messi in gioco, anche dal punto di vista economico", ha spiegato Haber. Malinconia, certo, ma anche tinte favolistiche per una storia che coinvolge generazioni di lavoratori, dagli anni del boom economico fino ad ora.

Per festeggiare la proiezione in anteprima di Mirafiori Lunapark al Torino Film Festival la casa di produzione Alien Films ha riservato un'iniziativa speciale per tutte le comparse del film residenti a Mirafiori Sud e in generale per tutte le persone del quartiere che hanno accolto e agevolato il lavoro della troupe durante le riprese del lungometraggio. Grazie alla disponibilità dell'Associazione Torinese Tram Storici e al coinvolgimento dell'Assessorato ai Trasporti della Città di Torino un autobus storico a due piani ha fatto da navetta tra la Circoscrizione X e il Cinema Reposi in occasione dell'anteprima lo scorso 26 novembre alle 19.45, realizzando così una vera incursione proletaria e festosa durante il TFF.

Sul pullman oltre al regista, a Mimmo Calopresti e ad alcuni attori del cast, è salita anche la banda filarmonica di Mirafiori Sud, che ha suonato brani legati alla storia operaia e ai canti partigiani, accompagnando poi l'ingresso degli spettatori al cinema. Ricorda ancora Di Polito: "Abbiamo voluto omaggiare i veri protagonisti di Mirafiori Lunapark, oltre che risolvere un problema logistico per molti anziani del quartiere. A Mirafiori purtroppo non c'è mai stato un cinema, così, in molti avrebbero dovuto rinunciare alla visione. Attraverso la loro partecipazione, invece, possiamo raccogliere la testimonianza diretta e il ricordo emotivo delle conquiste sociali più importanti per il nostro paese, realizzate proprio attorno alla grande fabbrica". L'associazione Torinese Tram Storici ha l'obiettivo di recuperare e restaurare i mezzi pubblici storici per creare un museo del tram in movimento; il pullman a due piani è lo stesso che fino ai primi anni '80 trasportava con linee speciali gli operai alla Fiat.


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