Fino a un paio di anni fa ogni tanto mi prendeva la voglia di "fare un giro in città"...così al mattino prendevo il mio bell'autobus che dopo un viaggio anacronisticamente avventuroso e lungo, vista la vicinanza del mio paesello dalla metropoli, in circa cinquanta minuti mi portava nel centro di Torino per un po' di shopping o anche solo per una bella passeggiata.Invece ora, nonostante un servizio ferroviario molto più comodo ed efficiente, anche se più costoso, mi muovo raramente e solo se sono motivata.Ma, durante le vacanze natalizie ho incrementato la mia media visite in città grazie alle amiche bloggers.Prima di Tutto una bella puntata, con Cinzia, alla Gelateria Pepino, perchè la mia carissima amica era la fortunata vincitrice di un panettone artigianale ripieno di semifreddo al gianduia.
Pepino è la gelateria storica per eccellenza a Torino, ubicata nel cuore della città di fronte a Palazzo Carignano, sede del primo Parlamento italiano e di fianco al famosissimo Museo Egizio.Fondata nel 1884 da un pasticcere napoletano trasferitosi a Torino, in breve diventa la fornitrice ufficiale della Real Casa ma è il 1939 l'anno fondamentale per la storia di questo famosissimo marchio e anche per la storia del gelato.
"Il 1939 rappresenta un anno fondamentale per la storia aziendale. Dopo una lunga fase di esperimenti e studi a riguardo, viene finalmente brevettato (brevetto N. 58033) e commercializzato il
primo gelato ricoperto su stecco al mondo
il Pinguino®
. All'epoca un Pinguino costava 1 Lira, proprio come il cinema "con 2 Lire si comprava gelato e si andava al cinema". "dal sito ufficialeEntrate, siamo state catapultate nell'atmosfera ovattata e rarefatta dei tempi che furono, quando le "madamin" torinesi si ritrovavano per un té o una cioccolata accompagnata da dolcetti e semifreddi di rara squisitezza.
Ed anche noi, siamo state omaggiate di un assaggio di pangelato (gelato al panettone) e intrattenute da una raffinata signora canadese molto compita e molto "english style".
E' stato davvero un modo delizioso per terminare il pomeriggio, peccato che il treno del ritorno incombesse.
Cinzia ricordati che il panettone è nel mio congelatore e aspetta te e Massimo.
Con affetto
Mari