TORINO. Torino la città con la più alta percentuale
di immigrazione interna negli anni del boom economico. Da questo scenario parte
il libro di Dario Basile “Le vie sbagliate” che sarà presentato mercoledì 3
dicembre alle ore 11, presso l’Auditorium Quazza a Palazzo Nuovo (v. S.Ottavio,
20) .
Giovani e vita di strada nella Torino
della grande migrazione interna è il sottotitolo che ci anticipa come il testo analizzi
le difficili vicende di adolescenti, figli della grande migrazione interna e
cresciuti nelle isolate periferie di edilizia popolare del capoluogo piemontese.
L’autore ripercorre diverse strade che
negli anni hanno acquisito una “cattiva fama” e che nella memoria collettiva
sono state associate a delinquenza minorile, droga, degrado. Terre straniere in città, si potrebbe dire, abitate da “tamarri” il nomignolo dispregiativo con cui sono definiti i ragazzi che abitano le periferie delle grandi città.
I fatti narrati sono accaduti principalmente negli anni Settanta ma capire quello che è successo ai figli dei nostri immigrati interni di ieri ci può dare qualche chiave di lettura in più per aiutare a comprender i fenomeni attuali.
All’incontro, insieme con l’autore
saranno presenti anche Paola Corti docente di storia contemporanea e Franco
Prono docente di storia del cinema italiano.
Ma non il libro saraà protagonista dell’incontro
perché l’incontro sarà anche l’occasione per ricordare il film denuncia “La
ragazza di via Millelire” di Gianni Serra. Prodotto nel 1979 e presentato al Festival del Cinema di Venezia, la pellicola racconta la vita
difficile di alcuni ragazzi, figli della grande immigrazione interna a Torino, che abitano nei grossi caseggiati di case popolari di via Domenico Millelire e di via Emanuele Artom, nella periferia sud di Torino. Il film si distingue radicalmente dalle altre pellicole che hanno raccontato le vicende degli immigrati meridionali al Nord. Verranno anche proiettati alcuni spezzoni della pellicola.




