- (Cerci scarica in rete il gol del primo pareggio granata, settimo centro stagionale per la sua stagione da incorniciare) ©Nicolo’ Campo
L’ultimo impegno casalingo del Toro in campionato regala ai tifosi uno scoppiettante pareggio col sempre esuberante Catania. Una bella partita a mio parere, parecchio in bilico e con diversi capovolgimenti di fronte, in cui i granata hanno dovuto rimontare due volte gli ospiti andati a segno negli unici due tiri nello specchio della porta, grazie a due fiammate energiche dei loro giocatori più rappresentativi che hanno approfittato di una difesa granata ieri sera un forse un briciolo meno concentrata e in sintonia tra loro del solito.
Ventura presenta nuovamente quel 5-3-2 che all’occorrenza diventa 3-5-2 in fase di possesso palla, in cui spicca un Darmian lucido e piuttosto arrembante, forse poi non lestissimo a ritornare celermente nella posizione arretrata quando i catanesi ripartono in velocità, ma obbiettivamente è una peculiarità del modulo e i centrali ci hanno messo una pezza, anche se ad esempio Di Cesare è sembrato un po’ svagato ieri, soprattutto in fase di alleggerimento, mentre Rodriguez e Ogbonna parevano un filo più in palla, anche se entrambi entrati nelle azioni da gol avversari con delle pecche; a centrocampo il migliore è risultato Basha che ha recuperato palloni e impostato la manovra in modo molto intelligente, specie per Cerci, ma che ha conosciuto nel corso della partita alcuni cali, che sono coincisi fatalmente con le reti avversarie, abulici invece Vives e Bakic, quest’ultimo al debutto stagionale, che ha mostrato buone intenzioni ma errori clamorosi d’inesperienza, non a caso la mancata copertura sulla sua trequarti ha portato il Catania a colpire da quella zona, ha poi lasciato per crampi patiti già dal 60°, di fatto bruciando l’ultimo cambio a Ventura che non ha potuto dare spazio ai giovani virgulti Diop e Menga e nemmeno a Birsa; davanti invece Cerci è stata una spina costante nella difesa avversaria, sua l’accelerazione al 7° che porta Frison a uscire alla disperata al limite dell’area e che l’arbitro punisce con la punizione e con il cartellino giallo all’estremo difensore rossoazzurro che poi deve neutralizzare due conclusioni a giro dell’11 granata, la prima al 16° e la seconda al 24° su punizione, ed in mezzo alcune buone accelerazioni con assist dove nessun compagno di squadra è riuscito nell’impatto a rete, compresi Jonathas e Caceres, il primo ieri schierato a sorpresa dal primo minuto al posto di Bianchi, e che si è mosso bene in fase di pressing e smistamento palla sulla trequarti, a mo’ di Meggiorini, ma poi incapace di farsi luce in area avversaria, mentre il terzino sinistro ha mostrato tanto coraggio ed alcune buone iniziative in fase di proponimento ed anticipo dell’avversario, ma anche controlli della palla piuttosto grotteschi e poca reattività in fase di copertura in talune circostanze. Così un sornione Catania che fino a quel punto era partito solo in contropiede e aveva concluso da lontano senza impensierire Coppola, colpisce al 25° con una combinazione Bergessio-Castro sulla sinistra che taglia la difesa granata come burro e che libera al tiro Almiron tutto solo a tu per tu con l’estremo difensore torinista che nulla può sul fulmineo diagonale del regista, che tanto piace a Ventura. La reazione dei padroni di casa è un po’ lenta, Cerci diventa un po’ troppo innamorato della palla e si fa recuperare in alcune occasioni dalla difesa catanese, poi al 34° una punizione-assit dell’esterno granata viene spedita alle stelle da Jonathas sottoporta, mentre al 37° un gol di testa sempre di Cerci viene annullato per millimetrico fuorigioco. La seconda frazione si apre con Brighi subito in campo per Vives e al 50° è Bianchi a prendere il posto di Jonathas, appena altri tre minuti e proprio i due nuovi entrati confezionano una buon azione di percussione centrale con il regista ex Roma che allarga in piena area a destra per Cerci, che di diagonale infila Frison, imparabilmente, per il meritato pareggio. Dopo di che Bianchi cerca la rete ma Frison fa buona guardia sul diagonale del capitano al 59°; al 62° però Castro cerca d’incunearsi per via centrali nell’area granata, Ogbonna recupera, ma un rimpallo favorisce Bergessio che di forza, e sfruttando la poca reattività di Rodriguez, infila di potenza nella rete granata. Il Toro si rimette alla carica, ma è molto sfortunato, così Ogbonna gira di poco a lato al 66° e Bianchi all’81° centra il palo su un diagonale su assist di Darmian bravo a recuperare una palla che stava per finire sul fondo, intanto Gazzi prendeva il posto di uno stremato Bakic. La porta catanese però è tutt’altro che stregata e dopo due minuti Cerci trova ancora le forze per un’accelerata dal fondo destro, mettendo un assist al bacio per Bianchi che segna a fil di palo e corre sotto la Maratona a prendersi l’urlo liberatorio della curva che lo invocava, come tutto lo stadio, dall’inizio del match. C’è ancora tempo per un tentativo sfortunato d’impatto a pochi passi dalla porta per Di Cesare, ma la palla s’impenna incredibilmente alta sulla traversa. La partita finisce qui e partono i cori di ringraziamento verso Bianchi che compie un giro di campo completo per ringraziare tutti, dopo 5 anni, 180 presenze e 77 gol in partite ufficiali. In ogni caso un segno indelebile nella storia granata.
(Bianchi sfoga la sua rabbia e la sua gioia dopo il pareggio definitivo, fortissimamente Rolando…)©Nicolo’ Campo
Per il Catania il 56° punto in classifica e l’ottavo posto finale che segnano un ulteriore record per questa società che da diverse stagioni sforna buon calcio nel nostro torneo nazionale maggiore, complimenti al loro progetto!
In sintesi per il Toro un pareggio che consegna il trentanovesimo punto effettivo in classifica e il sedicesimo posto finale; l’organico a mio parere poteva fare qualche cosina in più, non essendo meno dotato di Cagliari, Chievo, Atalanta, Bologna e Sampdoria che ci hanno preceduto in classifica. Sono mancati i punti nella striscia terribile nel girone di ritorno contro Napoli, Fiorentina, Juve e Milan, ma anche nei doppi scontri contro Parma e Cagliari e nel doppio pareggio contro Palermo e Genoa. Bisogna avere una mentalità un po’ diversa, anche a livello di conduzione tecnica, ed un organico un po’ più completo, come ho detto più volte, ad esempio, mancavamo di terzini sinistri validi per la categoria e di ricambi per il ruolo di regista. Ora bisogna vedere il futuro di tanti singoli; archiviata l’esperienza di Bianchi, servirà un centravanti di pari peso, ergo un investimento monetario medesimo a quello che 5 anni fa Cairo svolse prendendo Rolly-gol dal Manchester City. E poi c’è il futuro da capitalizzare di Ogbonna, ormai ad un passo da una grande club per giocare in Europa; anche per Cerci le chance di permanenza in granata sono minime, viste le tante squadre che lo stanno seguendo da mesi. Ultimo, ma ovviamente di uguale importanza, il futuro di Ventura; il mister ligure ha abbassato il suo feeling con i tifosi e forse anche con la società, ma se dovesse rimanere bisogna vedere con che schema vorrà giocare; se questo 5-3-2, variabile al 3-5-2, dovesse essere confermato anche nella nuova stagione bisognerà darsi da fare sul mercato per i ruoli di terzino sinistro fluidificante e quello dei mediani, a discapito degli esterni come Santana e Birsa, per altro solo in prestito quest’anno come anche Brighi.
Rammarichi a parte, questa salvezza, sudata e striminzita, sarebbe da considerare, per tifosi, dirigenza e conduzione tecnica, un punto di partenza e non uno di arrivo per questo Toro, spronando globalmente a fare meglio nella prossima stagione, possibilmente remando tutti dalla stessa parte.
Appuntamento a domani per il pagellone granata di tutti i giocatori e allora FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!