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Torino Vs Lazio: 1-0, ovvero di una vittoria quasi decisiva.

Creato il 18 marzo 2013 da Maurocanavese @Maurone
(Jonathas festeggia il suo primo gol in maglia granata e la Lazio è battuta!)

(Jonathas festeggia il suo primo gol in maglia granata e la Lazio è battuta!)

Lo diciamo subito per sgombrare ogni polemica: una vittoria è una vittoria indipendentemente da come si verifica, e per questo va festeggiata. Poi possiamo anche disquisire che è avvenuta dopo una prestazione un po’ scarna di buone giocata e dopo 75 minuti giocati in superiorità numerica, tra l’altro ben poco visibile nei fatti, vista la capacità di reazione della Lazio alla sacrosanta decisione arbitrale di cacciare Ciani per doppia ammonizione, rimediate nel giro di un minuto per due falli su un Barreto insolitamente sgusciante tra le linee nemiche.
Ma ieri era importante vincere per la classifica e per il morale un po’ sotto i tacchi, sia per la squadra che per la tifoseria, dopo le ultime prestazioni. E poi battere una “grande” era il cruccio che faticavamo a toglierci da quando Cairo aveva preso la proprietà della squadra (anche se contro Napoli e Roma alcuni risultati vincenti erano arrivati ad esempio nelle scorse annate). Adesso il Toro può affrontare la pausa per i gl’impegni delle nazionali con un po’ di tranquillità e festeggiare la convocazione di Cerci in azzurro; quest’ultima una piccola e personale soddisfazione di Ventura, che fortemente aveva voluto l’esterno d’attacco cresciuto nella Roma, e suo pupillo dai tempi di quel Pisa che a metà anni 2000 aveva fatto egregie cose in serie B agli ordine del tecnico genovese; ora il ragazzo sembra maturato sia dal punto di vista tecnico che da quello umano, è meno alterno nelle prestazioni e più diligente sia dentro che fuori da campo (peccato che un eccesso di proteste prima che l’arbitro espellesse Ciani gli sia costata un cartellino giallo ieri). Adesso si dice che la Fiorentina lo rivoglia dopo la fine della stagione, vedremo se Cairo riuscirà a tenersi stretto il gioiello della squadra e se invece tratterà una contropartita tecnica per colmare la partenza del giocatore, che manda segnali d’amore alla tifoseria granata, ma che come tutti i buoni giocatori insegue ribalte internazionali e la lotta per un titolo, almeno nazionale.

In sostanza la partita di ieri non è stata ricchissima di emozioni anche perché giocata su un terreno al limite della praticabilità, non pochi giocatori hanno faticato a rimanere in equilibrio, specialmente tra i padroni di casa, dove Rodriguez ha rischiato immediatamente la frittata cincischiando con pallone e neve sulla tre quarti, e poi recuperando la sfera che Kozak gli aveva soffiato, lo stesso “Pelado” comunque risultava tra i migliori in campo, soprattutto grazie ad un gladiatorio finale che ricacciava i laziali indietro dai tentativi di pervenire al pareggio. Il Toro si presentava con due grosse novità rispetto alle previsioni, ovvero l’utilizzo a sinistra di D’Ambrosio (finalmente!!!) e di Santana, rispettivamente in difesa e centrocampo, con Meggiorini, come supposto, in attacco al posto di Bianchi.
Dopo le prime schermaglie e un episodio dubbio con Glik toccato da Marchetti sugli sviluppi di una punizione di Cerci, che costa l’ammonizione al nostro polacco preferito, è la Lazio a guadagnare vistosamente campo e possesso e a rendersi pericolosissima al 10° con un colpo di testa di Cana, su delizioso assist di Gonzales dalla sinistra, che incoccia contro il palo con Gillet immobile, sul proseguo dell’azione è poi gonzales a mettere fuori. I granata si trovano in difficoltà, ma Ciani sceglie di darci una grossa mano come detto, e lascia i compagni in 10 per il resto della gara. A questo punto il Toro prova a fare subito sua la partita con un colpo di testa di Rodriguez appena alta e con un tentativo di un volenteroso Barreto, ma ci vuole ben altro per impensierire Marchetti e la Lazio si riorganizza e ritorna a guadagnare campo fino a impensierire Gillet con un buon diagonale di Kozak che il portiere belga blocca a terra, il Toro a sua volta risponde con un tiro velleitario e fuori dallo specchio della porta di Meggiorini che è anche il meglio che il centravanti combinerà nel match; più concreto, invece, Santana che prova alcuni buoni numeri, ma al massimo guadagna qualche punizione che poi non vengono sfruttate a dovere.
Il copione della partita non cambia nel secondo tempo, Cerci prova a spingere sulla destra, ma è un po’ isolato e Darmian non lo aiuta perché Ventura tiene lui e D’Ambrosio molto indietro per paura delle ripartenze sulle fasce dei biancocelesti, e non a torto, visto che già al 50° una scorribanda di Lulic, che parte dalla sua difesa, crea panico tra i granata, lo svedese infatti prima supera il velocità Darmian e poi salta un Glik che già ammonito non affonda l’intervento, il ritorno del terzino ex-Palermo, stoppa il laterale avversario che intanto era già entrato in area, ma la palla finisce a Kozak che ha un controllo difficile e che scarica sull’accorrente Onazi che tira un rasoterra insidioso che Gillet blocca bene. Poco dopo Ventura scambia le posizioni dei due terzini di casa e le cose vanno meglio, anche in fase di proposta, con un cross di D’Ambrosio nel cuore dell’area laziale dove Candreva, nel tentativo di anticipare Barreto, finisce per appoggiare un po’ pericolosamente per Marchetti che blocca a terra. Dopo è sostanzialmente possesso palla del Toro e poco altro, la stanchezza si fa sentire tra i laziali, comunque reduci da un match di Europa League giovedì scorso. La girandola di sostituzioni portano Bianchi al posto di Meggiorini, Birsa per Santana, ma soprattutto Jonathas per Barreto, che appena entrato gira in rete al 78° un angolo di Cerci facendo valere il suo fisico contro Biava, anch’egli appena entrato. Un vantaggio quasi sorprendente nonostante il Toro provasse la spinta da un po’, anche grazie al lavoro di recupero palloni e verticalizzazioni della premiata ditta “Gazzi&Brighi”, ormai collaudata coppia di centrali di centrocampo preziosi quanto il migliore Cerci. Nel finale la Lazio si ributta in avanti, ma la diga difensiva, dove Glik sembra tornato a buoni livelli, tiene saldamente la situazione in mano, anche supportata da un generoso Birsa che recupera , imposta e si guadagna un paio di falli tattici nel far passare i minuti. Bianchi ha anche la palla del 2-0 in contropiede, ma si fa ipnotizzare da un coraggiosissimo Marchetti, poi Jonathas non sfrutta la carambola a suo favore. Il triplice fischio riconsegna i tre punti al Toro che torna ad avere 10 punti sulla terz’ultima e a condividere l’11° posto con ben altre cinque formazioni (almeno in attesa del recupero Samp-Inter)!! Intanto il Siena stacca Palermo e Pescara, ormai spacciate, e avvicina, ad un sol punto, un Genoa che gioca bene ma che colleziona contro la Fiorentina la terza sconfitta consecutiva.

Per questo credo che ormai solo il timore di gufarmi addosso mi spinge a dire che la salvezza è ancora da conquistare, ma ormai si è davvero ad un passo; in teoria mancano cinque punti, ovvero una vittoria e due pareggi da raccogliere in nove partite, permettendosi anche sei sconfitte. Beh, se così dev’essere io quell’unica vittoria saprei benissimo dove desiderarla ovvero (al netto di anticipi e posticipi) il 28 Aprile!!! Voi no?

Un abbraccio e FORZA VECCHIO CUORE GRANATA!!



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