Keeper di Guillaume Sanez. Premio come migliore film. Voto 7
Già dato a Locarno a Cineasti del presente, e adesso eccolo in concorso qui al TFF. Un altro film del neo-neorealismo belga che nel cinema dei Dardenne ha il proprio ineludibile riferimento e modello. Anche se qui non siamo nelle fasce sociali di margine come nei film dei due fratelli D., ma nella media borghesia dei lavori sicuri e del discreto benessere. Maxime e Mélanie hanno quindici anni, sono compagni di scuola, stanno insieme, si vogliono bene. Succede che lei rimane incinta. Succede quello che abbiamo visto molte volte al cinema gli ultimi anni, lo stupore infantile dei due ragazzi, la pressione da parte degli adulti perché la ragazza abortisca, la cocciuta resistenza di lei che quel figlio lo vuole. Tutto abbastanza scontato. Ma il film poi ha svolte e torsioni inaspettate, e diventa un racconto tesissimo. Finché Maxime e Mélanie si troveranno su fronti opposti, non più innamorati ma rivali in una partita troppo grande e con pesanti interferenze degli adulti. Con un finale straziante, tra i più perturbanti di questo festival. Keeper più che il tema sensibile delle gravidanze adolescenti tocca quello, altrettanto sensibile e però assai più rimosso, di quale debba essere il ruolo del giovane padre in simili frangenti. Uno dei pochi film del concorso che potrebbero trovare una distribuzione italiana.
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TorinoFilmFestival. Recensione del film vincitore KEEPER
Creato il 28 novembre 2015 da LuigilocatelliI suoi ultimi articoli
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