All’attenzione di amici, lettori e randagi piemontesi
Tra una settimana sarò a Torino, a presentare in quattro date due libri a cui ho dedicato milioni di anni-luce-antani e che ora sono finalmente nati: “INDIA – Complice il silenzio”, il mio diario di viaggio in versi tra Sri Lanka-India-Bhutan-Nepal-Tibet-Kashmir insieme alla musica di Davide Tosches, e “Franti. Perché era lì – Antistorie da una band non classificata”, biografia immaginale scritta con Cani Bastardi di qualcosa di più di una delle più influenti band italiane degli anni ’80, con un concerto di chi ne ha fatto oltre. Allego tre locandine su quattro e calendario improvvisato, l’introduzione integrale del mio libro indiano e poi quella scritta da Stefano Giaccone del nostro libro su Franti; il sorriso all’idea di (ri)vedervi lo potete benissimo immaginare e ve lo ribadirò di persona. Spero tanto di vedervi per ri-conoscersi.
- Vineria Mirò, Cavagnolo (TO), 29/10 | Reading di “India” con musica di Davide Tosches
- El Paso, Torino, 30/10 | Presentazione di “Franti” con concerto di The Book People, tra cui Lalli e Stefano Giaccone
- Officina 500, Torino, 31/10 | Presentazione di “Franti”, proiezione del dvd allegato al libro “Untrue” a cura di Claudio Paletto e ancora concerto, cui stavolta si aggiungeranno gli Airportmen
- Libreria Diari Di Viaggio, Torino, 5/11 | Presentazione di “India”, ne parlo insieme alla libraia Vanessa e ai lettori
INDIA – Complice il silenzio (Italic Pequod, 2015)
di Luca Buonaguidi
postfazione di Giulia Niccolai
India – Complice il silenzio è la testimonianza di un’esperienza,come la chiamava Moravia, “l’esperienza dell’India”. Come ogni libro di poesia, ma qui più che nei miei volumi che lo hanno preceduto, questo libro è una testimonianza spirituale e così mi è caro introdurvelo brevemente. Quello che leggerete nelle pagine che seguono è un diario di viaggio in versi, un viaggio di cinque mesi che ho compiuto da solo e via terra nel 2013 attraverso Sri Lanka, India, Bhutan, Nepal, Tibet e Kashmir. Una proposta di incontro tra la letteratura di viaggio e la poesia, in cui i versi si offrono al servizio della geografia dell’India e dell’anima e viaggiano con me, attraverso me e attraverso il subcontinente indiano. Nicolas Bouvier ha scritto: “Se non si lascia al viaggio il diritto di distruggerci un po’ tanto vale restare a casa”. È così che questa esperienza ha profondamente rinnovato la mia persona e non secondariamente la mia poetica: il sottotitolo – Complice il silenzio – allude a una voce poetica fievole, dimessa e impermanente come l’India che osserva, immersa nel fascino eterno di culture abitate dal primordiale, cui ho posto il mio verso a cassa di consonanza di senso e, appunto, silenzio: ora un silenzio affine a ciò che San Giovanni della Croce descrive come “distacco interno da tutte le cose”, ora un risveglio “da questo sogno di separatezza” cui alludono le Upani ṣad. Al culmine della mia esperienza dell’India scrissi: “Mi sento a casa/ e mi sento appena/ trovo pace in quest’assenza”. Oggi spero invero che questa mia voce minore vi giunga, costituisca presenza, non di me stesso ma di un invito indefinito a voi rivolto, perché queste poesie hanno voluto essere così: hanno preferito servire di più che essere più belle, hanno preferito essere strumento più che agente. All’interno dell’opera alcune fotografie del viaggio concorrono nel restituire “un’idea dell’India”, chiude infine il volume una preziosa lettera di Giulia Niccolai sul libro e sull’esperienza dell’India e della poesia.
FRANTI – PERCHE’ ERA Lì. Antistorie di una band non classificata (Nautilus Autoproduzioni, 2015)
a cura degli autori CANI BASTARDI
Franti è il nome di un gruppo musicale attivo a Torino e in Italia nella prima metà degli anni 80.
Alla sua dissoluzione/rinascita/scomparsa/matamorfosi (1986) i componenti hanno continuato a suonare, alcuni fino ai nostri giorni, alcuni collaborando tra di loro.
Franti è stato un gruppo di artisti ma anche no. Un gruppo di estremisti poetico/sonoro ma anche no. Un gruppo Punx ma anche no. Un meteora? No, questo proprio no. Dall’interno del vorticante Movimento 77, migliaia e migliaia di vite, passioni, sogni, battaglie, sconfitte e silenzi hanno preso forma di canzone, la composizione collettiva di una generazione. Ve ne sono state molte di queste creazioni collettive e, artisticamente parlando, forse migliori e sicuramente più rinomate di Franti. Ma Franti è stato sempre un NON CLASSIFICATO, come il personaggio deamicisiano dal quale prende il nome e come recita il sottotitolo di questo libro/DVD, “Perché era lì”.
Libro/DVD in uscita in questi giorni, curato dal blog con base Toscana “Cani Bastardi” e pubblicato/edito/partorito insieme a Nautilus (Torino, ancora).
Franti è un nome piuttosto conosciuto, tra gli amanti di Rock/Punk/ControCultura Italiana. Va detto però che il numero di persone che ancora oggi condivide questa passione, questa comunanza poetica/musicale/politica con Franti è piccolissimo, una minuscola frazione. Franti ha venduto pochi LP, pochi CD, fatto pochi concerti, poca visibilità sulle riviste patinate.
Franti è stata una emozione profonda incastonata nei feroci anni 80 (feroci quando i 90, 00, 10: si chiama “Capitalismo vs. Libertà”, baby), espressione libera della propria generazione e di quelle successive. Di una parte minimale certamente, ma sonoramente la più vitale, la più irriducibile. Lalli, la voce cantante di Franti, spesso dal palco amava ripetere “Il fiato che scorre in queste canzoni è il vostro fiato”, senza fare differenze tra chi metteva bacchette e chitarre là sopra il palco e chi metteva cuore, orecchie e la sua vita tutt’intera là sotto.
“Perché era lì” non è un libro “sui” Franti: piuttosto un libro “da” Franti, alla moda di Franti. L’alpinista e esploratore George Mallory alla domanda “Perché Lei vuole scalare l’Everest?” pare abbia risposto al giornalista:“Perché è lì!”. Franti sta scendendo a valle da 30 anni, insieme a moltissimi fratelli e sorelle che in questo libro cantano e respirano, anche se non ci sono i loro nomi in quelle pagine o in quelle immagini. Franti rinasce ogni volta che interrompi la farsa, ogni volta che costruisci uno spazio di libertà.
Ecco, oltre a invitarvi a leggere e guardare “Perchè era lì” vorrei concludere con una domanda sulla MUSICA: “Voi difendete una società in cui la grande maggioranza vive in condizioni animalesche, una società in cui i lavoratori muoiono di stenti e di fame, in cui i bambini periscono a migliaia ed a milioni per mancanza di cure, in cui le donne si prostituiscono per fame, in cui l’ignoranza ottenebra le menti, in cui anche chi è istruito deve vendere il suo ingegno e mentire per mangiare, in cui nessuno è sicuro del domani – ed osate parlare di libertà e d’individualità?” (Errico Malatesta)
Il libro/DVD “Perché era lì, FRANTI, antistorie da una Band non classificata” si può richiedere a
o nelle peggiori librerie del Mondo
Stefano Giaccone