Alla parola “tormenta” in base alla stagione in cui siamo immagino vortici di neve o di pioggia che danzano sospesi nell’aria e poi si frantumano a terra. Il vocabolario conferma questa definizione prettamente meteorologica eppure…. A questa parola se cambi una lettera diventa quella sensazione che non vorresti mai, mentre se aggiungi un -ONE- invece é come se queste tre letterinefossero l’appendice diventa un’altra cosa ancora…
Da sempre, alla parola torment-one associo l’estate, il sole, la spiaggia… In questo nuovo post #bevanessa fa tutto quello che fa una tormenta, cioè fa volare parole e pensieri, le lascia cadere ma nella fantasia e ci porta poi in una spiaggia alla scoperta non solo di un tormentone ma alla scoperta di chi c’è dietro…
Mare, spiaggia e acqua cristallina. Ombrellone, creme solari al profumo di cocco e una bella pila di riviste di gossip da sfogliare. Manca solo una cosa a fare rima con estate: il tormentone estivo! Ormai è diventata una tradizione, ci si scommette dai primi tiepidi raggi di sole di inizio stagione, si vive nella trepidante attesa di scoprire quale tra le tante si aggiudicherà la prestigiosa nomea di canzone dell’estate. Ma definirlo una canzone è riduttivo; il tormentone è una moda, un virus canoro contagioso, una scarica di energia danzerina che si insinua sotto pelle. E tutti, nessuno esonerato, si ritroveranno a canticchiarne la melodia, ad accennarne i passi e ad amarlo odiandolo.
Dal carattere distintivo di accomunare nei gusti bambini, giovani e meno giovani, queste hit balneari vivono il loro momento di gloria durante i mesi estivi, provocando una piacevole sensazione di “tormento” data dalla loro grande sovraesposizione nelle spiagge. Ma il loro potere straordinario non si limita a farle diventare una fonte di gioia, spensieratezza e divertimento sul bagnasciuga, bensì permette, nei cupi pomeriggi d’autunno, di farci catapultare per qualche frammento di secondo in una località distante anni luce dal nostro tetro ufficio e di rivivere, per mezzo di una semplice sequenza di note, il gradevole incanto del sole sulla pelle. E’ risaputo che per ogni singolo individuo le vacanze corrispondono a una vera e propria evasione dalla realtà a cui non si può rinunciare per almeno un paio di giorni all’anno.
Una fuga dalla routine lavorativa, dai problemi della quotidianità e dall’aria pesante della città. Ma anche un liberarsi dalle responsabilità e dai ruoli che la vita “normale” ci sobbarca. Si stacca la spina, ci si toglie ogni forma distintiva di status symbol e ci si perde in una dimensione parallela, dove si osa tutto.
Sì tutto, compreso il cimentarsi in un balletto dalle movenze ripetitive che anche gli ombrelloni del litorale hanno imparato. E ci si impegna, attenti come ad una lezione di fisica nucleare, per memorizzarne i passi, per imprimerlo nella memoria, per aderire in toto alla tendenza del momento. E poco importa se non ci si capisce nulla della lingua in cui è cantato, men che meno se le mosse sono infantili e un po’ ridicole, anzi: tutto serve a sgomberare la mente e a lasciare che il lato goliardico che è in noi prenda il sopravvento. Chi non ha ballato almeno una volta nella vita la Macarena?! Chi non si è ritrovato a storpiare le parole di Vamos a la playa?! In quanti non hanno avuto l’impulso di gridare Chihuahua in mezzo a una pista mentre, sospinti dalla folla, si arrischiavano in un ballo di gruppo?! Davvero infinito il mare dei tormentoni, ognuno incatenato a un determinato ricordo di vacanze di decenni fa, ognuno a fare da baluardo di mode e tendenze del momento in cui ha raggiunto l’apice del successo…
Ma in tutto ciò, dove eravamo rimasti? Ah sì, due estati fa sulle spiagge italiane ci si “tormentava” per la crudele fine del Pulcino Pio, schiacciato da un trattore mentre, con la sua allegra combriccola di amici animali, girovagava tranquillo alla radio. Oggi, dopo mesi di silenzio assoluto su tormentoni e su pulcini, è giunta l’ora di riscaldare i muscoli e prepararsi all’arrivo del nuovo “tormento”! Per ottenere la miscela perfetta e sfornare il TORMENTONE 2014 abbiamo bisogno di tre ingredienti magici.
Innanzitutto ci vuole un palcoscenico, un trampolino di lancio che ne permetta la rapida diffusione…mmm, vediamo un po’… Cosa di meglio della spiaggia di un villaggio turistico in Sardegna?! Ho trovato! IGV Club Santagiusta, il villaggio di punta dei Grandi Viaggi, scenario idilliaco, un paradiso incontaminato dal mare terso e trasparente. Dopodiché, LA canzone, un motivo musicale che si appresti a diventare la colonna sonora delle vacanze; la vogliamo orecchiabile, facile da memorizzare, divertente e scanzonata – di serietà non ce ne facciamo nulla in spiaggia. Che poi alla detta dei critici sia infantile, banale e demenziale non è di certo un problema… Il fanciullo che è in noi se ne compiacerà. E anche questo ce l’abbiamo: “Maria la gallina” ha tutte le carte in regola per aggiudicarsi il ruolo.
Infine, ci serve il Personaggio, un bravo alchimista che sia in grado di mettere assieme tutte le componenti, aggiungerci il pizzico mancante, ossia una coreografia di forte capacità espressiva, e trasformare quella che sarebbe rimasta relegata alla definizione di “canzoncina per bambini” nel successo targato estate ’14. Deve essere energico, carismatico, estroso ed estroverso, esuberante, eccentrico, vivace e brillante. Deve piacere a grandi e piccini, perché in grado di saperli far ridere, di divertirli e di allettarli con la sua inconfondibile gestualità. Deve saper inventare dal nulla un mondo, sapersi imporre e saper imporre la sua creazione di turno – sonora o di peluche – come solo un’icona di moda sa fare. Volete il nome? SERGIO ROSSI, l’Animatore per eccellenza, il ricordo più divertente della vacanza per una miriade di ospiti, una certezza di spasso, un’indiscutibile fonte di vitalità, l’uomo tormento-ne.
Ci siamo, c’è tutto quello di cui abbiamo bisogno. Vi assicuro che il ritmo penetra in testa in un batter d’occhio. Non resta che guardarsi il video ufficiale, imparare per bene i passi e prepararsi a vivere l’estate in compagnia di questa povera gallina disperata in cerca del suo pulcino… E dunque: che tormentone sia!
#BEVANESSA.
P.s …ringrazio per questo articolo Sergio Rossi che ha scelto la rubrica di #bevanessa e TIMEtoBE magazine per lanciare in anteprima il suo tormentone. Grazie.
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