Ecco cosa mi scrive Alberto dei nomadi digitali
Ciao Pierumberto, come stai?
Il mio settembre è stato particolarmente ricco di incontri: ho partecipato con entusiasmo a diversi eventi dal vivo, per parlare di nomadismo digitale e delle opportunità che il Web offre a chi voglia rendersi professionalmente indipendente e libero di poter vivere e lavorare ovunque.
Ho conosciuto e parlato con tante persone, tutte accomunate da un grande ostacolo da superare.
Diverse per storia, aspirazioni, esperienze, quello che sembra separarle tutte dalla realizzazione del loro progetto di vita, ridisegnando vita e lavoro, è il capire esattamente in cosa investire le proprie energie perché queste inneschino un cambiamento.
Quando ho suggerito loro di smettere per qualche tempo di concentrarsi sul lavoro da fare o da trovare, per tornare a giocare, a fare cose capaci di divertirli e distrarli, ho incrociato sguardi davvero perplessi.
Il motivo è che noi associamo automaticamente il divertirsi al non far nulla, al gioco come a una perdita di tempo prezioso. E invece rimettersi in ascolto di noi stessi, della parte più profonda rimasta sepolta sotto i doveri, è un esercizio molto utile per il cambiamento che inseguiamo.
Giocare è divertente e divertirsi fa bene, ma non è tutto qui. Non si tratta di infischiarsene e godersi la vita. Se ti lasci ispirare da quello che davvero ti piace fare, senza associarlo subito a un possibile risvolto lavorativo o economico, puoi scoprire quali sono le attività che ti riescono meglio, puoi far emergere nuove capacità e aspetti delle tua personalità, da orientare in direzioni diverse da quelle tradizionali.
Puoi ragionare sospinto dall’entusiasmo e dall’emozione. Siamo stati abituati a pensare che per crescere dovevamo mettere da parte ciò che ci divertiva e concentrarci sulle cose che avevano un ritorno concreto e immediato.
E così, pur di concretizzare a ogni costo, troppo spesso abbiamo finito per accontentarci di lavori inadatti e nocivi per la nostra felicità. Di lavori che non ci piacciono, che ‘uccidono’ la nostra parte entusiasta e creativa.
Torna a giocare, rimettiti in contatto con la tua anima ‘bambina’, scopri cosa ti piace, cosa ti diverte, cosa ti fa arrivare a fine giornata col sorriso, cosa ti sta davvero a cuore, ti entusiasma e cosa ti riesce meglio.
Una volta che lo avrai scoperto, dovrai solo orientare questa tua attitudine personale nel soddisfare un bisogno altrui e costruire su questa base il tuo cambiamento di vita e di lavoro, questo ti renderà felice.
Se saprai leggere tra le righe di tutte le ultimissime news che ho raccolto questo mese intorno al mondo dei nomadi digitali, ti accorgerai che il successo delle persone che operano sul web nasce proprio dalla felicità di mettere le proprie energie e capacità al servizio degli altri: spero che questo possa darti qualche spunto interessante per continuare a inseguire i tuoi sogni!
Adesso smetto di farneticare, ti saluto affettuosamente dandoti appuntamento alla prossima.
Awakele
Alberto
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