Ieri sera è andata in onda la prima puntata della nuova stagione di “Amore criminale”.
Prima di presentare la storia Camila Raznovich ha annunciato –come noi che trattiamo le tematiche di genere sappiamo benissimo- che nel 2010 le donne ammazzate per mano di mariti, compagni, ex o fidanzati sono state ben 127.
La storia che ha raccontato era quella di Giulia: una ragazza di soli 31 anni ammazzata dal marito con tanti colpi di pietre sulla testa, inscenando poi –per trovare un alibi- il suicidio della stessa . Il perché? Non esiste un vero perché. In realtà non c’è mai una buona giustificazione per un omicidio, ma in questi casi men che meno.
L’ennesima storia di violenza, una storia come tante come quelle che ormai ogni giorno con profonda indifferenza riempiono tg e giornali.
Siamo abituati a sentire in questo genere di storie che di solito il marito ammazzi la moglie perché aveva l’amante, quindi la moglie o la fidanzata diventa quasi un “peso morto” da eliminare perché certi uomini preferiscono distruggere piuttosto che affrontare con sincerità e maturità le situazioni, o spesso ammazzano perché non accettano di essere lasciati, perché in questo Paese la donna troppo spesso viene vista come un essere subordinato all’uomo, come un essere da proteggere o picchiare o possedere.
Mi è capitato di parlare dei femminicidi con diverse persone (molta gente nega anche l’esistenza di questa parola) . Molti mi hanno risposto che non c’entra nulla la NON-cultura e il NON rispetto che c’è in Italia verso la donna (che molti altri anche negano) con il numero di donne ammazzate per mano dei propri compagni, e hanno giustificato dicendo che sono casi, che sono persone malate o violente.
Ma 127 è un dato allarmante in un paese “civile” . Non posso credere che 127 uomini abbiano ucciso le proprie compagne solo perché malati.
E’ assurdo come molta gente non le ascolti nemmeno queste notizie.
E’ un vero e proprio bollettino di guerra. In questi 10 mesi del 2011 sono 118 le donne ammazzate; mi fa male dirlo – e sembra quasi cinico da parte mia- ma mancano ancora due mesi alla fine dell’anno e purtroppo ogni giorno ci sono notizie di cronaca che portano storie di violenza, soprusi e femminicidi.
In tutto questo “Amore criminale” è l’unico programma che parla di questo fenomeno. E’ l’unico che cerca di raccontare quello che accade in alcune case, è l’unico che racconta agli italiani che le maggior parte delle volte la violenza non parte dall’uomo nero dietro al cespuglio, ma dalla persona che divide la casa con te, quella persona che dovrebbe amarti e rispettarti più di ogni altra al mondo.
Per tutta la puntata ho ripensato a una cosa scritta da una nostra lettrice sulla nostra pagina facebook ; e cioè che forse “Amore criminale” non è il titolo giusto per un programma che racconta i femminicidi.
Nella situazione in cui si trova il nostro Paese bisogna chiamare ogni cosa con il proprio nome, e associare questa violenza così atroce alla parola amore mi sembra veramente assurdo, perchè purtroppo ancora molte donne credono (o sono state educate a credere) che quando un uomo usa violenza su di loro lo fa perchè le ama troppo. E forse un titolo di questo tipo va ad alimentare questa bruttissima cultura violenta e patriarcale.
Altra cosa che mi è sembrata un po’ incoerente -con i servizi e i pochi aiuti che l’Italia offre alle donne vittime di violenza- è che alla fine della puntata abbiano messo l’attore Vincenzo Salemme ad invitare qualsiasi donna che subisce violenze, percosse o minacce a denunciare e a rivolgersi ai carabinieri, insomma a parlare e chiedere aiuto.
Chiudono i centri anti-violenza per i vari tagli che questo governo incompetente sta portando e poi ci dicono di rivolgerci a qualcuno in caso di violenza? E a chi? Alla polizia certo, che fino a quando non ha “vere” prove – ovvero finchè non ti ammazzano o non ti mandano in fin di vita in ospedale- non può agire.
Non voglio essere banale e quindi non chiuderò dicendo che l’amore è rose e fiori e baci e abbracci.
L’amore è un sentimento travolgente a volte struggente, a volte ti fa scoppiare il cuore altre volte ti fa scoppiare di ira, di rabbia e di cose che forse non butterai mai giù, ma una cosa è certa :colpire la testa della propria moglie con un sasso e inscenare il suo suicidio NON E’ AMORE, è violenza vigliacca e animalesca, è voglia di sopraffazione è il semplice fatto di non essere stati educati ad un vero rispetto verso le donne.
Faby