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Torna Forza Italia. La teoria take-away della minestra riscaldata.

Creato il 16 luglio 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Torna Forza Italia. La teoria take-away della minestra riscaldata.

Ci riprova con tutti i santi, come si dice dalle mie parti quando uno insiste con tutte le sue forze a portare avanti un’impresa qualsiasi. In un’intervista alla Bild, Nano Bifronte rilancia il suo programma senza cambiare una virgola rispetto al passato. Proprio come se il tempo si fosse fermato. Se è valido l’adagio che le minestre riscaldate non piacciono neppure ai gatti (e ai barboni fuori dai ristoranti), l’idea di Silvio di tornare a Forza Italia dovrebbe avere vita breve anzi, brevissima e un risultato elettorale disastroso. Un sondaggio di Repubblica dice che un italiano su due, quindi il 50%, ritiene i governi Berlusconi, i peggiori della storia d’Italia, con buona pace di Over the Topache si è sempre detto il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni. Tutto gira intorno a quel presunto 21% di gradimento che Forza Italiaebbe al momento della nascita e che Silvio spera di riconfermare lanciando esattamente gli stessi messaggi e alleandosi suppergiù con gli stessi sbandati. E non serve che gli ex An gli facciano notare che il Pdl, al debutto, prese il 38, lui va dritto per la sua strada. Il caso Ruby? “Tutta colpa della magistratura di sinistra”, come i processi per corruzione, peculato, falso in bilancio, evasione fiscale, induzione alla prostituzione (anche) minorile. Le feste gaudenti? “Le ragazze hanno solo ballato, come in tutte le discoteche del mondo”, peccato che la villa di Arcore non sia una discoteca e che nelle altre discoteche del mondo se provi a toccare il culo a una cubista il culo lo fanno a te. Ma il momento inarrivabile dell’intervista è quando Silvio tocca il tasto della crisi. Dice: “La crisi? E' una sorta di auto profezia che si avvera, un effetto psicologico. Non c’è nessuna crisi è che la gente crede che ci sia. Ci vuole ottimismo e fiducia”. Ora, a prescindere da ogni altra possibile considerazione, come si fa a votare un soggetto che afferma “La crisi è un effetto psicologico”? Eppure basterebbe chiedere a un operaio di Termini Imerese o a una confezionatrice della Omsa o a un pensionato al minimo o a un cassintegrato o a un minatore del Sulcis o a un esodato o a un co.co.co o a una partita Iva o a un ricercatore precario se la crisi è psicologica o reale. Quando vai al supermercato a fare la spesa e in tasca ti ritrovi 3 euro e 50 centesimi, con cui acquisti a malapena il pane e il latte, ai tuoi figli cosa dici che psicologicamente la busta contiene anche la carne e il formaggio? Silvio è fuori di testa e lo è anche quel 50% di italiani che non lo ritiene il peggior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni, perché il pericolo vero sono proprio loro, i berluschini di risulta, gli analfabeti della politica di ritorno, i creduloni, i magna-magna, gli evasori fiscali totali e parziali, i membri dei 10mila consigli di amministrazione sparsi nel nostro Paese. Il pericolo c’è. Inutile dirlo. Ma Nano Bifronte ormai è solo un take-away. Basta lasciarlo lì dov’è e non portarselo appresso.



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