Torna in Triennale Instant Design

Creato il 14 febbraio 2011 da Brunabiagioni

Triennale Design Museum presenta,
dall’8 febbraio al 3 aprile, il secondo capitolo del progetto Instant Design, a cura di Federica Sala con Michela Pelizzari, una selezione di progetti
e progettisti, sia affermati che emergenti, che nel loro lavoro indagano il tema dell’effimero,
del caduco e del design come atto di fruizione.

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Dopo il primo capitolo, che raggruppava i lavori di progettisti alle prese con l’effimero alimentare, il secondo capitolo della mostra si concentra su oggetti, progetti e concetti che indaghino l’effimero come categoria temporale, sensoriale e fruibile. Dal design vissuto come agente attivo, mutevole e mutante come per i tavolini della collezione “Mushrooms ate my furniture” della designer taiwanese Shinwei RhodaYen sui quale crescono dei funghi, agenti attivi di mutevolezza, all’indagine condotta su paglia e fieno dalla svizzero-brasiliana Tete Knecht con i suoi sabot instant made o con i coffee table customizzati dalle intemperie. 
Design in divenire perché composto da elementi naturali come la collezione di gioielli “Growing jewelery” dell’islandese Hafsteinn Juliusson, come il tappetino da bagno in muschio della vietnamita Nguyen La Chan o come l’inedito robotico innesto floreale del gran maestro Makoto Azuma.
Oppure design mutevole in quanto mobile, in quanto strumento vivo nelle mani del fruitore, come i cappellini scultura della designer Lucia Sammarco Pennetier, architetture magnetiche che strizzano l’occhio al razionalismo, o le tappezzerie cangianti “RGB” realizzate dallo studio Carnovsky o la mostra “Recession”, portatile e componibile, ideata dello Studio Blanco.
Effimero in quanto temporaneo e reversibile, come i risultati del workshop “Design with Air” organizzato dal Politecnico di Milano o come i progetti a fruizione one shot, basti pensare al rosario in bullpack di JoeVelluto o alle spille-graffette dell’olandese Ooms.
Caduco in quanto sensoriale, come il gioiello olfattivo “Bloom” creato da Raffaella Mangiarotti o la protesi/gioiello da orecchio “Earshell” pensata per potenziare l’udito dal duo Kawamura-Ganjavian.
Fugace come la tesi di laurea di Veronika Gantioler che, alla Libera Università di Bolzano, ha condotto una ricerca sulle urne funerarie naturali decomponibili.

Instant Design
Capitolo secondo: atti fruibili
8 febbraio – 3 aprile 2011

Triennale DesignCafé
Via Alemagna 6 – Milano
Tel. 02724341
www.triennale.it

martedì-domenica 10.30-20.30
giovedì e venerdì 10.30-23.00



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