Questa campagna pubblicitaria è affissa ovunque a Milano. Appena l’ho scoperta sono rimasta preocupata: questa assieme a quella della General segnano il ritorno nelle affissioni dello stereotipo di angelo del focolare.
Se nelle affissioni non le vedevamo da trent’anni, quest’anno ritornano e si impadroniscono delle nostre strade ritornando a veicolare stereotipi sessisti di tipo arcaico.
Se aggiungiamo poi gli assidui modelli di donne mezze nude e ammiccanti sembra che per le donne ci siano solo due scelte: fare la casalinga sempre allegra (classico stereotipo maschilista) o la donna-oggetto in mutande. Insomma, sempre in base ai desideri degli uomini più sessisti.
La casalinga è vestita in modo casto, non suggerisce alcun tipo di ammiccamento sensuale. E’ molto particolare come le pubblicità tengono ancora divisi non solo i generi ma anche i ruoli femminili veicolando ancora il binomio della santa (moglie) e puttana (amante).
Questa è una pubblicità anni ’60. Da notare come dopo trent’anni il modo di rappresentare le donne non è per nulla cambiato.