Per la prima volta nella storia della Chiesa, all’interno delle mura della Città Leonina, conviveranno due Papi.
Un tiepido sole ha, infatti, fatto da cornice al il ritorno di Benedetto XVI in Vaticano due mesi dopo la sua partenza in elicottero verso Castel Gandolfo. Quel giorno, a salutare Papa Benedetto, che prima di allontanarsi aveva voluto sorvolare il Vaticano, quasi a volere abbracciare tutti i fedeli, le più alte cariche ecclesiastiche. Poi l’inizio della sede vacante e l’elezione al Soglio Pontificio di Papa Francesco. Un Papa “diverso” dal predecessore, che pochi giorni dopo la sua elezione, aveva voluto incontrare proprio Benedetto XVI andando a fargli visita a Castel Gandolfo. Era il 23 marzo, quando Papa Francesco cedeva a Ratzinger il posto d’onore sull’inginocchiatoio ai piedi del Crocefisso.
E ora, con una scelta davvero significativa, Papa Francesco ha deciso di accogliere Benedetto XVI al Monastero Mater Ecclesiae, dove da oggi il Papa Emerito pregherà ogni giorno per lui e per l’intera Chiesa.
Come quel 28 febbraio, a pochi metri dalla scaletta dell’elicottero che ha riportato indietro il Papa Emerito, le alte autorità vaticane: ben tre cardinali (il presidente del Governatorato Giuseppe Bertello, il segretario di Stato Tarcisio Bertone, il decano del Collegio Cardinalizio Angelo Sodano) e tre vescovi (i numeri due della Segreteria di Stato Angelo Becciu e Dominique Mamberti e il segretario del Governatorato Giuseppe Sciacca).
Ma, al di là delle formalità, quel che è certo è che da oggi Francesco e Benedetto abitano a poche decine di metri l’uno dall’altro e sono possibili più frequenti e discreti contatti. Entrambi di fatto amano passeggiare nei Giardini e sono molto devoti della Madonna di Lourdes, della quale è riprodotta la Grotta proprio a metà strada tra la Domus Santa Marta che ancora ospita il Papa attuale e il monastero Mater Ecclsiae.
E in molti sono convinti che quell’aiuto sempre chiesto da Papa Francesco: “Pregate per me” troverà in Ratzinger una luce pronta a illuminare i momenti più bui. Insomma, il piccolo e modestissimo monastero abbandonato dalle suore visitandine, con la presenza di Ratzinger e della sua comunità orante diventerà un centro di irradiazione spirituale per l’intero Vaticano e non solo.
Sembra infatti sicuro che, lontano da occhi indiscreti, riprenderà anche quel dialogo iniziato proprio a Castel Gandolfo, quando Ratzinger volle consegnare al successore una voluminosa cassetta di documenti e non solo il Rapporto su Vatileaks.
Non a caso, poche ore prima del rientro di Benedetto, Francesco ha annunciato importanti riforme della Curia Romana e a breve sarà chiamato a decidere su cosa fare dello Ior (“apprezza gli sforzi per renderlo più presentabile”, ha detto il sostituto Becciu alla Radio Vaticana). Non mancheranno, insomma, i consigli del predecessore, che in modo informale potrà esprimere il suo parere direttamente a Francesco, come già stanno facendo al telefono gli otto cardinali da lui chiamati appunto a consigliarlo sul governo della Chiesa Universale.
E tutto nella massima discrezione, con decisioni ferme, ma quel che piu’ conta, senza intermediazioni e interpretazioni come solo tra due Papi può accadere.
Angelo Giorgio
fonte: www.piazzolanotizia.it