Il console Vic Annels ha posto l'accento sul fatto che una serie come "Downton Abbey", dalla qualità altissima, "ha stimolato a conoscere il patrimonio culturale dell'Inghilterra, dove le produzioni televisive fruttano anche 1,2 miliardi di euro di esportazioni", mentre il direttore di Rete 4 Giuseppe Feyles si è detto "orgoglioso per aver puntato tre anni fa sulla serie, quando nessuno voleva acquisirne i diritti perché era considerata troppo alta".
Per Feyles il successo della serie è dovuto "al fascino del mondo inglese, dell'aristocrazia, della ricostruzione storica, ma non è solo questo - ha spiegato - è il desiderio di un mondo perduto ma desiderabile: un mondo dove tutto è curato rispetto all'incuria di oggi. Una serie ricca di colpi di scena che parla all'intelligenza e non alla pancia".
Per Tatti Sanguineti "si tratta di una serie solida come le pietre del castello dove si svolge, lì ci si sente come protetti, fuori non si sa cosa accade. E' rassicurante proprio come le fasi della storia, da Marconi al Titanic, che ripercorre. Ci ricorda come le serie tv siano nate proprio in Inghilterra, mentre negli Stati Uniti non esistono serie analoghe, tutte sono più basate sull'azione".
John Peter Sloan ha scherzato sul fatto che in tutto il mondo sia amato il personaggio di Violet, interpretata da Maggie Smith: "rappresenta la classica inglese sarcastica e acida, proprio come mia madre".
In Gran Bretagna, dopo che la quarta serie è stata la più seguita al debutto nel 2013, nei primi mesi dell'anno prossimo inizieranno le riprese per la quinta e Feyles ha assicurato che verranno tutte trasmesse da Rete 4: "E' una serie di alto livello e ben rappresenta il mix di prodotti che vogliamo venga offerto da una rete generalista. Ne stiamo acquisendo diversi e molto buoni per il 2014, come - ha annunciato - la miniserie di tre puntate Hatfields & McCoys, anche se è di tutt'altro genere".