The Spirit è l'altro grande assente nelle'editoria italiana, manca dai tempi dei famosi Archivi di Spirit editi da Kappa Ed. che non fece in tempo a pubblicare tutto il materiale americano.
L'edizione Lineachiara chiarimenti:
Sul sito RWLion si legge:
"Pertanto Lineachiara ha pensato a qualcosa di nuovo… a un’edizione per LETTORI! Economica, ricca di redazionali che possano contestualizzare i racconti e presentata ad un prezzo bassissimo!"
Ora, 112 pagine in bianco e nero, per un' opera fondamentalmente tradotta, a me sembra tutto, tranne che un "prezzo bassissimo", ma quello che mi preoccupa non è tanto il prezzo, quello è un dettaglio che ho lasciato perdere, sono sempre più convinto che questi editori, in realtà pubblichino in una dimensione parallela, un' Italia dove gli italiani guadagnano un botto, e non si creano problemi di sorta, a noi ci arrivano solo le rese di quel mondo prosperoso, ciò tra l'altro spiegherebbe anche i tanti di ritardi e slittamenti periodici.
Quello che mi preoccupa è che su Fumettologica in un pezzo di inizio mese si parla di una ripresa in continuità dei vecchi volumi Kappa Edizioni, un dubbio che mi è stato del tutto sciolto sulla bacheca di Lineachiara su Facebook.
Quindi tanto per calmare i bollenti spiriti dei soliti compratori compulsivi che si nascondono tra voi, questa nuova edizione degli The Spirit Archives, continua il lavoro iniziato anni fa da Kappa Edizioni, che interrupero le pubblicazioni col volume 15 (se non erro), con le tavole del 1948 o giù di li, la prima tavola di The Spirit è datata 1940, indi per cui in altre parole, The Spirit Lineachiara, non comincia dal numero 1, se ha senso parlare di numero uno per tavole pubblicate sui quotidiani. Quindi prendete con le molle questo annuncio specie, quelli tra voi affetti da oltre ad avere quella strana afflizione che li costringe a comprare tutto quello che esce, soffrano anche di quella del completismo:
Lineachiara CONTINUA il lavoro cominciato da Kappa Edizioni anni fa, che comunque riuscì a pubblicare almeno 15 volumi, in media di 200 pagine l'uno, che ormai su ebay e siti affini sono inavvicinabili.
D'altronde insomma il comunicato parla chiaro: la scelta è stata fatta come forma di rispetto nei confronti di tutti i collezionisti, che hanno investito tanto nella raccolta. E aggiungono: "Contemporaneamente presenteremo The Spirit in altre formule editoriali, ma è presto ora per parlarne”.
Riguardo l'edizione ad un prezzo bassissimo, i tomi originali erano hardcover da 200 pagine, ed in tutto sono almeno 24 volumi, quindi l'edizione Kappa era effettivamente fedele all'originale, questa edizione Lineachiara, conta poco più della metà delle pagine, quindi, lascio a voi le ovvie conclusioni per quel che concerne gli annunci degli editori italiani.
Per fugare ulteriori dubbi dalle vostre menti obnubilate da un incontrollabile amore verso l'editoria di settore italiana, vi lascio un comodissimo link che vi rimanda al sito WillEisner.com così vi fare un idea vostra su questa iniziativa, che per ora è appetibile (e manco tanto visto il formato dei volumi) per quel centinaio di italiani che in passato comprarono tutti i volumi della Kappa Ed.
Ribadito le cose come stanno, sferzato il vostro entusiasmo di giovani collezionisti compulsivi, ora è il caso di dire due parole su The Spirit e sulla sua importanza per quel che riguarda il media fumetto.
Il primo supplemento formato Comic Book
E' il 1940 ed un giovane autore chiamato Will Eisner, esattamente, quello degli annuali Award americani, a quell'epoca ha 23 anni, su una ventina di quotidiani americani, grazie al Register and Tribune Syndicate di J. Cowles, un'associazione che forniva ai quotidiani il materiale per i supplementi domenicali, fumetti compresi di cui ormai conoscete l'esistenza grazie al pezzo su Little Nemo di qualche settimana fa, pubblica la prima storia di una delle più belle ed immortali detective story di sempre: The Spirit.
Come McCay, Eisner anticipa di qualche decennio il concetto di Storytelling e di geometria della tavola; per rendere un idea di quello che stiamo dicendo diamo un occhiata alle pubblicazioni degli anni'40 e poi posiamo gli occhi su una tavola qualsiasi di Will Eisner.
In quegli per esempio anni fanno le loro apparizioni il Capitan America di Joe Simone e Jack Kirby, nonchè il primo supergruppo della storia dei comics in calzamaglia, la Justice Society di Gardner fox e Sheldon Mayer. La differenza tra le opere è evidente anche al più maldetstro dei critici.
Anche i più distratti tra voi non possono notare le sostanziali differenze tra queste tre coetanee pubblicazioni: innanzitutto il tema di fondo, il poliziesco è un genere di fumetti che al pari del fumetto in calzamaglia, raccoglie consensi nel decennio precedente, complice la fine del proibizionismo, The Spirit è il figlio di Dick Tracy, Red Barry, l'Agente segreto X-9, e anche The Batman se vogliamo, quella classe di paladini della giustizia che, privi del dono dei superpoter, potevano fare affidamento solo sulle proprie forze per combattere le ingiustizie.
Ma le differenze non si fermano certo al tema delle storie, il giovane Will, è, rispetto ai suoi colleghi, incredibilmente più evoluto, il disegno di Eisner, e la sua concezione della tavola per quegli anni, è semplicemente rivoluzionaria, al pari di quella di Little Nemo, anni prima.
Spirit non è solo anacronistico nella tecnica, risulta, per molti aspetti rivoluzionario anche nei contenuti, Eisner ignorando le mode del tempo, concepì un fumetto che navigava controcorrente nei confronti di molti canoni che decretavano il successo di un comics in quegli anni: il criminologo Danny Colt, non solo è privo di superpoteri nella sua crociata contro il crimine, è per esempio molto più umano dei suoi colleghi di carta, prigionieri nella loro monogama passione per l'avventura, come Phantom, Mandrake, o Batman che incapaci di coniugare donne ed avventura, sacrificano molto spesso le prime per la seconda.
Spirit è un ragazzone, con le stesse debolezze di chi lo legge, il suo principale tallone d'achille sono proprio le donne, affascinanti co-protagoniste del personaggio principale nell'opera di Eisner, amiche o nemiche che siano, troppe volte rischiano di mandare a monte tutti i suoi piani, tutt'altro che virtuoso, vive le sue appetibilissime e tuttora fresche avventure, sfuggendo quotidianamente alla bella Ellen, la figlia dell'ispettore di polizia Dolan, che tenta continuamente di incastrarlo nel sacro vincolo del matrimonio.
E' difficile descrivere a parole una storia di Spirit, è veramente complicato tentare di spiegarvi l' ironia che l'autore infonde nel suo lavoro sin dalla prima vignetta del 1940. Chi ne parla come un pezzo fondamentale della storia del fumetto, non sta esagerando in alcun modo.
Pubblicato dal 1940 al 1952, con delle pause in cui l'autore passò la matita a gente come Kirby e Simon, mentre lui stesso era in guerra, per poi riprenderne possesso nel 1945, fino al 1952, per poi riprenderlo ancora una volta, saltuariamente negli anni sessanta, quando il pubblicò americano si innamorò di questo affascinante eroe degli anni passati.
La prima apparizione di Spirit
"Mi pensate morto? Ebbene sfrutterò questa situazione. Mi fingerò un Lazzaro risorto, uno spirito, che attuerà la nemesi incombente sui fuorilegge. Avrò per casa un cimitero, sarò un incrocio tra un poliziotto in carne ed ossa e il Conte Dracula." (cit. Carlo della Corte).
Insomma chiudendo, The Spirit è una lettura interessante, essenziale anzi, ad usare un vocabolo consono, in Italia, come per Little Nemo in Slumberland e chissà per quanti altri titoli, vige la regola del chi mendica non può scegliere, probabilmente per leggere un integrale di Little Nemo serio, dovremmo ripiegare sul mastodonte in inglesedella Taschen, e per Spirit? Per i neofiti, la risposta non è certo il volume di prossima uscita di Lineachiara, credo che la frenesia che leggo in giro in rete in merito a questo titolo, sia dovuta al fatto che non si è capito bene che per adesso non è un integrale, ma il proseguo di una vecchia collana. Insomma per i vecchi possessori degli archivi Kappa, il proseguo non è chiaro se conterrà anche il materiale inspiegabilmente saltato dall'editore bolognese, di certo avrà un formato diverso: 100 pagine in meno ed in bianco e nero. Per i lettori nuovi, le storie cominceranno dal 1948, sette anni dopo la prima apparizione di The Spirit, fate voi.
Che sia una lettura indispensabile è fuori discussione, ma forse è meglio attendere il seguito di quelle righe sibilline leggibili sul sito di Lineachiara: "Contemporaneamente presenteremo The Spirit in altre formule editoriali, ma è presto ora per parlarne” ed aspettare queste altre formule editoriali, considerando l'editore non mi aspetto certo un edizione proletaria, se intanto la curiosità vi ha preso il consiglio cheposso darvi e di cercare su ebay il volume, qui di fianco, è il numero nove di eureka Pocket editoriale Corno, che raccoglie alcune tra le storie più famose del detective, e fornisce un quadro abbastanza soddisfacente dell'arte di Will Eisne, o il cartonato Rizzoli di qualche tempo fa.
Direi che ci siamo detti tutto anche oggi.
Baci ai pupi.