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Tornando a parlare di Ebook: Bookrepublic

Da Mirco

Tornando a parlare di Ebook: BookrepublicApre il primo store di Ebook italiano. Si chiama Bookrepublic e ha in catalogo già molte case editrici famose come la Minimum Fax e la marcos y marcos; inoltre ha molte altre case editrici sconosciute o semisconosciute che con molta  probabilità vedono in questa vetrina un modo per farsi conoscere e avere un mercato che la distribuzione normale gli impedisce di avere.
I prezzi sono alti. Dieci euro per un ebook è improponibile in un mercato che sta ancora cercando di costruire la propria nicchia e lo sarà finché il consumatore non avrà altra scelta e dovrà adeguarsi. Nel frattempo in molti chiedono l'abbassamento dell'IVA, dal 20% (gli ebook vengono equiparati al software) al 4%. E questo comporterebbe una riduzione dei prezzi, ovviamente. Ma sarà sufficiente?
Veniamo ad altre questioni pratiche. Tra le loro FAQ leggo questo:

Il watermarking è un metodo per la protezione dei contenuti che non limita in alcun modo l’utilizzo del file a cui viene applicato, ma agisce inserendo al suo interno delle informazioni sul proprietario difficili da rimuovere. Queste informazioni sono tracciate attraverso una sorta di filigrana nell’ebook, e sono visibili nell’exlibris, che personalizza il libro scaricato con il nome e il cognome di chi l’ha acquistato e con alcune informazioni sull’acquisto (data e numero della transazione, per esempio).

E dopo:

Il vantaggio del watermarking è dato dalla sua natura “sociale”: a differenza dei più comuni sistemi di protezione del contenuto (DRM) che agiscono limitando il lettore nell’utilizzo del file, il watermarking scoraggia la diffusione illecita del file perché contiene anche informazioni personali sull’acquirente.


Grazie per aver evitato il DRM (che ha fallito molte volte per fortuna), ma francamente a farmi tracciare tramite i dati personali no, non ci sto. Pensate come possa diventare pericoloso in futuro sapere cosa legge una certa persona. Non parlo soltanto di marketing mirato (che potrei giustificare soltanto con un drastico abbassamento del prezzo: tu mi mandi pubblicità, ok, ma fammi pagare di meno), ma qui si tratta di venire a conoscenza anche delle sue tendenze politiche, sessuali e quant'altro.
Pensando al DRM al watermarking e ai tanto amati Ebook (amati forse da Amazon, non da me), mi è venuto in mente che questi libri non possono essere prestati. Ammetto che presto i miei mal volentieri (in molti casi non tornano e andarli a richiede sembra quasi chiedere la questua), però ritengo importante poter far leggere qualcosa che ho amato anch'io, che ho vissuto, soltanto per il gusto di poterlo condividere (legalmente, a meno che anche il prestito un giorno diventi illegale) e quindi parlarne .
Nessuno quindi presterà più i libri semplicemente perché nessuno avrà più libri. Nessuno poi avrà più problemi di spazio e non sarà costretto ad andare all'IKEA e comprare una nuova Billy. Pagheremo 10 euro una manciata di bit che dopo sei mesi potremmo perdere (leggete il punto in cui Bookrepublic dice che il libro acquistato è scaricabile soltanto per i sei mesi successivi al primo acquisto). Non avremo quasi nulla in cambio, praticamente. Ma queste forse sono le mie solite paranoie da consumatore tipico nell'era post-industriale, e ne ho veramente tante di questo genere.
E poi mi chiedo: le biblioteche come si adegueranno a questo cambiamento? Nel momento in cui un libro potrà soltanto essere scaricato e non avrà una versione cartacea, come farò io ad averlo in prestito? Sparirà anche questo, forse. Si arriverà al punto in cui se vorrai leggere qualcosa dovrai per forza comprarlo.


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