Tornano in Sardegna, 218 soldati della Brigata Sassari, caduti tra il 1916 e il 1917 nelle sanguinose battaglie sul Monte Zebio. Sino a qualche giorno fa giacevano nel nel cimitero di guerra di Casara Zebio a 1600 metri d’altezza.
E’ stato il Comune di Asiago a donare ai Comuni sardi i resti mortali dei Sassarini. Sui monti dell’Altopiano vicentino avevano combattuto 6000 sardi, con un bilancio di 590 morti, 132 dispersi e 2132 feriti.
La linea di confine con l’Austria è stata una di quelle più combattute tra l’800 e 900 , tanto è che nella zona di Asiago nascevano nuove strade militari e ricoveri per la truppa iniziarono a sorgere in tutti i settori di confine, nascono così le Tagliate, opere corazzate poste di traverso alle strade e dotate di cannoni in casamatta, poi sorgono le batterie fortificate, postazioni di artiglieria attrezzate per sbarrare i fondovalle e per battere i lontani punti di raccolta degli eventuali invasori e più tardi (tra il 1906 ed il 1912) i veri forti corazzati. Nel 1915 però tra ghiaccio, freddo neve e dirupi inizia la grande macelleria e l’epopea dei Sassarini.
Asiago, poi, terreno di guerra e uomini valorosi come Emilio Lussu.